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L’OMAGGIO A PAPA FRANCESCO – Commemorazione in Parlamento

Oggi, il Parlamento italiano si è riunito per commemorare Papa Francesco , nel giorno in cui la sua salma è stata traslata nella Basilica di San Pietro. Centinaia di fedeli si sono messi in fila per rendere omaggio al Pontefice, mentre a Montecitorio è stato osservato un minuto di silenzio in sua memoria. L’intero emiciclo ha poi tributato un lungo applauso, un gesto di profonda partecipazione e rispetto. A prendere la parola per primi sono stati i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana , seguiti dalla premier Giorgia Meloni e da altri deputati e senatori.

Ignazio La Russa: “Un Pontefice di Pace e Fraternità” 

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha aperto il suo intervento ricordando l’instancabile impegno di Papa Francesco per la giustizia, la pace e la fraternità tra i popoli. “In questi anni di Pontificato, la profondità del Suo messaggio di fede e di speranza ha saputo toccare le corde più profonde dei nostri cuori,” ha dichiarato. Ha sottolineato come, nonostante la malattia lo avesse debilitato, il Pontefice non abbia mai smesso di far sentire la sua voce contro conflitti e divisioni. 

La Russa ha descritto Papa Francesco come un autentico testimone di fede vissuta, capace di incarnare valori fondamentali di misericordia e solidarietà. La sua attenzione verso gli ultimi e gli emarginati è stata un esempio universale, superando le diversità religiose e spirituali. Ha poi ricordato con emozione la presenza del Papa in Piazza San Pietro durante la Domenica di Risurrezione, un gesto che ha definito un atto d’amore e di speranza. 

Il presidente del Senato ha evocato anche l’immagine di Papa Francesco durante la pandemia, quando attraversò una Piazza San Pietro vuota, un momento che rappresentò un invito a riscoprire la comunità e la speranza. Ha concluso il suo intervento con gratitudine, ringraziando il Pontefice per il messaggio di amore e fede che ha lasciato come guida per il futuro. 

Lorenzo Fontana: “Un Pastore tra la Sua Gente” 

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato Papa Francesco come il primo Pontefice proveniente dal continente americano e il primo a scegliere il nome Francesco, un segnale chiaro della sua attenzione verso gli ultimi e i sofferenti. “Ha voluto sempre camminare accanto a tutti, senza escludere nessuno,” ha affermato Fontana, sottolineando il Magistero del Papa, fondato sulla solidarietà e sulla difesa della dignità umana. 

Fontana ha evidenziato come il Santo Padre abbia continuato a sostenere i fedeli fino all’ultimo istante, impartendo la benedizione Urbi et Orbi nel giorno di Pasqua, nonostante le sue condizioni di salute sempre più fragili. Ha ricordato la scelta del Papa di vivere in un appartamento semplice, lontano dal Palazzo Apostolico, come simbolo della sua vicinanza alla gente. 

Il presidente della Camera ha poi sottolineato l’impegno di Papa Francesco per la pace, il dialogo e la riconciliazione, ricordando i suoi viaggi storici, come la partecipazione a un vertice del G7, l’incontro con il Patriarca di Mosca e la visita in Iraq. Fontana ha concluso il suo intervento con un ricordo personale, rievocando la telefonata ricevuta dal Papa in occasione della sua elezione a presidente della Camera e il loro incontro in Vaticano. 

Un Momento di Unità e Commozione 

La commemorazione in Parlamento ha rappresentato un momento di unità e commozione, in cui credenti e non credenti si sono stretti nel ricordo di un uomo che ha dedicato la sua vita alla fede, alla solidarietà e alla speranza. Papa Francesco lascia un’eredità spirituale e morale che continuerà a ispirare milioni di persone in tutto il mondo.

Il suo pontificato, segnato da gesti di grande umanità e da un instancabile impegno per la pace, rimarrà un punto di riferimento per le generazioni future. Oggi, il Parlamento italiano ha reso omaggio a un leader spirituale che ha saputo parlare al cuore di tutti, lasciando un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità.

