Arriva il momento in cui si tirano le somme, si riflette sul passato e si cerca di trovare una strada idonea per il futuro. Non sempre le somme fanno il totale, non sempre si prova soddisfazione per ciò che è stato e non sempre si pensa di procedere verso un futuro non ben organizzato, ma il nostro essere è questo. Siamo alla continua ricerca di noi stessi e desideriamo avere un ruolo nella società che ci consenta di poter essere orgogliosi dei nostri successi. Ogni giorno iniziamo la nostra personale battaglia contro la superficialità, contro la negligenza, contro il pressapochismo e lo sanno bene i nostri amati Produttori che si ritrovano a dover gestire importanti cambiamenti climatici in grado di modificare le stagioni e dove il senso di impotenza stravince.
Se guardiamo al passato ed immaginiamo un futuro più o meno ideale troveremmo sul nostro cammino una certa “madre natura” che con il suo lento scorrere ci ricorda quanto siamo ansiosi per il nulla, quanto siamo inclini a non comprendere la vera esistenza di noi stessi. Ma al contempo siamo fortunati… sì, fortunati nell’essere nati in una nazione unica e poliedrica, in grado di cadere e di rialzarsi con lo stesso vigore, in grado di stupire, immaginare, realizzare, produrre, plasmare la nostra stessa esistenza per sentirci un tutt’uno con l’ambiente circostante, e ciò ha reso forti i nostri avi, che comprendendo benissimo questa formula, sono stati in grado di modificare la loro esistenza e quella di tutti coloro che ne facevano parte per arrivare a produrre sul nostro territorio prodotti di assoluta bontà, di straordinaria eleganza e di sublime compromesso.
Sto parlando della moltitudine dei vini che nel corso dei secoli hanno preso luce. Certo non sarà stato per niente facile: le fatiche spese per arrivare a produrre questo nettare si percepiscono ancora nell’aria, ma era necessario, quasi fosse un ordine impartito dall’alto, quasi fosse un richiamo dal quale non si potesse fuggire. Di fatto nessuno si è tirato indietro dal proprio destino ed in molti hanno dato vita a stupendi vini in grado di trasmetterci calore, gioia, esuberanza, armonia, ma anche passione, vivacità, struttura ma forse più di tutte quello che emerge è la longevità. Sì, perché il vino riesce a superare il tempo, anzi diciamo che con il tempo va a braccetto in piena condivisione di intenti.
Se pensiamo solo per un attimo a quanto tempo occorre per far affinare un buon vino e di quanto tempo si necessita affinchè la vigna sia pienamente produttiva e possa regalarci grandi prodotti, ecco che ci rendiamo conto di quanto il tempo sia qualcosa di lento, inesorabile ma altrettanto necessario. Abbiamo la possibilità di ammirare qualcosa di unico, irripetibile, grandioso. Diamo soddisfazione ai nostri avi andando alla scoperta delle migliori produzioni italiane e non ci pentiremo della scelta. Siamo in una sorta di paese dei balocchi dove in ogni angolo possiamo dar lustro ai nostri sensi degustando vini molto diversi tra loro ma accomunati da una regola eterna, che vede in egual misura partecipare il tempo, il luogo, la vigna e l’uomo in una combinazione di fattori che produce… storia.
Buona degustazione!