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Mattarella: “Parole possono distruggere o costruire”

Mattarella: “Parole possono distruggere o costruire”

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“Le parole possono danneggiare o aiutare, possono distruggere o costruire. Basta andare sul web… dipende dall’uso che se ne fa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del suo intervento per la giornata conclusiva del Festival della cultura paralimpica alla stazione Tiburtina. L’occasione è stata la consegna al capo dello Stato, da parte del direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Massimo Bray, della nuova edizione del Vocabolario Treccani contenente il lemma “paralimpico”. Mattarella ha apprezzato “l’introduzione di questo nuovo lemma sullo sport paralimpico che dà ad esso una veste più adeguata” alla realtà e alla sensibilità della coscienza collettiva.

Conte: “Libertà di stampa mai in discussione”

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per una sera diventa, da intervistato, intervistatore di giornalisti. La cornice è il Palazzo Reale di Napoli dove, al termine della sua giornata trascorsa prima in Calabria e poi a Napoli, il premier ha incontrato tre giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata: Sandro Ruotolo, Nello Trocchia e Salvatore Minieri. “Abbiamo fatto un brindisi alla libertà di informare e anche al diritto ad essere informati”, ha spiegato Conte parlando alla platea e introducendo una sorta di intervista ai tre giornalisti, “un’occasione per me molto stimolante dopo aver dovuto imparare in fretta il mestiere di intervistato quando ho iniziato l’attività di governo”. Conte ha spiegato che quella di stasera rappresenta “un’occasione per riflettere sulle loro personali esperienze. Sono qui con molta umiltà per apprendere, il mio ruolo di responsabile dell’autorità di governo mi impone di acquisire sempre più informazioni e oggi è stata una giornata dedicata al contrasto alla criminalità e all’illegalità”.

C’è una precisa volontà – ha assicurato Conte – che i riflettori siano sempre accesi su chi rischia, su chi mette a rischio la propria libertà personale e la propria vita per un bene pubblico, per offrire nell’ambito delle proprie competenze e capacità la possibilità di essere informati anche su vicende su cui altrimenti sarebbe facile far cadere un nuvolo di omertà”.

Quanto alle polemiche degli ultimi tempi, “ci sta che dopo tanti attacchi ci possa essere una reazione – ha detto Conte – ma non dovete temere che si metta in discussione un principio fondamentale dell’ordinamento civile come quello della libertà di stampa“. “C’è la libertà di informare e c’è il polo simmetrico, il diritto a essere informati. E’ – ha aggiunto – un diritto che comporta anche doveri, responsabilità”.

Poi, a Sandro Ruotolo che stigmatizzava la “lista dei giornalisti buoni e dei giornalisti cattivi” con riferimento al post dell’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista, il presidente del Consiglio ha risposto: “L’elenco dei giornalisti buoni e cattivi? L’hanno fatto dal Guatemala, mica l’ha fatto un membro del governo“.

Salvini: “In 600mila in pensione con quota 100”

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“Con quota 100 noi restituiamo diritto alla pensione a circa 600mila italiani e così si liberano posti per altrettanti giovani che magari non dovranno andare all’estero per trovare lavoro”. Così Matteo Salvini alla presentazione del 34esimo Congresso del Partito Sardo d’Azione, dicendosi “orgoglioso di governare con i nostri alleati di M5S e lo faremo per i prossimi 5 anni”.

Smentendo le voci sull’ipotesi di dimissioni di Paolo Savona (“Sui giornali ne leggo di tutti i colori, non credo a ministri dimissionari. E’ uno degli assi portanti del governo”), il leader del Carroccio parlando del decreto sicurezza ha detto: “O diventa legge entro 3 dicembre o è stato uno sforzo inutile. Faremo di tutto perché sia legge entro il 3 dicembre”.

Bufera su candidato Corleone. Ira Di Maio: “Va espulso”

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E’ bufera sul candidato sindaco di Corleone del Movimento 5 Stelle, Maurizio Pascucci, per le dichiarazioni in cui afferma di voler “riaprire il dialogo con i parenti dei mafiosi” e una foto con un nipote di Provenzano postata sui social. Il vicepremier Luigi Di Maio, atteso in serata a Corleone per un comizio di chiusura della campagna elettorale, ha deciso di annullare l’incontro e chiede l’espulsione di Pascucci.

“Volevo avvisare tutti voi che non andrò a Corleone come inizialmente previsto. Ho aperto il cellulare e tra le news c’era questa notizia data dal nostro candidato sindaco M5S” il quale ha detto che “voleva aprire al dialogo con i parenti dei mafiosi. E questa dichiarazione fa il paio con una foto sua in un bar, con il nipote di Provenzano” dice Di Maio in un video su Facebook. “Sono sicuro che quella dichiarazione sia stata fatta in buona fede ma quel concetto è pericolosissimo. I voti di quelli non li vogliamo e ci fanno schifo“, rimarca il vicepremier, che spiega: “Non posso correre il rischio che stasera lo Stato vada lì dopo che c’è stato un appello al dialogo con le famiglie dei mafiosi. Quindi mi dispiace”. Di Maio aggiunge: “Andremo avanti con la lotta alla criminalità organizzata. Faremo piazza pulita di corrotti e mafiosi molto presto”.

