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La droga dello stupro

I casi di violenza sessuale perpetrati utilizzando la “droga dello stupro” sono più di quanti possiamo immaginare. È quanto emerge dai racconti di ragazze vittime di violenza dopo una serata trascorsa in un locale. Un modus operandi più diffuso di quanto pensiamo anche grazie alla semplicità con la quale può essere messo in pratica. Nella confusione di una serata in un locale basta un nostro attimo di distrazione e per lo stupratore è facile mettere nel nostro bicchiere una dose di GHB. Pochi giorni fa una ragazza milanese di 22 anni è stata violentata da tre uomini che hanno sciolto nel suo drink questa sostanza stupefacente. Le telecamere del locale in cui hanno trascorso la serata prima dello stupro, le tracce dei telefonini e le prove del Dna hanno inchiodato gli aguzzini. Quella che viene indicata con il nome di “droga dello stupro” è il GHB, conosciuta anche come “ectasy liquida”. È una specie di sciroppo inodore, insapore, incolore contenuto in bottigliette di plastica. Può anche presentarsi come polvere bianca, da sciogliere in un liquido, o come pastiglia. Negli ultimi anni le percentuali di consumo di questa sostanza sono raddoppiate. I maschi ne assumono due volte tanto rispetto alle coetanee.

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Il GHB ha effetti sedativi, ipnotici e causa amnesia. Si usa come anestetico chirurgico e per curare la dipendenza dall’alcol in quanto riduce il craving, cioè il bisogno di continuare a bere. In Italia, il nome commerciale di questo farmaco è Alcover, vendibile solo dietro prescrizione medica. Ma chi lo utilizza come stupefacente, lo compra al mercato nero o online. Il soggetto generalmente inizia ad avvertire i primi sintomi dopo che sono trascorsi 30-45 minuti dall’assunzione della bevanda. La sostanza dà sonnolenza, moltiplica gli effetti dell’alcol e, soprattutto, provoca una vera e propria perdita di memoria relativa alle ore successive all’assunzione: ciò consente all’aggressore di abusare della vittima senza poi essere denunciato alle Forze dell’ordine. Ci si trasforma in un oggetto nelle mani sbagliate. Non si ha più il controllo di se stessi. Infatti, la ragazza di Milano, dopo lo stupro non ricordava praticamente nulla. Se non il principio della sua disavventura, in un locale in compagnia di due ragazzi. E la fine: il risveglio in un appartamento sconosciuto, svestita, con quegli stessi giovani presenti nel locale e ora indagati per violenza sessuale.

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La prima regola da seguire consiste nel prestare la massima attenzione, sia quando ci viene offerto un drink che quando ce lo abbiamo già. Evitiamo di lasciarlo incustodito su un tavolo. Alcune studentesse americane hanno brevettato una cannuccia “intelligente” che segnala l’eventuale presenza della droga nel bicchiere colorandosi di blu. Ci auguriamo solo riescano presto a produrle.

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Data:

7 Marzo 2019