La decisione della Corte Penale Internazionale (CPI) di emettere un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif, ha suscitato una valanga di reazioni a livello globale. Le accuse riguardano crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante il conflitto di Gaza.
Reazioni in Israele
In Israele, la reazione è stata di compattezza contro il mandato. Netanyahu ha definito le accuse “assurde e false”, accusando la CPI di essere politicizzata e antisemita. Il presidente Isaac Herzog ha parlato di un “giorno buio per la giustizia”, mentre il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha proposto di rispondere estendendo la sovranità israeliana sulla Cisgiordania.
Sostegno Palestinese
I rappresentanti palestinesi hanno accolto con favore il mandato, considerandolo un primo passo verso la responsabilità internazionale. Husam Zomlot, ambasciatore palestinese nel Regno Unito, ha descritto la decisione come una vittoria per l’ordine internazionale, mentre le organizzazioni per i diritti umani palestinesi hanno definito il mandato “una luce di speranza per le vittime di Gaza”.
Reazioni degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti si sono opposti fermamente al mandato. Il presidente Joe Biden ha definito la decisione “scandalosa” e ha riaffermato il supporto incondizionato a Israele, dichiarando: “Non c’è equivalenza tra Israele e Hamas”. Anche il senatore Lindsey Graham ha chiesto nuove sanzioni contro la CPI.
Divisioni in Europa
In Europa, le reazioni sono state contrastanti. Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti italiano, ha dichiarato che Israele deve essere difeso e ha il diritto di proteggersi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato che le motivazioni della Corte dovrebbero essere oggettive e non di natura politica. L’Olanda, invece, si è detta pronta a eseguire il mandato.
Posizioni di Cina e Russia
La Cina ha sollecitato la CPI a perseguire una posizione oggettiva e giusta, esercitando i suoi poteri in conformità con la legge. La Russia, dal canto suo, ha definito le decisioni della CPI “insignificanti” e ha dichiarato che non c’è motivo di commentarle.
Altri Sostenitori di Israele
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha invitato Netanyahu a venire in Ungheria, garantendo che la sentenza della CPI non avrà alcun effetto nel suo Paese. Anche l’Argentina si è schierata al fianco di Israele.
Conclusioni
La decisione della CPI ha polarizzato l’opinione pubblica internazionale, generando condanne, sostegni e prese di posizione diplomatiche. Resta da vedere come questa situazione evolverà e quali saranno le implicazioni per Netanyahu e gli altri coinvolti.