All’Auditorium di Foligno, sempre molto attivo e presente nella diffusione di arte, cultura e musica, il 30 Giugno scorso è stato eseguito un interessante e non usuale concerto incentrato sulla figura di Michelangelo Buonarroti.
I protagonisti sono stati tre grandi interpreti della musica internazionale: il tenore Mark Milhofer (inglese, dalla smagliante carriera internazionale e dal repertorio estremamente ampio), il basso Mirco Palazzi (dalla voce nobile e coinvolgente, specialista del repertorio belcantistico italiano e mozartiano), il pianista Marco Scolastra (dalla brillante e variegata attività a livello internazionale).
La presenza, al loro fianco, dell’illustre giornalista e autore televisivo Nino Criscenti, ha fatto della serata qualcosa di realmente originale e, per certi versi, stupefacente.
Il concerto si è aperto con il filmato di Nino Criscenti “Il Gigante”, attraverso cui si è presentato al pubblico il biglietto da visita del Michelangelo scultore. Il video racconta la storia (e i luoghi dove essa si è svolta) della statua più famosa al mondo: il David. Siamo nel 1501, Michelangelo ha 26 anni e si trova a Roma, dove ha già scolpito la sua straordinaria “Pietà”. Da Firenze gli viene richiesta una grande statua di David che dovrà rappresentare il simbolo delle libertà civili. Dopo tre anni di lavoro viene consegnato un gigante di oltre cinque metri di altezza. E’ l’otto Settembre del 1504, il David inizia la sua gloriosa vita di capolavoro che, forse come nessun’altra opera al mondo, segnerà la storia dell’arte di tutti i tempi.
Si prosegue con ciò che rappresenta l’aspetto più particolare del concerto, ovvero la trattazione del Michelangelo poeta. Nella sua presentazione iniziale, Criscenti ci rende noto di quanto lo straordinario artista fosse assai apprezzato in questa veste durante la sua vita. In virtù di questo, nel 900, alcuni suoi componimenti poetici furono ripresi e messi in musica da Benjamin Britten e Dmitrij Sostakovitc. Precisamente, il primo musicò sette sonetti, il secondo undici poesie.
La peculiare selezione è stata la punta di diamante di questo pregevole concerto-monografia.
“Seven Sonnets of Michelangelo” è un ciclo di sette liriche per tenore e pianoforte, composto da Britten nel 1940 su testo originale italiano di Michelangelo Buonarroti. I sonetti furono scritti nel 1555 e trattano dell’ amore senile di Michelangelo verso Tommaso Cavalieri.
La “Suite su versi di Michelangelo Buonarroti” è un ciclo per basso e pianoforte di Dmtri Sostakovich, composto nel 1974. La suite è costituita da undici poesie su temi amorosi, esistenziali, politici e artistici.
Sostakovich mise in musica i versi tradotti in russo da Abram Efros. Questa sera, però, è stato eseguito l’originale in italiano.
Al termine applausi calorosi da parte del pubblico che ha seguito con attenzione, cusiosità e coinvolgimento. L’esecuzione dei brani è risultata accurata, intensa, fedele allo stile degli autori, seppur di epoche così lontane e diverse.
Abbiamo avuto modo, ancora una volta, di apprezzare la vocalità pulita, uniforme, squillante nei registri acuti, appoggiata e piena in quelli più gravi di Mark Milhofer, tenore dallo stile elegante e passionale insieme.
Il timbro morbido e duttile del basso Mirco Palazzi ha reso la suite estremamente gradevole e fruibile, nonostante le “asprezze” dello stile musicale novecentesco. Sappiamo, infatti, quanto la musica moderna e contemporanea, risulti non sempre facilmente comprensibile da chi l’ascolta.
Marco Scolastra, dal canto suo, si è nuovamente rivelato il grande maestro accompagnatore che è. Elogi alla sua personalità garbata, alla competenza, all’estrema sensibilità musicale, alla tecnica pianistica, alla scrupolosa ed efficace preparazione, in particolare per il programma di questa sera tutt’altro che facile.