Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale in riferimento allo stato del clima, ha dichiarato: “È una triste litania l’incapacità dell’umanità di affrontare il cambiamento climatico. L’innalzamento del livello del mare, il calore degli oceani, le concentrazioni di gas serra e l’acidificazione degli oceani hanno stabilito nuovi record allarmanti nel 2021. Il livello medio globale del mare è più del doppio del tasso precedente a causa dell’accelerazione della perdita di massa di ghiaccio e della forte ondata di caldo marino”.
Guterres ha anche attenzionato le conseguenze derivanti dalla guerra che vede contrapporsi Russia e Ucraina, affermando: “Le conseguenze della guerra russa in Ucraina non solo rischiano di distruggere i mercati alimentari ed energetici globali, ma potrebbero anche avere ripercussioni importanti sull’agenda climatica globale”.
Il Segretario ha, altresì, invitato a utilizzare le energie rinnovabili ponendo fine al consumo di combustibili fossili e ad accelerare il passaggio verso l’energia rinnovabile.
“Occorre implementare la ricerca investendo fino a quattro trilioni di dollari l’anno e impiegare le energie rinnovabili come l’eolica e il solare, molto meno costose del carbone e delle altre risorse fossili” ha continuato.
Già nel settembre 2021, Antonio Guterres, basandosi sul rapporto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima, aveva ammonito tutti circa una potenziale catastrofe.
Dal rapporto emergeva un aumento della temperatura media globale di 2,7 °C entro la fine del secolo, nonostante l’accordo di Parigi.
Fin da allora si intimava di cambiare radicalmente le abitudini industriali e di puntare su altre forme di energia meno inquinanti.
Dall’analisi condotta nei vari Paesi, risulta un enorme divario tra le diverse realtà e la ricerca scientifica indica che le emissioni di gas serra dovrebbero essere tagliate entro il 2030 di almeno un quarto.
Quasi duecento Stati hanno deciso di ridurre le emissioni, ma altri si sono rifiutati: è il caso della Cina, dell’Arabia Saudita e dell’India.
Gli Stati Uniti d’America, invece, hanno promesso di abbassare le emissioni dal 50% al 52% rispetto al 2005 entro il 2030. Lo stesso Presidente Joe Biden ha chiesto ufficialmente, durante il Forum su Energia e Clima, di ridurre i gas nocivi nel minor tempo possibile. Nel corso del Forum, Mario Draghi ha dichiarato: “Se continuiamo con le politiche attuali, sfioreremo i 3 °C di riscaldamento globale e le ripercussioni saranno catastrofiche. Dobbiamo essere onesti con noi stessi e con i cittadini: stiamo tradendo le promesse”.