Dopo la goliardica sfida lanciata da Elon Musk a Mark Zuckerberg per affrontarsi faccia a faccia in uno scontro di MMA, lo scontro è tornato nel mondo virtuale. Recentemente, infatti, negli Usa è stata ufficialmente lanciata da Meta l’app Threads, che sembrerebbe avere tutte le carte in regola per dare filo da torcere a Twitter. L’annuncio è ufficializzato dal profilo Instagram di Mark Zuckerberg, per poi essere successivamente approfondito nel blog ufficiale di Meta. Threads ha registrato ben 5 milioni di utenti nelle prime 4 ore dopo il suo lancio, per poi arrivare alla cifra record di 30 milioni di utenti registrati soltanto nella sua prima giornata di lancio. Meta sembrerebbe inoltre aver trovato una tecnica vincente per il lancio del suo nuovo social, aprendo la piattaforma a un buon numero di brand, content creator e influencer, in modo tale da popolarla sin da subito e offrire contenuti di livello ai primi iscritti. Di conseguenza l’azienda ha cercato di creare molto “hype” inserendo in pre-ordine le applicazioni iOS e Android, oltre ad attivare un countdown sul sito ufficiale.
Foto 1
Ma come funziona esattamente questo nuovo social? Essenzialmente si presenta come la versione testuale di Instagram, che offre un nuovo spazio “aperto e amichevole” separato per gli aggiornamenti in tempo reale e le conversazioni pubbliche. Si può scegliere quanti e quali account seguire e viceversa, mentre i post possono avere una lunghezza massima di 500 caratteri e includere link, foto e video della durata massima di 5 minuti. Zuckerberg in un video ha inoltre spiegato: “La nostra visione è quella di prendere le parti migliori di Instagram e creare una nuova esperienza per testo, idee e discussioni su ciò che hai in mente. Penso che il mondo abbia bisogno di questo tipo di comunità amichevole e sono grato a tutti voi che fate parte di Threads dal primo giorno”. Il processo d’iscrizione è molto semplice in quanto si può accedere al social con le stesse credenziali usate per Instagram, ma chiunque sia sotto i 16 (o 18 anni, a seconda degli stati) avrà un “profilo privato” come opzione predefinita. A primo impatto, l’app sembrerebbe molto simile a quella del collega Musk, essendo caratterizzata da un’interfaccia molto minimale, dove saltano immediatamente all’occhio le opzioni per mettere “mi piace”, commentare, ripostare e condividere. Una caratteristica distintiva è invece l’assenza totale di pubblicità, anche se è probabile che in futuro Meta introduca annunci nella nuova app, in quanto rappresenta la loro principale fonte di introiti.
Tuttavia, sembra che Meta non avrà la possibilità di rendere l’app attualmente disponibile in Irlanda o nel Unione Europea, come già affermato qualche tempo fa da un portavoce della Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), che non sembra essere convinto dalle modalità con cui Threads gestirà i dati degli utenti. Infatti, si è già ipotizzato che Threads importerà una vasta gamma di informazioni personali da Instagram, tra cui dati finanziari, cronologie di navigazione, posizione, acquisti, contatti, cronologia delle ricerche e informazioni sensibili. Rispetto agli Stati Uniti, le leggi europee sono più rigide per quanto riguarda la raccolta e la gestione dei dati degli utenti, rendendo sempre più difficile per le aziende tecnologiche lanciare nuovi prodotti sul mercato. Tuttavia, nonostante queste sfide, è probabile che Meta stia studiando una soluzione per lanciare Threads anche nell’Unione Europea, rispettando le regolamentazioni sulla privacy. Infine, la risposta di Musk al lancio di Threads non ha tardato ad arrivare, che ha twittato: “E’ mille volte meglio essere attaccati da persone sconosciute su Twitter che indugiare in una felicità falsa su piattaforme come Instagram che nascondono il dolore”.