Giorgia Meloni: Un Omaggio a Papa Francesco, il Pontefice della Gente

La premier Giorgia Meloni ha reso un commovente tributo a Papa Francesco , definendolo un grande uomo e un grande Pontefice che ha guidato la Chiesa con segni profetici. Prendendo la parola in Aula, Meloni ha ricordato il rapporto personale che aveva con il Santo Padre, sottolineando la sua capacità unica di mettere a proprio agio chiunque gli parlasse. “Con lui eri a tuo agio e potevi parlare di tutto, potevi aprirti senza filtri, senza timore di essere giudicato. Lui poteva vedere la tua anima, poteva vederla a nudo,” ha dichiarato la premier.

Meloni ha espresso gratitudine per il tempo trascorso insieme a Papa Francesco e per i suoi preziosi insegnamenti. Tra i consigli ricevuti, ha ricordato quello di “non perdere mai il senso dell’umorismo,” un messaggio che rifletteva la profonda allegria del Pontefice e il suo amore per la vita. “La sua allegria contagiosa era un insegnamento sull’amore per la vita e su come si assolvono alcune missioni,” ha aggiunto.

Un Pontefice che Trasmetteva Gioia e Passione 

Meloni ha sottolineato la capacità di Papa Francesco di trasmettere gioia e passione per la sua missione, anche nelle difficoltà. Ha ricordato momenti storici del suo pontificato, come l’apertura della Porta Santa per il Giubileo della Misericordia nella Repubblica Centrafricana, una terra insanguinata da conflitti etnici e religiosi, e il viaggio in Iraq, dove abbracciò cristiani e yazidi perseguitati dal terrorismo. “I suoi viaggi avevano questo filo conduttore, e per questo sono entrati nella storia,” ha dichiarato.

Meloni ha anche evocato l’ultimo giorno di Papa Francesco, quando impartì la benedizione Urbi et Orbi e abbracciò i fedeli a San Pietro. Ha definito le parole sussurrate al suo infermiere, “grazie per avermi riportato in piazza,” come la cifra più significativa del suo intero pontificato.

Il Papa della Gente e degli Invisibili 

La premier ha descritto Papa Francesco come il Papa della gente, degli ultimi, degli invisibili e delle periferie fisiche ed esistenziali. “Sapeva che con la sua voce poteva restituire voce a chi non ce l’aveva, e lo ha fatto anche rompendo gli schemi,” ha affermato. Ha ricordato il coraggio del Pontefice nel dire che “non devi avere paura di andare controcorrente se è per fare una cosa buona.”

Un Monito alla Pace e alla Responsabilità 

Meloni ha sottolineato l’impegno di Papa Francesco per la pace e la fine delle guerre, dalla martoriata Ucraina al Medio Oriente, passando per il Sahel. Ha riconosciuto che i suoi appelli alla pace, anche quando travisati o strumentalizzati, rappresentano un monito alla responsabilità per tutti. “I suoi molteplici appelli alla pace rappresentano per noi, oggi, un ulteriore monito alla responsabilità,” ha dichiarato.

Un Leader Globale e Visionario 

La premier ha ricordato il ruolo di Papa Francesco come leader globale, capace di richiamare l’attenzione del mondo sulle grandi sfide del nostro tempo, dalla difesa del Creato all’intelligenza artificiale. Ha citato il concetto di “algoretica,” introdotto dal Pontefice per invocare un’etica negli algoritmi e uno sviluppo tecnologico che rispetti la centralità dell’uomo. Meloni ha espresso gratitudine per la partecipazione storica di Papa Francesco al summit del G7, dove portò questo messaggio.

Un Insegnamento per il Futuro 

Meloni ha concluso il suo intervento riflettendo sul cambio d’epoca vissuto dal Pontefice, un periodo che ha investito ogni livello della vita umana, dal religioso al sociale e al politico. Ha sottolineato che Papa Francesco si è caricato di queste responsabilità, indicando il valore infinito della persona, il principio di realtà e il coraggio come essenziali per affrontare le sfide del nostro tempo.

