Mattarella sbanca sui social
Il Presidente Sergio Mattarella sbanca sui social. Sono stati oltre dieci milioni gli ascolti tv per il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, ma soprattutto il discorso del capo dello Stato ha registrato un boom di contatti social. Finora, sull’account Twitter del Quirinale, il discorso ha ottenuto due milioni e 150mila visualizzazioni, ma il dato è in crescita ed è praticamente triplicato rispetto allo scorso anno. In tv, invece, il messaggio del Capo dello Stato è stato visto complessivamente da 10 milioni e 525mila spettatori, in crescita rispetto a 9 milioni e 700mila di un anno fa.
Un discorso sentito quello di Mattarella, che ha invitato gli italiani a riconoscersi come “unità”, a riscoprire “i buoni sentimenti” ma anche a rifiutare “l’astio, l’insulto e l’intolleranza che creano ostilità e timori”. Nel suo messaggio di fine anno, il Presidente della Repubblica, ha tracciato un bilancio del 2018, ponendo l’accento sul senso di comunità e sul ruolo del Parlamento, gettando anche uno sguardo alle elezioni europee di maggio.
Rivolgendosi agli italiani, senza dimenticare “i cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport, nel nostro Paese”, il capo dello Stato ha poi affrontato alcuni dei temi più caldi del dibattito politico, invitando alla tutela del Terzo settore (“vanno evitate le tasse sulla bontà”), alla salvaguardia della divisa (“simbolo della sicurezza del Paese”), senza dimenticare il debito pubblico, che ha definito un’”ipoteca pesante sui giovani”.
Migranti, Salvini: “In Italia si entra solo chiedendo permesso”
“In Italia si entra solo chiedendo permesso e per favore”. A dirlo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parlando a Bormio, e commentando la drastica diminuzione degli sbarchi, i cui numeri sono stati resi noti oggi dal Viminale. “L’anno scorso di questi tempi c’era Gentiloni presidente del Consiglio, la Boldrini presidente della Camera e ne arrivavano a centinaia di migliaia” ha detto, aggiungendo che “in sei mesi abbiamo bloccato gli sbarchi”.
IL CALO DEGLI SBARCHI – Nel 2018 i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 23.370, con un calo record dell’80,42%rispetto ai 119.369 registrati nel 2017 e dell’87,12% se comparato con le 181.436 persone giunte in Italia nel 2016. I dati ufficiali del Viminale, aggiornati al 31 dicembre 2018, evidenziano il nettissimo calo dei minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese. Sono stati 3.534 nell’anno appena concluso contro i 15.779 del 2017 e i 25.846 del 2016. Nelle strutture di accoglienza sono attualmente ospitati 135.858 migranti, di cui 18.852 (14%) in Lombardia. A seguire Lazio (12.249) e Campania (11.962). I porti maggiormente interessati dagli sbarchi nel 2018 sono stati Pozzallo (3.818), Lampedusa (3.468) e Catania (2.961). Quanto alle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, in cima alla classifica i migranti provenienti dalla Tunisia (5.181), seguiti da Eritrea (3.320), Iraq (1.744), Sudan (1.619) e Pakistan (1.589).
LE PRIORITA’ PER IL 2019 –
’Giusto tagliare sprechi e spese inutili, è nel contratto di governo e lo faremo” ha detto poi il vicepremier Matteo Salvini. “Ma per la Lega le priorità degli Italiani sono cose anche più concrete: avanti con il taglio delle tasse, estensione della Flat Tax e della pace fiscale, taglio della burocrazia e revisione del Codice degli Appalti, cancellazione definitiva della legge Fornero, approvazione dell’Autonomia e finalmente una legge nuova che garantisca il diritto alla legittima difesa’’.
