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Mattarella chiama Conte…Diciotti “Inizia lo sbarco”

Mattarella chiama Conte…Diciotti “Inizia lo sbarco”

cms_9688/Diciotti_Afp.jpgSta per iniziare lo sbarco dei migranti che sono a bordo della nave Diciotti, ancorata nel porto di Trapani“. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi arrivata in serata. “Sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato. Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti, a cura della Polizia di Stato, con assunzione delle informazioni testimoniali di tutte le persone che sono state trasportate. Gli esiti delle ulteriori indagini verranno trasmessi alla Procura competente”, si legge ancora.

Subito dopo esser rientrato a Roma da Bruxelles, il premier Giuseppe Conte ha ricevuto la chiamata del presidente Sergio Mattarella . A quel punto, a quanto apprende l’Adnkronos, il presidente del Consiglio ha chiamato i ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli per risolvere la situazione. Nella telefonata con il Quirinale il premier, viene spiegato da fonti governative, avrebbe rassicurato il presidente spiegandogli di avere la situazione sotto controllo e costantemente monitorata. Le chiamate a Salvini e Toninelli, viene inoltre precisato, sarebbero state fatte solo per comunicare la decisione, già assunta, di far sbarcare i 67 migranti a bordo della nave della Guardia costiera italiana. I due ministri sono stati informati da Conte anche dei contatti con il Colle

Fonti del Viminale sottolineano “’stupore’ per gli interventi del Quirinale” sulla vicenda della nave Diciotti e “’rammarico’ per la scelta della procura”.

La nave della Guardia costiera italiana, con a bordo i 67 migranti che erano stati soccorsi domenica scorsa dal cargo Vos Thalassa, è entrata nel porto siciliano in mattinata dopo essere rimasta qualche ora in rada. L’arrivo, previsto alle 8, è slittato al primo pomeriggio. “Ho letto di minacce, terrore a bordo, violenze che avrebbero costretto a chiedere l’intervento della Guarda Costiera italiana, ma se sono stati i marinai o l’armatore a esagerare paghino loro” ha detto Matteo Salvini. “Se c’è stata violenza, va condannata; se non è vero qualcuno deve pagare. Per ora non autorizzo nessuno a scendere, se qualcuno lo farà se ne assumerà la responsabilità”, aveva aggiunto il titolare del Viminale.

A quanto apprende l’Adnkronos, il capo dello Stato avrebbe sottolineato con Conte la situazione dei minorenni, delle donne e delle persone con problemi di salute che si trovano a bordo, ribadendo l’opportunità che siano fatte sbarcare dalla nave.

INDAGATI DUE MIGRANTI– La Procura della Repubblica di Trapani questo pomeriggio ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di Trapani, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto aventi ad oggetto i noti fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa, battente bandiera italiana, in data 8 luglio 2018 e ha proceduto all’ iscrizione di un procedimento penale a carico di Ibrahim Bushara, sudanese e Hamid Ibrahim, ghanese, per il reato di concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio tutto del rimorchiatore. E’ quanto si legge in una nota della Procura di Trapani. “Sono stati delegati alla Squadra Mobile di Trapani approfondimenti investigativi in merito alla sussistenza di eventuali ulteriori reati”. Da quanto si apprende, non è previsto al momento l’emissione di un fermo per i due migranti coinvolti.

SINDACO – La posizione del ministro dell’Interno di queste ultime ore è stata criticata dal sindaco di Trapani. “Salvini faccia il ministro – ha detto Giacomo Tranchida all’AdnKronos – Gli spot elettorali li faccia dentro il suo partito e non governando il Paese che ha una Costituzione salda. L’eventuale privazione della libertà personale la dispone la magistratura in caso di violazioni di leggi italiane e non certo Salvini con un tweet”. E ancora: “E’ ovvio che le leggi valgono per tutti – ha aggiunto – e chi ha sbagliato deve pagare, ma l’accertamento dei reati spetta alla magistratura e non al ministro. Salvini tenga bene a mente che sta governando un Paese e che non può farlo continuando un’eterna campagna elettorale”.

CONTE – Intanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Bruxelles aveva confermato che “abbiamo dato indicazioni” perché a bordo della nave della Guardia Costiera “vengano individuate persone, eventualmente migranti, nel caso si siano resi responsabili di atti che contrastano con le nostre leggi. Ogni situazione la gestiremo con la massima serenità, avendo cura di mettere in salvo le persone in pericolo, perché non ci abbiamo mai rinunciato”. “Per il resto, abbiamo detto che oggi in Italia si gestisce diversamente questo problema: se prima l’Italia interveniva e portava tutti in Italia, questo non è più possibile. Tutto qui” ha aggiunto. “Sulle migrazioni, siccome la questione è complessa e multidisciplinare, o interministeriale, finora abbiamo fatto quantomeno cinque incontri, probabilmente di più, con i ministri competenti. Continueremo ad avere un tavolo: è l’unico metodo che conosco”. “Le posizioni ufficiali nascono da questa condivisione: ecco perché non litighiamo. Poi, ovviamente – ha detto rispondendo in merito alle dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio sulle “opinioni personali” della collega alla Difesa, Elisabetta Trenta – se ci sono occasioni in cui un ministro può esprimere una sensibilità particolare, lasciamolo parlare, mi pare il minimo. Detto questo, ho avuto un poco di difficoltà” a seguire tutti i passaggi della vicenda, “visto che l’uso dei cellulari nei vertici Nato non è consentito”.

Decreto dignità, via libera al testo

cms_9688/mattarella_quirinale_ftg.jpgIl presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato, a quanto si apprende, il testo del decreto Dignità.

