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MATTEO RENZI SI DIMETTE

“Ho perso io. Il mio governo finisce qui”. L’ha detto Matteo Renzi poco dopo la mezzanotte. Parole nette, segnate da un velo di commozione, pronunciate durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi dopo le proiezioni del quinto exit poll di Ipr Marketing – Istituto Piepoli per la RAI.

Alle ore 01,00 il NO sarebbe in vantaggio in quasi tutte le regioni, ma in particolare al Sud e nelle isole. Secondo i dati del Viminale col 10% dei seggi scrutinate, il NO sarebbe al 59,09%.

I seggi si sono chiusi alle 23,00 e l’affluenza è stata altissima, quasi al 70%.

Che gli italiani fossero intenzionati ad esprimersi, lo si era ben capito dai toni assunti durante la campagna referendaria, più legata a un giudizio sull’operato dell’esecutivo che al motivo del contendere: la Carta Costituzionale. Era stato proprio il premier ad imprimere questa orma, non prevedendo che in qualche modo gli si sarebbe ritorta contro.

“Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Volevo ridurre il numero delle poltrone: la poltrona che salta è la mia”.Nessuna sorpresa dunque. Il premier ha fatto quello che aveva annunciato qualche mese fa, in caso di vittoria del NO.Lunedì pomeriggio, dopo il Consiglio dei Ministri salirà al Quirinale dove, “nelle mani del presidente Mattarella” consegnerà le sue dimissioni.

“È stata una festa in un contesto in cui tanti cittadini si sono avvicinati alla Carta costituzionali. Sono fiero ed orgoglioso della possibilità che il Parlamento ha dato.Il No ha vinto in modo straordinariamente netto. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria. L’esperienza del mio governo finisce qui.In questa sala saluterò il mio successore, chiunque egli sarà, e gli consegnerò la campanella e il dossier delle cose che restano da fare”.

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C’è attesa per la reazione di Sergio Mattarella che potrebbe congelare le dimissioni del premier almeno fino a quando non sarà approvata la legge di Stabilità.

“Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella – ha specificato il premier -. Il Governo sarà al lavoro nei prossimi giorni per assicurare l’iter della legge di bilancio e seguire i provvedimenti sul post sisma”.

Per il dopo Renzi si ragiona intanto su una radicale revisione del sistema elettorale, annunciata più volte da Silvio Berlusconi nei giorni scorsi. Tutto il fronte del NO dovrà quindi mostrarsi coeso, nella ricerca di un accordo che possa soddisfare lo stesso PD.

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Sul fronte politico tanta incertezza e molto lavoro da fare. Nonostante le raccomandazioni di Berlusconi a restare uniti, almeno in questa fase, il centro destra è diviso nell’anima, così come il PD. I Cinque Stelle restano, almeno ad oggi, la realtà più vicina al traguardo elettorale.

Ma lo scenario è ancora volatile. In Italia tutto può accadere. Persino che nasca, magari pure sotto una buona stella, un nuovo partito.

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Data:

5 Dicembre 2016