Fillette en bleu è un dipinto realizzato nel 1918 quando l’artista aveva 34 anni. Quegli anni furono i più prolifici ma anche i più distruttivi per via della vita smodata e della continua mancanza di denaro. Comunque la critica considera le opere prodotte in questi anni come quelle di maggior valore.
Modigliani è conosciuto come un grande pittore e scultore italiano dell’inizio del Novecento. Sono noti i suoi ritratti femminili e i volti stilizzati sorretti da colli affusolati. Queste immagini caratterizzate dai particolari occhi vuoti determinarono un ideale di bellezza raffinato che sopravvive ancor oggi. L’artista iniziò scolpendo teste dalla semplificazione arcaica. Passò poi a dipingere ritratti a figura intera di giovani modelle e amanti caratterizzati dall’uso di un contorno lineare e campiture bidimensionali. Le figure inoltre presentano colori brillanti e saturi. Infine i personaggi mostrano forme morbide e tendenzialmente rotonde.
Bambina in abito azzurro di Amedeo Modigliani è uno dei rari quadri in cui il soggetto è rappresentato a figura intera. Ritrae una bimba in piedi al centro della scena, che si stringe le mani una sull’altra, come se si stesse congedando da se stessa. Un nastro rosso le attraversa la capigliatura castana,che rimanda cromaticamente agli stivaletti calzati. La pavimentazione, dalla tinta marrone non omogenea, è costituita da piastrelle.
Alle sue spalle un muro spoglio e scarno dalla tonalità celesti, che richiamano il colore del vestito indossato. Il suo volto dalle gote rubiconde, inclinato leggermente verso destra, è illuminato sia dal colletto bianco dell’abito, sia dai grandi occhi chiari della fanciulla. Quest’ultimi sovente non compaiono nella pittura dell’artista oppure vengono raffigurati come fessure senza pupilla o iride. Trasparenti o azzurri come il cielo, sono lo specchio dell’interiorità, nel quale lo spettatore è invitato a tuffarsi. A questo proposito, non bisogna dimenticare quanto il Primitivismo sia stato rilevante sia per il pittore che per Picasso. Infatti, il maestro toscano si interessò alla scultura dell’arte africana e oceanica e al culto della maschera, traendone ispirazione. Nei ritratti degli adulti spesso quest’ultima ricopre il viso senza svelarne gli occhi. Ma nel caso della Bambina in azzurro di Amedeo Modigliani, ci troviamo di fronte ad uno sguardo pieno, forse per via dell’età della piccola, che non avendo rappresentazione sociale, non ha ancora ragione di mascherarsi.
A dispetto della grazia e dei dettagli che contraddistinguono la protagonista dipinta, Bambina in abito azzurro di Amedeo Modigliani è un quadro atipico e per certi versi inquietante. La luce propria della quale sembra brillare la fanciulla la rende quasi una figura metafisicae spettrale. È una immagine fissa, immobile, come se fosse stata colta in un attimo sospeso tra l’affacciarsi alla vita e la morte che incombe. Un ritratto così minuziosamente vero ma al tempo stesso distante, che esplora una dimensione esistenziale nuova per il pittore. Il rapporto fra la figura e lo spazio in cui si trova è talmente forte da essere ribadito dall’ombra che partendo dai suoi piedi si allunga sul pavimento per spezzarsi all’imposta della parete, sulla quale prosegue realisticamente.
Il disegno sottile, essenziale, quasi inciso, circoscrive i lineamenti fini e le mani della bambina, mentre è frammentato in brevi tratti nella descrizione del vestito azzurro ed è totalmente assente invece nella parte del pavimento. L’accurata varietà dei colori sembra ordinata mediante rimandi tra la parte superiore e quella inferiore del dipinto, come ad esempio avviene nella corrispondenza tra il nero della capigliatura della bambina e quello dei suoi stivaletti. dell’osservatore.