Per stagionali rinnovo senza causali – I contratti per attività stagionali possono essere “rinnovati o prorogati anche in assenza” delle causali. E’ quanto prevede il testo del decreto dignità bollinato dalla Ragioneria dello Stato, in materia di misure per il contrasto al precariato. La disposizione, che modifica l’iniziale versione del dl, è contenuta nell’articolo 1 sulla nuova disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato. “Al contratto di lavoro subordinato – si legge nel testo – può essere apposto un termine di durata non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore ma comunque non eccedente i 24 mesi, solo in presenza di almeno una delle seguenti condizioni: esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, ovvero esigenze sostitutive di altri lavoratori; esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria”. Anche in assenza di queste condizioni, sarà invece possibile rinnovare e prorogare i contratti stagionali.

Corte Conti: “Esauriti spazi per correggere Fornero”

cms_9688/Corte_dei_Conti_ftg.jpg“La correzione effettuata con la legge Fornero” sul fronte del sistema pensionistico “è stata brusca; ma è la virulenza della crisi sovrana che l’ha imposta”. E’ quanto si legge nel Rapporto 2018 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti che sottolinea come, considerando “le evidenze di cui disponiamo, soprattutto di quelle in materia di proiezioni della spesa nel lungo periodo”, spingono a “ritenere che sono stretti, se non del tutto esauriti, gli spazi per ulteriori attenuazioni degli effetti correttivi della legge Fornero, a meno di un ripensamento complessivo del sistema”.

“Negli ultimi anni – scrive la Corte dei Conti – il legislatore si è trovato di fronte a due implicite sfide: da un lato, correggere gli effetti indesiderati” della legge e, dall’altro, “monitorare il processo di riforma con riguardo agli andamenti complessivi della spesa nel breve e nel lungo termine”. Secondo i magistrati contabili, alla prima sfida “è stato risposto efficacemente, con correzioni al margine e senza rimettere in discussione un impianto frutto di molti decenni di riforme”, intervenendo, ricorda il rapporto, sulla salvaguardia degli esodati, su lavoratori precoci e sulle categorie per le quali è stato necessario disegnare misure di anticipo.

Quanto alla seconda sfida,”quella di un attento monitoraggio delle tendenze in atto e della predisposizione di eventuali interventi correttivi, l’insieme delle evidenze di cui oggi disponiamo – prosegue la magistratura contabile – soprattutto di quelle in materia di proiezioni della spesa nel lungo periodo, spinge a ritenere che sono stretti, se non del tutto esauriti, gli spazi per ulteriori attenuazioni degli effetti correttivi della legge Fornero, a meno di un ripensamento complessivo del sistema”.

Antitrust, 1,37 mld di sanzioni in 7 anni

cms_9688/antitrust_sede_fg.jpgSono state pari a 1,37 miliardi in totale le sanzioni irrogate nel settennato di presidenza di Giovanni Pitruzzella, dal novembre del 2011 al maggio 2018. E’ quanto sottolinea la Relazione annuale dell’Antitrust presentata oggi in Parlamento. I procedimenti conclusi per quanto attiene le intese sono stati 61, 40 quelli concernenti gli abusi, 894 per il controllo delle concentrazioni. Nel periodo considerato sono stati conclusi 646 procedimenti per pratiche commerciali scorrette e 39 per clausole vessatorie. Su questo fronte sono state irrogate sanzioni pari a oltre 230 milioni di euro e sono stati chiusi con una moral suasion oltre 300 procedimenti. Tra gli argomenti sollevati dal presidente Pitruzzella durante la discussione in Parlamento anche il rapporto debito/pil ed il pericolo rappresentato dai giganti del web.

DEBITO/PIL – Per quanto riguarda il rapporto debito/pil, “se non si continua lungo la strada della crescita economica, incrementandola – spiega Pitruzzella – sarà difficile ridurlo”. “Sarà ancora più difficile – dice – trovare le risorse necessarie per far fronte a quelle politiche di redistribuzione che vengono giustamente invocate per rispondere al bisogno di sicurezza che proviene da chi ha subito le conseguenze della crisi economico-finanziaria, gli effetti disruptive della quarta rivoluzione industriale, l’aggravarsi delle diseguaglianze”. “La concorrenza è un driver dell’innovazione e l’innovazione è il motore della crescita economica”, afferma il presidente dell’Antitrust.

GIGANTI DEL WEB – Con il loro “immenso potere di mercato” i giganti del web, come Google, Amazon, Fb e Apple, spingono alla creazione di “nuovi monopoli, che sono alimentati dal combinarsi di effetti di rete, economie di scala, pratiche di lock-in, economia dei Big Data”, evidenzia il presidente dell’Antitrust, che rileva come per il contrasto al fenomeno c’è spazio anche per le azioni delle Autorità nazionali. In questo settore “entrano in gioco soprattutto i poteri della Commissione europea, a causa della dimensione dei fenomeni presi in considerazione (si pensi, per esempio, alla sanzione recentemente inflitta a Google)” ma “c’è, comunque, uno spazio anche per le Autorità nazionali nell’ambito del network europeo della concorrenza“, ha ribadito Pitruzzella.

ALGORITMI – Tra i problemi che si porranno all’attenzione dell’Agcm, Pitruzzella, alla conclusione del suo mandato di sette anni, cita quello del “ruolo che possono svolgere gli algoritmi nel realizzare il coordinamento delle attività economiche, particolarmente dei prezzi, di imprese concorrenti”. “Una collusione – spiega – realizzata non più attraverso l’intesa tra le persone fisiche ma direttamente dalle macchine e dagli algoritmi, potrà essere sanzionata dall’Antitrust e in presenza di quali condizioni? L’Autorità è pronta a raccogliere queste sfide e, al riguardo, vorrei ricordare che recentemente abbiamo svolto un concorso per selezionare esperti di algoritmi e esperti informatici”.

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13 Luglio 2018