La pedofilia e gli abusi sessuali sui minori sono fenomeni criminali in costante crescita. Il bilancio è drammatico. Il numero di reati commessi su bambini e minori non è mai stato così alto da un decennio a questa parte. In questi ultimi anni i social network costituiscono la fonte privilegiata da cui i pedofili prendono il loro materiale. Foto dei nostri figli messe in rete da noi genitori e che una volta condivise restano online per sempre. Perché, come affermo costantemente, in rete tutto si crea e nulla si distrugge. I database del deep web sono pieni di video pedopornografici taroccati partendo da foto da noi pubblicate su Facebook.
È importante conoscere i nomi delle ultime minacce che nascono online. Un circolo perverso di soprusi e silenzi che fra grooming (adescamento di minori su internet), sexting (invio di contenuti sessualmente espliciti attraverso chat o e-mail), sextortion (forzare qualcuno a inviare video o immagini sessualmente espliciti) e live distant child abuse (condivisione in live-streaming di video pedopornografici) trova sempre più terreno fertile nel web. Tonnellate di giga che hanno come protagonisti bambini inermi e persino neonati. Si rende doveroso raddoppiare gli sforzi per la prevenzione e il contrasto alla violenza sui minori. Pensiamo che in Italia ogni giorno due minori (6 su 10 sono bambine) vengono abusati da parte di adulti che ruotano attorno al loro mondo. È recente il caso del ragazzino di Prato costretto a una relazione dalla donna, per giunta amica di famiglia, che gli dava ripetizioni e dalla quale ha avuto pure un bambino.
I predatori sessuali sono spesso parenti o amici di famiglia, persone delle quali i ragazzini si fidano. L’abuso in questi casi è massimo, perché tradisce ancora di più la fiducia del minore. Purtroppo è difficile fotografare la situazione reale. Una vittima su tre tace per paura, vergogna, senso di colpa e molti denunciano dopo troppi anni di distanza. Noi genitori abbiamo il dovere di allertare i nostri figli rispetto a comportamenti abusanti. Occorre infondergli fiducia nelle proprie capacità emotive, spiegare loro che devono sempre fidarsi delle emozioni che provano. Quando avvertono disagio è il campanello d’allarme che quella situazione non va bene. Manipolazione tipica dell’abusante è quella di richiedere alla preda un patto di segretezza. I nostri figli devono sapere che si può e si deve dire di no a situazioni, segreti, regali e rapporti che li fanno sentire confusi, spaventati, in difficoltà. I sintomi di un minore abusato assomigliano a quelli di un disturbo depressivo. Molti si chiudono in camera, riducono le relazioni con gli amici, calano nel rendimento scolastico, non dormono, sviluppano nuove paure. I più piccoli possono rifiutarsi di farsi lavare. Tra i fenomeni più gravi a lungo termine può registrarsi un aumento delle psicosi e dei suicidi. La cosa fondamentale è far sentire i propri figli accolti, compresi, mai interrogati. Solo in questo spazio di accoglienza, il minore riesce a liberarsi e a raccontare tutto, superando così i sensi di colpa e di vergogna.