[03:35, 24/04/2025] Microsoft Copilot: “Tentare di essere all’altezza di questo insegnamento è il nostro modo di dire grazie a questo straordinario uomo e Pontefice, che ora è tornato alla Casa del Padre, certo, ma continuerà a sorriderci e a guidarci. A Dio, Papa Francesco,” ha concluso Meloni.

Schlein, Conte e Renzi: Riflessioni su Papa Francesco e il Suo Messaggio

La commemorazione di Papa Francesco in Parlamento ha suscitato interventi intensi e profondi da parte di diversi leader politici, ognuno dei quali ha offerto una prospettiva unica sul Pontefice e sul suo impatto globale. Le parole di Elly Schlein , Giuseppe Conte e Matteo Renzi hanno evidenziato il carattere scomodo e rivoluzionario del Papa, ma anche il rischio di ipocrisia nel ricordarlo.

Elly Schlein: “Un Pontefice Senza Ipocrisia” 

La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha sottolineato la coerenza e la fermezza di Papa Francesco, che non ha mai cercato di essere amato, ma ha sempre agito senza ipocrisia. “Ha rivolto il suo sguardo verso gli ultimi, alle periferie del mondo, sulla pace, la giustizia sociale e l’ambiente,” ha dichiarato Schlein. 

Ha poi criticato chi oggi celebra il Pontefice ma ha ignorato i suoi appelli su temi cruciali come i migranti, i poveri e i cambiamenti climatici. “Il modo migliore per ricordarlo è cogliere l’esempio di coerenza tra quello che diceva e quello che faceva,” ha aggiunto, invitando a seguire il suo esempio nel contrasto alle disuguaglianze e nell’accoglienza di chi fugge dalle guerre.

Giuseppe Conte: “Un Papa Scomodo e Coraggioso” 

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha descritto Papa Francesco come un “Papa scomodo,” sempre impegnato per il dialogo e contro ogni guerra. Ha criticato il “teatro di ipocrisie” che circonda la commemorazione del Pontefice, sottolineando che molti hanno ignorato i suoi messaggi e moniti. 

Conte ha invitato a ricordare il Papa attraverso azioni ferme e scelte conseguenti, seguendo il suo esempio di coraggio e coerenza. “Essere scomodi è il modo migliore per non lasciare cadere nel vuoto i suoi insegnamenti,” ha dichiarato.

Matteo Renzi: “Una Lezione di Laicità” 

L’ex premier Matteo Renzi ha offerto una riflessione più critica, evidenziando come ciascuno cerchi di accaparrarsi un pezzo dell’eredità di Papa Francesco, spesso ignorando la complessità del suo pensiero. “Chi cita le sue parole sui carcerati dimentica quelle sulla vita e l’aborto; chi ricorda quelle sulla famiglia tradizionale dimentica le posizioni sull’immigrazione,” ha affermato Renzi. 

Ha definito il Pontefice un maestro di laicità, ricordando gli incontri avuti nel 2016 durante il dibattito sulla legge sulle unioni civili. “Mai il Papa mi ha detto alcunché sul fatto che il nostro governo stesse per mettere la fiducia,” ha sottolineato, evidenziando il rispetto del Pontefice per le idee altrui. 

Renzi ha criticato l’atteggiamento dei “farisei,” che piangono per il Papa ma ignorano il suo grido di dolore sui campi lager dei migranti. “Francesco ha avuto rispetto per le nostre idee molto più di quanto noi abbiamo rispettato le sue,” ha concluso.

Un Pontefice che Sfida le Contraddizioni 

Le riflessioni di Schlein, Conte e Renzi convergono su un punto fondamentale: Papa Francesco è stato un leader che ha sfidato le contraddizioni del mondo e ha invitato tutti a riflettere sulle proprie responsabilità. La sua eredità, fatta di coraggio, coerenza e umanità, rappresenta un monito per la politica e per la società, un invito a superare l’ipocrisia e a perseguire il bene comune con azioni concrete.

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Data:

24 Aprile 2025

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