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MARINO GHETALDI – Nascere nel posto sbagliato e nel momento sbagliato

Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo. (Umberto Eco)

Marino Ghetaldi fu un teologo e uno scienziato ma, soprattutto, un illustre matematico, i cui studi non ricevettero la giusta considerazione  ieri e  quanto oggi. Quale il motivo? Semplicisticamente quando per persone di talento la memoria storica si rivela ingrata si tende a licenziare tale “ costumanza” decretando che trattasi di nato/a nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.   La superficialità è la dea di quella porzione di umanità accline ai processi sommari in nome dell’ignoranza, la medesima che assume come certezze ogni evidenza scientifica. Per un matematico non è affatto facile trovare la giusta considerazione perché, a differenza di altre arti, quali la musica e la pittura, la nostra cultura non riconosce la matematica come arte. Comunemente si pensa che i matematici forse aiutano gli scienziati con le loro formule o, forse, per una ragione o per un’altra, riempiono i computer con grandi numeri.

E’ innegabile che la matematica ha un suo fascino straordinario (basti pensare che i matematici concepirono i buchi neri molto prima che gli astronomi ne trovassero realmente qualcuno) ma è, altrettanto innegabile, che è anche la più incompresa.

 La matematica è l’arte della spiegazione, si dice. Se si nega agli studenti l’opportunità di intraprendere questa attività – porsi i propri problemi, elaborare le proprie congetture e le proprie scoperte, sbagliare, essere creativamente frustrati, avere un’ispirazione, e mettere insieme le proprie personali spiegazioni e prove – si nega loro la matematica stessa. L’aspetto veramente doloroso del modo in cui si insegna la matematica a scuola secondo un rigido schema sta, ritengo, nel fatto che al posto della scoperta e dell’esplorazione, abbiamo norme e regole e ciò porta tanti , che pur portati per questa meravigliosa disciplina ma che non hanno la ventura di essere coinvolti nel suo studio  – ad abbandonarla ritenendola un’ antitesi della creatività. Inerzialmente risentono dell’abbandono i molti matematici che hanno fatto la storia della matematica.

Dedicare un focus alla figura di Marino Ghetaldi vuol essere un segno di attenzione verso l’insigne matematico e verso quanti nei secoli hanno dedicato la propria vita a questa affascinante disciplina, capace di coniugare il ragionamento astratto con le applicazioni pratiche.

Marino Ghetaldi diede un impulso notevole alla matematica (in particolare all’algebra e alla geometria analitica) svolgendo la sua attività di studio e di ricerca durante  il difficile periodo successivo alla Controriforma, che fu caratterizzato da quelle che a volte erano severe restrizioni al libero pensiero. Ghetaldi, che corrispondeva con Galileo Galilei, fu attivo proprio all’alba della cosiddetta Rivoluzione scientifica ed era ancora legato alle idee centrali della filosofia naturale rinascimentale.

Il teologo, scienziato, storico e religioso veneziano Paolo Sarpi lo definì “angelo di costumi, demonio in matematica”. La comunità accademica croata gli attribuisce l’epiteto di padre fondatore della matematica nazionale. Non a caso il portale internet Mathematica italiana (http://mathematica.sns.it/), lo annovera – in virtù delle antiche origini pugliesi (tarantine) della sua famiglia – tra le file dei matematici italiani.

Oltre allo studio della matematica Ghetaldi si distinse per il contributo fornito allo sviluppo della fisica e, in particolare, dell’ottica ma, malgrado i successi conseguiti e riconosciuti ampiamente all’estero, l’Italia continua a non dargli la doverosa attenzione. Perché? Essere un genio o, “semplicemente” un talento è, credetemi, una vera condanna, una jattura.

Il genio ha bisogno di esprimersi: è una necessità incomprimibile quella di manifestarsi. Ma provate a pensare cosa vive, cosa deve patire se, oltre a non essere nato al momento giusto  e nella parte giusta del pianeta, si imbatte non nelle persone giuste, quelle in grado di capirlo o, almeno, disponibili al suo ascolto. Per non dire se dovesse finire con il conviverci o, ancora peggio, lavorarci insieme. Sicuramente non riuscireste a descrivere la variegata gamma di occulte trame e maldicenze in cui si sprigiona la caleidoscopica invidia ma penso che si possa, senz’altro aggiungere, comprendere perché sulle menti geniali cada sovente il sipario della “damnatio memoriae”.    

Di molti altri particolari della vita e delle opere di Marino Ghetaldi nel mio programma radiofonico settimanale in onda in diretta martedì p.v. alle 12.15 e, in replica, giovedì p.v. alle ore 17.30 su RadioRegional (AM – Onde Medie sulla frequenza 1440 kHz o al link:

https://www.regionalradio.eu/onair/shows/storia-storie

In podcast al link:

https://www.regionalradio.eu/onair/podcast/storiaestorie

Data:

13 Gennaio 2025

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