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LO SMARTPHONE CHE “PROTEGGE” LA PRIVACY

E ora, se volete garantire la vostra privacy, non dovete far altro che aspettare la data del 14 luglio. Questo fatidico giorno, passato alla storia per la presa della Bastiglia, per i maniaci della tecnologia sarà da annotare in rosso come prossima data utile per accaparrarsi lo smartphone che garantisce l’anonimato, il Blackphone. Arrivato sul mercato il mese scorso, è già risultato esaurito, forse perché in molti, forse troppi, lo aspettavano. Gli ideatori, facenti capo alla Sgp Technologies, hanno dovuto immediatamente comunicare che questo cellulare capace di salvaguardare la privacy, verrà presto rimesso sul mercato a disposizione dei milioni di utenti, forse anche di più, che ritengono fondamentale proteggere i propri dati personali.

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La fobia dell’intromissione di occhi indiscreti sui nostri portatili è venuta a galla soprattutto dopo lo scandalo Datagate reso noto da Edward Snowden, l’informatico statunitense, ex tecnico della Cia, che ha rivelato al mondo i programmi di sorveglianza di massa messi in atto dai governi americani e britannici, basati su intercettazioni telefoniche di milioni di persone tra Usa ed Europa. Scoperchiato il vaso di Pandora e svelato il segreto di Pulcinella, ora tutti si dimostrano più attenti a difendere la propria privacy, a costo di spendere oltre 600 dollari per possedere il Blackphone, lo smartphone che scherma da orecchie indiscrete. Basato su una versione di Android con livelli extra di sicurezza, tanto da essere definito a prova di spie, il Blackphone dà a chi lo possiede la possibilità di tenere sempre sotto controllo i propri dati e di criptare le comunicazioni.

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Sia chiaro però che la certezza che qualcuno non riesca ad entrare anche in questo dispositivo, non la fornisce nessuno, neanche gli stessi ideatori di questo ultimo modello di smartphone. Siamo infatti proprio sicuri che esperti di informatica sotto contratto con il governo a stelle strisce o terroristi legati all’intelligence jihadista non riescano a carpire informazioni e dati sensibili trasmessi ogni giorno? Non credo che quest’ultimo ritrovato della tecnologia possa essere la soluzione per tenere lontani spioni di tutto il mondo. Le informazioni che ci scambiano sono troppo importanti e hanno un peso specifico enorme sul mercato della politica e dell’economia per far sì che un semplice congegno elettronico possa interrompere questo flusso di comunicazioni. Al massimo renderà più difficile la vita dei controllori nella loro strenua battaglia con i controllati, sempre più amaramente consapevoli che niente sfugge al grande occhio. Anzi al grande orecchio.

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Data:

9 Luglio 2014