(da AdnKronos) – L’invasione di terra di Israele in Libano “è quasi inevitabile”, dinanzi all’escalation con Hezbollah l’Iran non reagirà. Parte da questi due punti fermi il commento di Meir Litvak, professore di storia del Medio Oriente all’Università di Tel Aviv, sugli sviluppi nella regione sempre più vicina a una guerra su vasta scala. “Temo che un’invasione di terra in Libano sia molto probabile. Sebbene Israele non fosse interessato a tale invasione in questo momento, mentre il fronte di Gaza è ancora attivo, la graduale escalation nel nord la rende quasi inevitabile”.
Secondo l’esperto, “Hezbollah ha condotto una guerra di logoramento di grande successo contro Israele, per la quale Israele non aveva una buona soluzione. La situazione attuale è diventata sempre più insostenibile e c’è un processo quasi inevitabile di escalation delle misure utilizzate da ciascuna parte”.
Litvak esclude che ci sia un collegamento tra l’escalation e le imminenti elezioni americane. “Una possibile ragione per la tempistica dell’attacco con i cercapersone” e walkie talkie della settimana scorsa, spiega, citando le rivelazioni uscite, “è che Hezbollah si sarebbe insospettito” di un possibile sabotaggio e “Israele temeva di essere smascherato e voleva ottenere un’importante vittoria psicologica”.
Il professore dell’università di Tel Aviv non crede infine che Teheran possa entrare direttamente nel conflitto tra Israele ed Hezbollah. “Dubito che l’Iran si unisca davvero a questa azione, a meno che non ritenga che Hezbollah stia per crollare completamente, cosa che non è probabile che accada”. “L’intera strategia iraniana si basa sull’idea che questi proxy debbano combattere per l’Iran, non viceversa – chiosa Litvak – Gli iraniani non si fanno uccidere per gli arabi, se è possibile evitarlo”.