Siamo nel 1913 non ancora nel pieno della Prima guerra mondiale.
Proprio in quell’anno Mata Hari debutta al Teatro Trianon.
Con lo spettacolo delle sue danze orientali che tanto successo riscuotevano in tanti teatri di prestigio europei.
Strano a dirsi la bellissima artista riceve una scrittura a Palermo da Ignazio Florio nel teatro da lui stesso fatto costruire.
Il teatro interamente ligneo era stato costruito per ospitare spettacoli di varietà ma fu snobbato dalla buona società dell’ epoca perché mal frequentato.
Ma allora cosa faceva la grande soubrette in quel teatro di terzo ordine?
Si narra che la ballerina fosse stata scritturata proprio dal magnate IGNAZIO FLORIO molto affascinato dal genere delle “varietà ” come regalo per i suoi amici e per la popolazione di Palermo.
Ignazio Florio
Il cachet preteso dall ’artista fu di lire 100; quattro volte la somma che prendeva nei teatri nazionali.
Il Florio era interessato alla ballerina o la scrittura interessava qualche ricco nobile di Palermo?
Tutto resta in un cono d’ ombra senza riscontri ma a quel tempo Palermo era un crocevia e snodo di spionaggio in quanto grandi personalità internazionali frequentavano la città invitati alle grandi feste dei ricchissimi Florio.
Tra questi l’imperatore Guglielmo II.
REGISTRIAMO la cronaca dell’ invasione della Serbia da parte austriaca per vendicare l’ uccisione di Francesco Ferdinando a Serajevo…mentre gli Italiani si preparavano ad invadere la Libia…al canto di “Tripoli bel suol d ’amor …la nonna del Kaiser uomo pomposo e poco intelligente chiamava il nipote Willie lo “Stupidone”.
In quel tempo la V Armata Prussiana era di stanza in Lussemburgo al comando del principe ereditario Guglielmo uno dei tanti amanti di Mata Hari.
Per una donna che campava… sull’arte del sedurre il Lussemburgo era troppo piccolo come scenario mentre Parigi aveva le grandi attrattive della Belle Epoque fama di cortigiana rimbalzata da uno stato all’ altro conservando al contempo un’aria aristocratica.
