A seguito della puntata del 27 novembre 2024 della trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” condotta da Mario Giordano che si è occupato dei canili abusivi a Bondeno (Ferrera), i cittadini italiani, indignati, si sono rivolti all’associazione Stop Malasanità Veterinaria chiedendo di denunciare quanto accaduto avanti l’ordine dei veterinari presso cui è iscritto il veterinario, colpevole, per propria ammissione, di certificazione falsa di morti di cani avvenute presso la località.
Ecco cosa avveniva nei canili abusivi gestiti da una signora che si spacciava per volontaria: circa 50 cani si trovavano in condizioni pietose…cani che si sbranavano tra di loro, che erano feriti e maltrattati… “veri e propri lager”.
Il sindaco, già due anni fa, con ordinanza n. 51 del 12.12.2022 decideva la cessazione di attività del canile abusivo ma la gestitrice del canile lager ne ha aperto un altro e, pertanto, per altri due anni, di canili lager ne è riuscita a gestirne addirittura due.
Molti dei cani arrivavano dal sud Italia. Volontari autorizzati li spedivano alla gestitrice che chiedeva centinaia di euro per tenerli in attesa che venissero adottati. Insomma, un “business alla faccia del volontariato”…così si esprimeva il giornalista intervistatore.
Infatti, la volontaria gestitrice, in un messaggio vocale inviato ad un’altra volontaria così si esprimeva: “a me servono tanti soldi”. Ammette, inoltre: “no, non sono in regola perché i cani sono tutti miei”. 15 cani mi sono morti perché non sono mica peluches”…“Io chiedo 60 euro per ogni cane”. Ed ancora: “Quindi la cagnolina l’hanno morsa. Dov’è? In un sacco. Io non ne seppellisco più anche se muoiono”.
Per sua stessa ammissione “si faceva i soldi” con le donazioni delle altre volontarie ignare di quanto accadeva presso i due canili abusivi.
Ma da chi si faceva aiutare la signora gestitrice i canili per la certificazione di cani morti che nessun veterinario in realtà vedeva e pertanto non si sapevano le cause di morte?
Ebbene, le morti sono state coperte da un veterinario che, intervistato, ha ammesso di avere firmato i certificati di morte di cani senza averli visti. Ha ammesso che ciò che ha fatto è imperdonabile.
E’ stato possibile, a fronte delle ammissioni di colpevolezza del dottore veterinario, presentare finalmente esposto disciplinare presso l’Ordine dei Veterinari di propria appartenenza.
In Italia, la macabra storia narrata è solo una delle tante che appartiene allo strano mondo del volontariato che spesso è considerato un mezzo alternativo al mondo del lavoro per “fare soldi”.
Bisogna ringraziare, invece, quella parte buona del volontariato, che fortunatamente ancora esiste, che aiuta le autorità a trovare i “cattivi”, che guadagnano denaro sulla pelle dei poveri animali.
Nella speranza di ottenere una sanzione disciplinare da parte dell’Ordine dei Veterinari presso cui è iscritto il veterinario colpevole, per propria ammissione, oltre che una pena esemplare per entrambi i soggetti coinvolti, voglio ringraziare i volontari, quelli veri, che ogni giorno si impegnano nella tutela e difesa degli animali.