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L’ITALIA SI E’ DESTA?

Il nostro Paese è alle prese da tempo con una emergenza politico-sociale-economica. I governanti che si sono succeduti hanno gestito la situazione in modo poco rispondente, non dando risposte concrete ai bisogni della gente comune. La politica di conservazione dei privilegi ha visto offrire ai cittadini lo “specchietto delle allodole”, senza effettivi interventi limitativi di tali vantaggi.

cms_575/downloadprima.jpgChi ha sofferto e soffre sono solo i cittadini che stanno pagando un prezzo insopportabile. Il danno è cominciato con l’euro, quando Romano Prodi (poi divenuto Presidente della Commissione Europea!) ci costrinse a pagare l’ingresso economico in modo inaccettabile, aderendo ad un concambio lira/euro pari a 1936,27, operando anche un prelievo forzoso sui conti correnti, come si ricorderà.

cms_575/seconda_presidio-tares-giugliano-14-febbraio-no-tares-blindato-municipio-665x363.jpgIl costo europeo lo abbiamo pagato noi in prevalenza. Senza contare, poi, alle mancate azioni di monitoraggio per evitare che 1000 lire si eguagliasse ad 1 euro, nella gestione della vita quotidiana negli acquisti, anche di prima necessità. Questa grave colpa sarà motivo di rispondenza morale quando, i responsabili tutti, non solo Romano Prodi, saranno chiamati dal Giudice Supremo a rendere il conto. Il peccato sociale non trova deroga o attenuanti, perché la sofferenza che si infligge è così vasta, anche con effetti drammatici che conosciamo, nei confronti di tutti i cittadini.

cms_575/imagesterzaterza__.jpgDa qui a “criminalizzare” l’Europa è un errore perché, gli Stati Uniti d’Europa, hanno una importanza e validità senza pari. I nostri Padri Costituenti il processo unitario europeo, avevano idealità giuste ed una visione strategica lungimirante. La geografia va considerata e rispettata l’Europa non è solo quella costituita ma è quella che va dagli Urali all’Atlantico per cui, il dialogo con “le Russie” va tenuto sempre aperto e finalizzato ad un più ampio processo unitario che vedrebbe l’Europa essere la protagonista nello scenario mondiale. Un simile disegno costituisce preoccupazione per taluni ma la storia non si ferma né salta e troverà modo per affermarsi prima o poi.

cms_575/images_quarta_.jpgTorniamo a noi, ora abbiamo Matteo Renzi che sembra voler smuovere qualcosa in modo più rapido di quanto non abbiano fatto i suoi predecessori ma, il vulnus focale è solo uno: quello di stabilire un rapporto cittadino/stato in modo corretto, equo, ed accettabile sotto il profilo fiscale. Ciò non sembra essere una priorità che viene assorbita dai politici, più interessati a mantenere più poltrone possibili affinché, noi li possiamo mantenere, comunque.

cms_575/images_quinta_.jpgIl fisco ha un prelievo ingiusto ed inaccettabile con percentuali indegne di uno stato e che non consente ai propri sudditi di poter sopravvivere in tranquillità, sempre in ansia di ricevere qualche cartella esattoriale dalla Agenzia delle Entrate che ha assunto un potere illimitato. Finché lo Stato non comprenderà che occorre stabilire un rapporto di flessibilità fiscale dove, il cittadino in condizioni di parità possa sedersi di fronte al funzionario del fisco per discutere e concordare un obbligo fiscale adeguato alle sue condizioni-capacità effettive, non ci sarà nessuna democrazia vera e degna di questo concetto altissimo. La lotta all’evasione fiscale che si sventola costantemente è una falsa conduzione demagogica.

cms_575/images_sesta_.jpgOgni cittadino vuole vivere tranquillo e pagare il giusto senza avere la “mannaia” sempre sulla sua testa. Dunque, laddove lo stato non pre-concordi con ogni suddito il suo dare effettivo, lasciandolo poi libero nell’annualità di dare dimostrazione delle sue capacità e creatività senza lacci e laccioli, non registrerà una efficace debellazione dell’”evasione-elusione” fiscale. L’iniquità comporta ciò che avveniva quando i signori non riconoscevano ai propri coltivatori di avere il giusto compenso per cui, il contadino, prendeva – necessariamente – qualcosa per sé perché doveva sopravvivere. Primum vivere deinde philosophary!

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Non è possibile lavorare per i 2/3 dell’anno per lo stato ed 1/3 per la propria famiglia.Quale investitore straniero, poi, verrebbe in Italia sapendo che appena stabilisce un rapporto con il nostro paese si trova un socio “occulto” che gli prende i 2/3 del suo investimento appena mette piede in Italia. Si enfatizza ma, si rende l’idea di come l’Italia non percorra vie che possano dare il volano per dare al paese il ruolo che merita di una grande nazione qual’è. Per le capacità creative, la ricchezza naturale ed artistica che abbiamo, l’Italia dovrebbe essere la nazione più ricca o tra le più ricche del mondo, invece, arranchiamo e facciamo soffrire i cittadini. Riuscirà Renzi a dare effettivo impulso ad un nuovo corso? Ce lo auguriamo nell’interesse di tutti, sempre che, Lor Signori, capiscano che devono fare un passo indietro ed agire nella gestione della res pubblica, con dignità, correttezza, equilibrio e trasparenza. C’è chi dice che la politica (alias i politici) è corrotta e, pagare le tasse, potrebbe vedere il cittadino ad una chiamata di correità. L’assunto è inaccettabile però, che si debbano rivedere “le regole del gioco” non è più procrastinabile. Gli effetti, dell’inadempimento, potrebbero essere rilevanti e drammatici per tutti noi, soprattutto per i nostri figli.

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1 Giugno 2014