Di Maio con Di Battista: “Ora taglio stipendi parlamentari”
“C’è ancora tanto da fare, siamo soltanto alla fine dell’inizio, perché abbiamo ancora tante cose nel 2019 da portare a casa”. E’ quanto dice il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, in un video, postato su Facebook, da una località montana insieme ad Alessandro Di Battista. “Ieri sera – prosegue il vicepremier – vi abbiamo promesso che vi regaleremo una bella legge che taglia gli stipendi a tutti parlamentari della Repubblica, ma dovremo fare tante altre cose sull’ambiente, tante cose sulla politica estera, tante cose che nei prossimi mesi faremo insieme, perché è sempre un percorso partecipato”.
“Oggi la cosa che posso augurarmi per il 2019 è di fare le cose che vi piacciono, fate sempre le cose che vi rendono felici. Sicuramente sono stati anni difficili in cui abbiamo dovuto fare delle battaglie grosse, ma ci è sempre piaciuto combattere quei signori che utilizzavano i soldi pubblici o le leggi dello Stato per privilegiarsi di una serie di diritti di cui non dovevano godere. Quindi fare le cose che piacciono è alla base di qualsiasi cosa. Vi auguro un grande 2019”.
“Sono d’accordissmo su questa cosa, fare le cose che danno passione, è stato bello per me rivedere Luigi dopo sette mesi”, aggiunge in pochi secondi Di Battista.
“E’ stato un 2018 -rivendica ancora Di Maio- in cui abbiamo combattuto quella classe di italiani privilegiati che si è opposta al cambiamento, che ci sta combattendo anche in questi giorni: stiamo bloccando le pensioni d’oro, stiamo bloccando un sacco di cose che avevamo promesso avremo tagliato e le stiamo tagliando e soprattutto un 2018 in cui ci siete stati vicini, ci avete voluto bene e noi per questo vi ringraziamo, perchè senza di voi non saremmo andati da nessuna parte”.
Il contro discorso di Grillo ’culturista’
“Adesso, raggiunta una condizione di perfezione assoluta, mi sono trasferito in un sistema integralmente costituito di informazione”. Inizia così il contro messaggio di fine anno di Beppe Grillo pubblicato sui social dal comico, che appare all’interno di un tablet posizionato sul corpo di un culturista.
“La mia corporeità è l’ottimale espressione dei miei sogni quanto dei miei bisogni – spiega Grillo – un universo dove non esistono il dolore fisico e neppure quello morale, la noia, la tristezza e quei vani obiettivi da raggiungere entro le costrizioni delle leggi del mondo reale, appena abbandonato. Appartengo ad una comunità di informazioni dove posso abbandonarmi senza paura. E’ la singolarità, sono in una dimensione di interdipendenza con la singolarità, un bozzolo dalle dimensioni indefinite”.
“In questo ’luogo’ – prosegue il comico – cerco di raccogliermi intorno a me stesso; ma non ci riesco, e mi è impossibile vedere le particelle che mi compongono. Eppure in questo universo la mia immagine si rispecchia e posso vederla, anche se non so dove ho gli occhi. Mi fermo, devo riflettere, manca una componente essenziale. Li chiamavamo valori umani, sino a un minuscolo frammento temporale appena trascorso. Comprendo che non si può saltare in questo universo portandoli con sé, o in noi”.
“Mi sono elevato e quindi evoluto – argomenta Grillo – una tentazione enorme. Ma anche se non vedo gallerie oscure con luci in fondo, cerco i miei valori umani… sapete, può sembrare buffo, eppure il primo valore che incontro nella ricerca è l’aria che respiriamo. Subito quel “respiriamo” genera la coscienza di un noi, di una comunità di esseri umani e, capisco, che ha semplicemente bisogno di ritrovarli i suoi valori”. “Torniamo indietro per andare avanti – conclude – essere una nuvola di bit, informe e senza confini, è stato talmente simile ad un sogno da ricordarmi che dare ai sogni il loro giusto posto sarà la sfida degli anni a venire, anche per chi ha smesso di sognare”.