“Le famiglie che meritano attenzione e vicinanza sono quelle delle vittime di mafia. Quelle che hanno subito un lutto perché qualche mafioso gli ha ammazzato il padre, il figlio, il nipote. Quelle sono le famiglie a cui noi vogliamo bene e a cui vogliamo dare una grande mano”, ribadisce il vicepremier che su Facebook annuncia poi di aver “chiesto ai probiviri di avviare il procedimento disciplinare per Maurizio Pascucci, indicando che secondo me, vista la gravità, merita il massimo della sanzione cioè l’espulsione dal MoVimento 5 Stelle. Sulla mafia non è concesso neppure peccare d’ingenuità da parte di chi si candida a ricoprire cariche pubbliche. Ci aspettavamo scuse, non arroganza. Questo non è un comportamento da MoVimento 5 Stelle e come tale deve essere sanzionato immediatamente. Qualora qualcuno della lista fosse eletto, gli verrà subito ritirato il simbolo”.

PASCUCCI CHIEDE SCUSA – “Chiedo scusa a Di Maio ma quella foto con il nipote di Provenzano è stata concordata con lo staff e il deputato di riferimento di Corleone (Giuseppe Chiazzese ndr) – dice il candidato M5S – E’ stata frutto di una scelta precisa, perché volevamo dare un segnale e non per chiedere i voti dei mafiosi, anzi per evidenziare la presa di distanza del nipote di Provenzano dalla mafia”. “Mi dispiace per quanto accaduto, chiedo scusa a tutti“, aggiunge Pascucci. “Io non li voglio i voti dei mafiosi – sottolinea parlando con i giornalisti – Sono a Corleone da 14 anni e combatto contro la mafia e i mafiosi, quindi mai e poi mai posso pensare di arrivare a un compromesso con loro”.

“Il fatto è molto semplice – spiega – ci sono dei parenti di mafiosi condannati che prendono le distanze dai loro congiunti e non è giusto che questi parenti siano esclusi per tutta la loro vita dalla comunità. Solo a questa condizione, se loro prendono le distanze dai loro congiunti che hanno commesso dei reati gravissimi penso che si possa aprire con loro un dialogo per farli uscire da una dinamica che li colpevolizza in quanto i parenti dei mafiosi non hanno commesso dei reati”. Alla domanda se rompe con il M5S, risponde: “No, nessuna rottura. Io mi scuso con Di Maio e con i cittadini che hanno pensato che io volessi i voti dei mafiosi”. “Se sono pentito di quella foto con il nipote di Provenzano? L’argomento deve essere sviscerato fino in fondo – dice Pascucci – Penso che se c’è un parente di un boss che ha il coraggio di dire che non vuole più un rapporto di quel tipo debba essere aiutato a trovare un percorso. Queste persone gestiscono un bar e non hanno precedenti penali”. Poi, durante il suo comizio in piazza Garibaldi, davanti a una folla di simpatizzanti, il candidato scandisce: “Andiamo avanti a testa alta. La Corleone onesta vincerà e si rialzerà. Noi siamo il cambiamento in questa comunità”. Grida Pascucci a gran voce: “Noi non li vogliamo i voti dei mafiosi. ’Non votateci’, se ce ne sono qui in questa piazza, e non vogliamo neppure i voti di coloro che tifano per la mafia. Siamo però convinti che i parenti dei mafiosi non hanno una responsabilità”.

GIARRUSSO LO LICENZIA – Pascucci non sarà più l’assistente parlamentare del senatore 5 Stelle Mario Michele Giarrusso. “Al momento – dice Giarrusso all’Adnkronos – non esistono le condizioni per proseguire la collaborazione”. Pascucci, rimarca il parlamentare siciliano, “si dovrebbe ritirare dalla corsa. Le dichiarazioni che ha fatto non appartengono alla mia storia, non le condivido. Noi siamo dalla parte delle vittime della mafia, con loro vogliamo dialogare”. Giarrusso si dice “stupefatto”: “Non ho mai avuto idea di queste follie. Condivido parola per parola Di Maio”, che ha deciso di disertare il comizio inizialmente in programma questa sera a Corleone. “Con Luigi – prosegue – ci siamo sentiti via Whatsapp: è rimasto stupefatto come me. Stavo andando a Corleone, ma ho girato la macchina e sono tornato a casa anche io…”.

IL POST DI CHIAZZESE – “Disinneschiamo qualche bugia nei nostri confronti e soprattutto nei confronti di chi ogni mattina all’alba si alza per andare a lavorare e per assicurare un futuro alla propria famiglia. Un grande abbraccio a Salvatore Provenzano ed allo staff dello York Bar” scriveva due giorni fa su Fb il deputato M5S Giuseppe Chiazzese, condividendo la foto che vede il candidato sindaco grillino a Corleone in compagnia di Salvatore Provenzano. “Grazie tante”, è la risposta di Provenzano alla foto, con tanto di faccine sorridenti.

NIPOTE PROVENZANO – “Noi siamo gente per bene. Ogni mattina ci alziamo alle cinque per venire ad aprire il bar – dice la nipote di Bernardo Provenzano, moglie di Salvatore Provenzano, che si è fatto la foto con il candidato Pascucci – Non ho proprio niente da dire a Di Maio, ognuno è libero di fare ciò che vuole. E se non vuole i nostri voti, pazienza. Ne faremo a meno”. “Quella foto mica l’abbiamo voluta fare noi – spiega – l’ha voluta fare lui con quelli del suo staff”.

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24 Novembre 2018