L’Ocse all’Italia: rivedere quota 100
In Italia “il surplus primario scenderà dall’1,3% del PIL nel 2018 e nel 2019 all’1,0% del PIL nel 2020 e nel 2021” e “nel complesso, le misure fiscali e la crescita più lenta faranno aumentare il rapporto debito pubblico nel 2019 al 136% del Pil prima che questo inizi a diminuire dal 2021”. Lo scrive l’Ocse nell’Economic Outlook spiegando che “mettere il debito pubblico su un lento percorso discendente, sostenendo allo stesso tempo la crescita, soprattutto nelle aree in ritardo, richiederà l’attuazione di un piano di bilancio credibile a medio termine accanto a ambiziose riforme strutturali”. Fra queste – con un chiaro riferimento a Quota 100 – c’è l’invito ad “applicare revisioni della spesa per razionalizzarla, invertire i cambiamenti nelle regole di prepensionamento introdotti nel 2019 e preservare il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita”: interventi che “libererebbero risorse per programmi più efficaci e investimenti pubblici e migliorare l’equità intergenerazionale”. L’Ocse invita poi a “ridurre in particolare i sussidi dannosi per l’ambiente e combattere l’evasione fiscale”, così da migliorare l’equità del sistema.
Secondo la stima dell’Ocse, l’economia italiana dovrebbe chiudere il 2019 con una crescita allo 0,2% mentre per il 2020 è prevista una ripesa a +0,4% e a +0,5% nel 2021. L’organizzazione segnala come “la debole domanda esterna e le persistenti incertezze relative alle politiche commerciali globali limiteranno la crescita delle esportazioni, pesando su investimenti, occupazione e reddito”. Invece per i consumi delle famiglie è prevista una “crescita moderata, sostenuta da una stabilizzazione della fiducia dei consumatori e da tagli al cuneo fiscale per molti lavoratori dipendenti”. A sostenere gli investimenti, stima l’Ocse, la “riduzione dell’incertezza della politica interna, condizioni di finanziamento più facili e incentivi fiscali”.
Per l’Ocse, le politiche di bilancio potranno sostenere l’economia italiana “di fronte a una crescita esterna più debole”. Nell’Economic Outlook si accenna quindi alle “nuove misure di politica economica per il 2020 e il 2021” che il governo italiano sta elaborando e che prevedono “minori contributi sociali, il rinnovo degli incentivi fiscali legati al ’Industria 4.0’ per incoraggiare gli investimenti privati e maggiori investimenti pubblici soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo”. Il governo – ricorda l’Ocse – “prevede di finanziare queste misure attraverso maggiori entrate, tra cui nuove tasse ambientali e sullo zucchero” ma anche con interventi sull’IVA, sul costo degli interessi e con riduzioni della spesa.
Elkann: “Non ci preoccupa la causa di General Motors”
“Noi consideriamo che questa sia una causa che verrà trattata nei luoghi adeguati. E’ priva di fondamento e come tale non ci preoccupa”. Così il presidente di Exor e Fca, John Elkann, parla della causa intentata da Gm. “Personalmente mi dispiace che si coinvolga una persona che ha fatto tanto come Sergio Marchionne e che non è qui e non può difendersi”, aggiunge Elkann in occasione di un incontro stampa per l’Investor day di Exor.
Già in una nota diffusa in mattinata Fca Chrysler Automobiles aveva fatto sapere “che si difenderà con tutte le forze dalla causa promossa ieri da General Motors”, sottolineando che “Fca è convinta che le accuse mosse da General Motors non siano altro che un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione dalle sfide proprie di quella società”.
“Questa sconcertante manovra viene in un momento in cui Fca sta dimostrando di essere un concorrente sempre più forte e continua a creare importante valore per tutti i suoi stakeholders, implementando con successo la propria strategia di lungo periodo”, ha evidenziato il gruppo: “Ciò comprende il suo piano di fondersi con Psa, che per parte sua ha completato con successo il risanamento delle attività europee che ha recentemente acquistato dalla General Motors”.
“Fca si occuperà di questo straordinario tentativo di creare un diversivo nei modi dovuti e continuerà a concentrarsi sul produrre risultati record e realizzare la sua entusiasmante visione del futuro dell’industria automobilistica”, ha assicurato: “Fca ha fiducia che prevarrà nel difendersi da queste accuse in tribunale e intende avvalersi di tutte le tutele disponibili in risposta a questa causa senza fondamento”.
“Non ci faremo frenare da questa azione”, la rassicurazione contenuta nella lettera che il ceo di Fca, Mike Manley, ha scritto ai dipendenti all’indomani della notizia della causa. Sottolineando che ” la denuncia rimaneggia un insieme di salaci accuse pubbliche su questioni legali in sospeso a Detroit e a una prima analisi, al di là di insostenibili speculazioni, non presenta alcuna nuova accusa documentata”, Manley ribadisce l’intenzione di Fca di difendersi “energicamente”, ringrazia i dipendenti “per il lavoro che avete fatto e continuate a fare per creare un’azienda straordinaria”. “Manteniamo alto il nostro livello di prestazioni poiché ha chiaramente preoccupato alcuni dei nostri concorrenti”, conclude il ceo di Fca.
Alitalia, Delta conferma investimento di 100 milioni
“Delta riconferma il suo interesse di lunga data nella partecipazione al rilancio di Alitalia e rimane impegnata a mantenere una forte partnership tra le due compagnie”. A ribadirlo è l’aviolinea Usa interpellata sugli sviluppi dell’operazione dopo le comunicazioni dei cda di Atlantia e Fs. “Il nostro interesse e visione sono stati ben espressi alle Ferrovie dello Stato e al ministro dello Sviluppo economico italiano e siamo preparati a investire fino a 100 milioni di euro per una quota del 10% in Alitalia. Siamo aperti a lavorare con le altre parti per sviluppare un consorzio di investitori coerente e con la stessa mentalità”, evidenzia ancora la compagnia.
Sul dossier Alitalia è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte. “Oggi c’è una scadenza e alla fine della scadenza trarremo le valutazioni del caso. Il governo si sta impegnando e si impegnerà per una soluzione di governo industriale. Un salvataggio con le toppe o soluzioni provvisorie lascia il tempo che trova e non offre le possibilità sviluppo che vogliamo offrire al Paese”, ha detto parlando con la stampa al termine dell’incontro a Palazzo Marino, a Milano, con il sindaco Giuseppe Sala e la giunta comunale. Su Alitalia “stiamo lavorando, abbiamo ripreso in mano, ci sta lavorando con il pieno appoggio de governo. Dobbiamo trovare una soluzione” ha rimarcato Conte. “Il discorso della compagnia di bandiera non è un problema di immagine ma lo è nell’ambito di politica e coesione sociale” ha aggiunto Conte. “Se riusciamo a conservare un player nazionale – ha sottolineato ancora Conte – possiamo rafforzare il sistema Italia”.