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M5s, scoppia il caso Roma. Pd contro Casaleggio

Roma – Caso Roma per i Cinque Stelle, dopo le indiscrezioni sulle possibili multe comminate da Roberto Casaleggio per chi disobbedisce nella capitale, in vista delle elezioni capitoline. Una vicenda che vede il Pd compatto all’attacco, contro il diktat di Casaleggio. Dal direttorio contrattacca Alessandro Di Battista. “L’attacco al M5S continua – scrive su Fb – . In un Paese dove arrestano un esponente del partito di governo al giorno il problema è sempre tutto quel che fa il M5s”.

Dal Pd il senatore Raffaele Ranucci parla di “multe del dissenso. Questa è la democrazia per Casaleggio ed associati che vogliono non un sindaco per Roma ma un commissario dei 5 stelle”. “Roma ha bisogno di un sindaco che ridia alla capitale l´orgoglio di essere tale. Grillo e Casaleggio pensano che basti un ventriloquo, un burattino senza fili, addirittura da multare in caso non esegua alla lettera le direttive che vengono dal bunker”, dice poi il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini.

Per Matteo Mauri, vicepresidente dei deputati Pd “Casaleggio&associati, vorrebbero teleguidare i loro candidati con tanto di penale da 150.000 euro se non obbediscono. Ma la ’politica dei droni’ che vorrebbe Casaleggio ha un difetto, non è democrazia. Ma si sa che da quelle parti non va di moda”.

Non solo la questione romana nel mirino dem. “Dall’inchiesta giudiziaria a Quarto, alla poca trasparenza nella gestione del Direttorio, dalle case abusive a Bagheria, all’inadeguatezza degli amministratori 5 stelle, ormai l’escalation di fallimenti ed episodi di illegalità non lasciano adito a dubbio. C’è qualcosa di marcio nel Movimento di Casaleggio&Co. Ora più che mai da loro non accettiamo alcuna morale”, dice il senatore dem Stefano Esposito, riferendosi al servizio del programma ’Le Iene´ sull´abusivismo nel comune siciliano.

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9 Febbraio 2016