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Mattarella: “Resistenza come Risorgimento”

Mattarella: “Resistenza come Risorgimento”

cms_9046/mattarella1.jpg“La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di libertà, umanità, civiltà e fratellanza”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Casoli, dove ha commemorato le vittime del campo di concentramento della città abruzzese.

Il capo dello Stato ha aperto questa mattina le celebrazioni per il 73esimo anniversario della Festa della Liberazione, deponendo una corona di fiori all’altare della Patria, dopo aver passato in rassegna il picchetto d’onore, schierato a piazza Venezia di fronte ai vertici militari e alle istituzioni: entrambi i presidenti delle Camere, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la ministra della Difesa, Roberta Pinotti.

Da Roma, Mattarella si è poi trasferito in Abruzzo: “Le tante insurrezioni, da Napoli a Matera, da Nola a Capua, alle tante in Abruzzo, attestano la percezione da parte degli italiani della posta in gioco: da una parte i massacratori, gli aguzzini, i persecutori di ebrei, dall’altra la civiltà, la libertà, il rispetto dei diritti inviolabili di ogni persona”. “La Resistenza fu un movimento corale, ampio e variegato, difficile da racchiudere in categorie o giudizi troppo sintetici o ristretti”, ha aggiunto.

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GENTILONI – “Il 25 aprile fu il giorno del riscatto dell’Italia. È dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura. Un pensiero speciale oggi a Giorgio #Napolitano, protagonista della Repubblica. Forza Presidente!”. Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

CASELLATI – “Il significato del 25 aprile è ancora straordinariamente attuale. E’ una data che ha restituito la libertà al nostro Paese, ma è anche una giornata nella quale è giusto ricordare quanti per quella stessa libertà hanno sacrificato la loro vita”. Così la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in una intervista a Senato Tv in occasione del 73esimo anniversario della Liberazione che si celebra oggi. “Tutte le storie – aggiunge il presidente Alberti Casellati – tutte le vicende di quella pagina fondamentale per l’Italia repubblicana rappresentano un patrimonio comune della memoria da trasmettere alle nuove generazioni. E’ accaduto così anche nella mia famiglia. Mio padre, condannato a morte per il suo antifascismo, venne liberato proprio il 25 aprile 1945”. “I suoi principi e i suoi valori di riferimento, nel segno e nel sogno della libertà, sono stati gli insegnamenti che hanno sempre ispirato la mia vita e la mia attività politica e professionale. Nel rispetto delle idee altrui e con l’obiettivo di perseguire il bene comune”, conclude la seconda carica dello Stato.

FICO – “La Resistenza – ha detto il presidente della Camera – rappresenta per tutti noi un punto di riferimento irrinunciabile nella vita democratica del Paese: è in questa pagina fondamentale della nostra storia che ogni cittadino italiano può infatti ritrovare le radici della Repubblica e della Carta costituzionale”. “Il 25 aprile è una data molto importante per la nostra comunità di cittadini – ricorda Fico – . Il giorno in cui rendere il doveroso omaggio alle donne e agli uomini che offrirono la propria vita per la liberazione dell’Italia dall’occupante tedesco e per la riconquista della libertà e della democrazia dopo la dolorosa fase del nazifascismo”.

DI MAIO – “Buon 25 aprile a tutti! 73 anni fa donne e uomini di idee diverse sconfissero insieme la dittatura nazifascista e costruirono per l’Italia un futuro di pace e democrazia. Furono le madri e i padri della nostra Costituzione, faro di ogni nostra scelta politica”. Lo scrive su Twitter il leader del M5S, Luigi Di Maio.

BERLUSCONI – “Il 25 aprile si cominciò a guardare al futuro, superando tutte le discordie. Smettiamola di guardarci di sbieco, l’uno contro l’altro. Deve esserci rispetto per tutti, la democrazia è anche questo”. E’ quanto si legge in un tweet di Forza Italia, che posta un ’cartello’ con il testo a firma di Silvio Berlusconi.

