Dall’ufficio di Netanyahu è arrivata una risposta durissima, negando categoricamente ogni accusa e affermando che Israele non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra. Netanyahu ha ribadito che il Paese continuerà a difendersi e a perseguire i suoi interessi, nonostante le accuse della CPI. Ha accusato il procuratore capo della CPI di essere corrotto e i giudici di essere mossi da odio antisemita contro Israele. “Non c’è guerra più giustificata di quella che Israele sta conducendo a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre”, ha dichiarato Netanyahu.
Le Accuse della CPI
La CPI ha emesso mandati di cattura per Netanyahu, Gallant e il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif, sulla base di accuse di crimini contro l’umanità e crimini di guerra. I giudici hanno deciso all’unanimità che ci sono ragionevoli prove per credere che Netanyahu e Gallant abbiano intenzionalmente privato la popolazione civile di Gaza dei mezzi indispensabili per la loro sopravvivenza, compreso cibo, acqua, medicine e forniture mediche, insieme a carburante ed elettricità. Inoltre, sono accusati di aver utilizzato la fame come arma di guerra e di aver ordinato attacchi contro la popolazione civile.
La Reazione degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti hanno respinto categoricamente la decisione della CPI. Un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale ha dichiarato che la CPI non ha giurisdizione su questa vicenda e ha criticato la fretta del procuratore nel richiedere i mandati d’arresto. Il presidente Joe Biden ha condannato la decisione della CPI, affermando che non c’è equivalenza tra Israele e Hamas e che gli Stati Uniti saranno sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza.
Possibili Sanzioni di Trump contro la CPI
La prossima amministrazione Trump sta valutando l’introduzione di sanzioni contro la CPI, in particolare contro il procuratore capo Karim Khan e i giudici che hanno emesso i mandati. Mike Waltz, scelto da Trump come Consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha twittato che a gennaio ci si può aspettare una forte risposta al pregiudizio antisemita della CPI e dell’ONU.