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MAURO PRAMPOLINI E LA “PAPERA” DI MARANELLO – Le origini del mito GTO raccontate all’ASI Village a Milano Autoclassica

Presso l’ASI Village, padiglione 16 a Milano Autoclassica, Fiera Milano Rho, si è tenuto sabato 16 novembre 2024 l’incontro con Mauro Prampolini, ex meccanico Ferrari e Marco Genovesi, CEO Ironfox dedicato a storia, aneddoti e un inedito dietro le quinte sulla nascita della leggendaria 250 GTO del 1962.

Il tema centrale dell’incontro la “Papera” Ferrari, nota come la “mamma” della 250 GTO, di cui Mauro Prampolini rimane l’ultimo custode. Raccontata dallo stesso Mauro Prampolini, meccanico con Ferrari e capo meccanico con Bizzarrini attraverso aneddoti e ricordi durante l’incontro, accompagnato da spezzoni di video produzioni realizzate su Mauro Prampolini e prodotte da Marco Genovesi, CEO Ironfox. Due professionisti che operano nel territorio di Carrara con le due officine: l’officina Prampolini e l’Iron Fox Garage specializzata in restauro di auto d’epoca.

Un’occasione per parlare di patrimonio storico automobilistico Italiano, del saper fare artigiano e della necessità di trasferire questa conoscenza anche alle nuove generazioni attraverso narrazioni multi canale e multimedia insieme a Marco Genovesi.

“L’Ingegner Bizzarrini ci disse noi questa macchina la dobbiamo alleggerire e renderla aerodinamica il più possibile, facendo in modo che stia a terra”. Ci fu molta sperimentazione e dopo aver abbassato, modificato il muso, la coda con i cassoncini, senza verniciatura, Bizzarrini la ribattezzò la Papera, poiché gli ricordava l’anatra. Essendo un abile cacciatore, tutte le sue metafore erano legate al mondo dei volatili e in questo caso, l’analogia era nei movimenti dell’anatra quando va al lago e rasenta l’acqua. – racconta Mauro Prampolini, meccanico con Ferrari e capo meccanico con Bizzarrini, oggi officina Prampolini a Carrara – Il movimento che fa è quello di chiudere le ali e allungare il collo, questo doveva fare esattamente questa macchina. Quando arrivava in curva doveva far lavorare “le ali”. 

“Trasferire conoscenza e competenza è il nostro dovere, personaggi come Mauro Prampolini devono trasmettere la grande passione per il “saper fare” o come la definisce lui stesso “la malattia delle macchine” – spiega Marco Genovesi, CEO Ironfox e attivo sul territorio di Carrara attraverso l’Iron Fox Garage, specializzata in restauro d’auto d’epoca e produttore della video testimonianza – “Non possiamo perdere questo sapere e non possiamo non utilizzare gli strumenti più efficaci per potenziarne la diffusione. Ma soprattutto rendere questo sapere un contenuto accessibile e di edutainement per chiunque voglia conoscerne di più o che decida di formarsi e avviarsi all’Arte della Meccanica e del Restauro. Divulgare questo sapere è diventata la mia missione, sia attraverso l’attività di Heritage Ambassador dell’Automotive attraverso la creazione di contenuti, sia nel riuscire ad avviare un ambizioso progetto di Accademia del Restauro delle Auto Storiche, presentato il mese scorso in collaborazione con Accademia Restauro Veicoli Storici CNA Padova e Rovigo”. 

Il tema centrale ASI Village è dedicato ai 70 anni dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint, che ASI celebra con tutte le varianti della più famosa “fidanzata d’Italia”. Dalla prima Giulietta nata nel 1954 – l’origine della specie – alle successive declinazioni sportive SZ e TZ di Zagato e Sprint Speciale di Bertone. Insieme al centenario della nascita dell’ingegner Carlo Chiti. Tematiche care a Mauro Prampolini che, con la sua lunga esperienza nell’ambito della meccanica può vantare la realizzazione del collettore di scarico della Alfa Romeo SS Bertone fuori serie, ideato e progettato dall’ingegner Bizzarrini e realizzato da Mauro Prampolini insieme a Paolo Sancasciani come dipendenti dell’Autostar di Bizzarrini. “Paolo Sancasciani e io abbiamo realizzato il collettore di scarico della Alfa Romeo SS Bertone fuori serie, quando eravamo dipendenti della Autostar di Bizzarrini – spiega Mauro Prampolini – il progetto e l’ideazione era dell’Ingegner Bizzarrini e noi lo abbiamo realizzato a Torino, in trasferta, direttamente negli stabilimenti Bertone”.

Tra i ricordi di Prampolini anche l’aver collaborato attraverso la figura di Bizzarrini con l’Ingegner Carlo Chiti in Ferrari, quando all’epoca, quest’ultimo era capo ufficio tecnico e si occupava della gestione sportiva Ferrari. “Ricordo l’Ingegner Chiti, amico di lunga data dell’Ingegner Bizzarrini, toscani entrambi e compagni all’Università di Pisa. Fu proprio Giotto Bizzarrini a inserire Chiti in Ferrari, e i due uffici, quello tecnico di Chiti e quello esperienze di Bizzarrini collaboravano costantemente” – racconta Mauro Prampolini.

Data:

18 Novembre 2024

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