MARTINA – “Dietro ogni articolo della Costituzione stanno centinaia di giovani morti nella #Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Sandro Pertini #25aprile”. Così il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, su Twitter, per il giorno della Liberazione.

RAGGI – “Buon #25aprile, buona Festa della #Liberazione. Oggi ricordiamo chi si sacrificò per la nostra libertà”. Così in un tweet la sindaca di Roma Virginia Raggi.

M5S: “Colle dia più tempo a Fico”

cms_9046/Mattarella_Fico_Quir.jpgLa speranza, fondata, è che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conceda più tempo all’’esploratore’ Roberto Fico, anche in vista della direzione Pd che potrebbe rivelarsi decisiva. La strada per arrivare a un’intesa coi dem, oggettivamente, è tutta in salita, e serve tempo quanto meno per trattare. I vertici grillini sanno bene che questa è l’ultima chiamata per Palazzo Chigi, chiuso il forno con la Lega. E lo spiegheranno domani in assemblea, a chi, tra i parlamentari, storce il naso davanti a un governo con il nemico giurato di sempre.

Dal quartier generale grillino la visuale è chiara: “E’ il momento di essere pragmatici e stringere i denti”, la linea che filtra dai vertici. Anche perché, è il ragionamento, il Pd sarà “socio di minoranza” di un’eventuale esecutivo guidato dai 5 Stelle e in primis da Luigi Di Maio. “I dem non hanno chiesto la testa di Luigi e non lo faranno, questo lo sappiamo con certezza – assicurano dall’entourage di Di Maio all’Adnkronos-. Sanno di aver perso le elezioni e se si torna al voto rischiano di prendere una batosta ancor più grande. Dunque, volano basso”.

A differenza di Salvini, che pretendeva un trattamento alla pari e il passo indietro per la premiership, “il Pd sa di non poter dettare le condizioni, a partire dal ruolo di Di Maio”. Posizioni che, al momento, non trovano conferme sul fronte dem. “Il percorso è stretto, non so se ce la faremo”, mette le mani avanti Maurizio Martina, che pure tra i dem è dato tra gli aperturisti.

Col Pd, a differenza che con il Carroccio, i 5 Stelle torneranno a battere sul reddito di cittadinanza: sanno che sono in tanti gli italiani che se lo aspettano e questo sarebbe il miglior viatico per far sì che la base e i parlamentari in subbuglio mandino giù il boccone amaro di un’intesa con i dem.

Oltre a modificare i provvedimenti più indigesti del governo Renzi, dal jobs act -cancellando gli elementi che hanno “generato un eccesso di precarizzazione”, spiegano- alla Buona scuola, un altro ’artificio’ per cancellare la ’malefatta’ di un’alleanza impensabile solo fino a qualche settimana fa.

Nonostante rumors interni, al Movimento assicurino che il dialogo con la Lega non si sia mai interrotto, dai piani alti dei 5 Stelle trapela la chiusura totale al Carroccio nella convinzione che Salvini non mollerà mai Berlusconi. E con 338 parlamentari all’attivo, come rivendicato ieri da Di Maio post-consultazioni, i 5 Stelle non sono intenzionati a scaldare i banchi dell’opposizione.

Dunque non resta che la strada col Pd, che, secondo i vertici grillini, è un partito che ha cambiato volto rispetto alla scorsa legislatura: “non siamo più di fronte a un gigante ma a un topolino – fanno notare – sono numericamente molto ridimensionati, sanno di non poter comandare”.

E quella offerta dai 5 Stelle, si dicono convinti i grillini, “è un’opportunità: mentre a Salvini chiedevamo il sacrificio di staccare la spina al suo alleato, venendo meno ai patti stretti con Berlusconi, al Pd stiamo dando la possibilità di misurarsi con una nuova prova di governo”.

