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LUCIA CASSINI

Per tentare di spiegare chi è Lucia Cassini potrei fare il paragone con un vulcano continuamente in eruzione.

Su un palcoscenico non fa altro che portare se stessa ed essere se stessa.

Non l’ho vista mai stanca, nonostante impieghi un’energia costantemente smisurata (che le invidio).

Con lei si ride praticamente sempre, intendo anche in privato.

cms_27889/1.jpgDa ragazzino mi faceva ridere, quando era la protagonista dei cabaret televisivi della Rai.

L’ho conosciuta molti anni dopo e abbiamo subito lavorato insieme più volte.

Ho anche fatto la regia ad un suo spettacolo.

Fu come cercare di domare un cavallo selvaggio o arginare onde giganti allargando le braccia.

Infatti non ci riuscii.

Della mia regia vidi solo qualche misero contentino.

Continuava a cambiare la scaletta fino a 10 minuti prima che il pubblico si sedesse.

Fu una delle volte che ebbi paura e mi sentivo una cabina ad alta tensione.

Ma entrata in scena, vi rimase per due ore e mezza, con la gente che si divertiva.

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La sua casa è l’immagine del suo carattere.

Provavamo nel salone, pieno di foto alle pareti e una bombetta di Totò in mostra.

Una parte con pavimento rialzato a mò di palco.

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Ma le prove occupavano poco tempo rispetto a quello che passavo a ridere dei suoi racconti, nonostante la invitassi mille volte a pensare allo spettacolo.

All’ora di cena si guardava in cucina se c’era qualcosa di commestibile e si accroccava una specie di pasto.

Ha fatto un’enorme gavetta, osservando, assimilando e personalizzando una serie di “trucchi del mestiere”.

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Ma sono certo che avrebbe potuto farne a meno perché in lei tutto è naturale e quindi i tempi comici, le espressioni, i gesti ad effetto e tutto l’armamentario di un comico, secondo me, se li è ritrovati geneticamente.

Basti pensare che da bambina, dal suo balcone di piazza del Gesù a Napoli, faceva la caricatura della gente che vedeva passare e che, sempre da piccola, andava ogni giorno a cinema a vedere i film di Totò.

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Ho assistito anche ad alcuni momenti “seri” e vi ho potuto cogliere le sue sofferenze, i suoi dispiaceri, le sue tensioni.

Avrebbe potuto essere anche un’attrice drammatica, ma con un’essenzialità nei gesti.

Perché in quei momenti non era plateale, ma esprimeva questi aspetti con delle sfumature della voce, dello sguardo e del corpo.

Si trasforma immediatamente in un vasetto di miele quando parla dei suoi nipotini, che sono in prima fila nella classifica dei suoi affetti.

Da oltre 40 anni una canzone che divenne un cosiddetto tormentone, Balla Concetta, è nella memoria di tutti coloro che vanno a vedere i suoi spettacoli e c’è un coinvolgimento incredibile quando la esegue.

4 anni fa ha vissuto un’esperienza terribile: a causa di un’operazione sbagliata è andata più volte in coma e per lungo tempo, vivendo poi una convalescenza e una immobilità molto lunga.

Ma sin da quando ha ripreso conoscenza ha cominciato a ironizzare e a fare battute.

Andai a farle visita in ospedale e mi salutò con la mano, senza parlare.

Dubito anche che si sia resa conto della mia visita.

Ora sta bene e ha ripreso ad eruttare.

Ciao vulcano, ti voglio bene.

(le foto appartengono al mio archivio privato)

Data:

15 Ottobre 2022