Ma dietro l’apparente ottimismo, la preoccupazione tra i 5 Stelle è palpabile: aver preso il 32% dei voti senza riuscire a capitalizzare il risultato potrebbe costare carissimo. Anche nel caso di un rapido ritorno alle urne. Per questo, tra le seconde file del Movimento, in tanti sperano che la Lega, uscita dalla porta, possa in qualche modo rientrare dalla finestra.

Forte scossa in Molise

cms_9046/sismografo_terremoto_ftg.jpgUna forte scossa di terremoto è stata avvertita in Molise. Di magnitudo 4.2 e con epicentro a un km da Acquaviva Collecroce (Campobasso), è stato registrato alle 11.48 a una profondità di 31 km.

Il sisma è stato avvertito fino alla costa e anche in Abruzzo. Un’altra scossa, di magnitudo 2.5, si era verificata nella notte alle 3.35 sempre in provincia di Campobasso, con epicentro a Guardialfiera, a una profondità di 9 km.

“Nessuna richiesta di soccorso è giunta alle sale operative dei #vigilidelfuoco dopo la scossa di #terremoto M 4.2 registrata alle 11:48 tra le province di #campobasso e #chieti. Ricognizioni precauzionali in corso con squadre a terra ed elicottero”, scrivono in un tweet i vigili del fuoco.

“Fortunatamente al momento non ci sono danni. La squadra della Protezione Civile comunale sta girando per la città per verificare questo dato. Nel pronto soccorso del nosocomio cittadino non si evidenziano feriti, neanche nei paesi limitrofi che gravitano sul nostro ospedale. Per ora la situazione è abbastanza tranquilla, se si può definire tale una situazione dopo un terremoto della magnitudo di 4.2″, ha detto il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca a Sky Tg24.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è in contatto con la Protezione civile e segue personalmente gli sviluppi della scossa di terremoto avvertita in Molise.

Napolitano, il chirurgo: “Ha grande tempra”

cms_9046/napolitano_fg_55.jpgOre d’ansia per il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. L’ex Capo dello Stato, 92 anni, nel tardo pomeriggio di ieri è stato ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma dopo un malore con forti dolori al petto ed è stato sottoposto ad un intervento al cuore cominciato alle 22 e terminato alle 2 della notte. Un intervento lungo e delicato in considerazione anche dell’età del paziente. L’intervento, provocato da una dissecazione dell’aorta ascendente, “è andato molto bene”, ha spiegato il professor Francesco Musumeci che ha operato Napolitano. “Il cuore ha ripreso bene la sua funzione, il presidente è molto stabile, siamo molto soddisfatti”.

L’ex capo dello Stato si trova in terapia intensiva. “Aspetteremo le prossime per vedere come risponde all’intervento, tenendo conto non è una persona giovanissima, i 93 anni sicuramente conteranno sul recupero”. Ma l’ex capo dello Stato, ha sottolineato il chirurgo in un incontro con i giornalisti, “ha una grande tempra e una grande fibra e questo lo aiuterà speriamo a recuperare bene e presto”.

Dopo aver spiegato che l’intervento, con la sostituzione del tratto iniziale della valvola aortica, è stato condotto “in assoluta emergenza” perché la dissecazione dell’aorta può portare “ad una sua rottura in qualsiasi momento”, il professor Musumeci ha detto che prima dell’operazione Napolitano “era assolutamente cosciente”.

“Ho parlato con lui, spiegandogli tutto quanto prima che lo addormentassimo – ha raccontato ancora il cardiochirurgo del San Camillo – Lui era assolutamente cosciente di quello che succedeva, lucido, sveglio, ci ha in qualche modo incoraggiato affinché andasse tutto bene”.

“Se le condizioni emodinamiche rimangono stabili – ha concluso Musumeci – in mattinata cominceremo a svegliarlo e vedremo come reagisce e si riprende. Nel corso della mattina avremo ulteriori informazioni su quello che è il progresso, il percorso clinico del presidente”.

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26 Aprile 2018