Una lettera consegnata, appena poche settimane fa, al suo amico di fiducia, un avvocato tributarista, a cui avrebbe confidato: “Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie”, ma anche una situazione economica complicata, con diversi crediti da esigere e qualche preoccupazione. E telecamere che non riescono a dare una risposta su quanto accaduto su quella bretella di viale Regione Siciliana. A fare la macabra scoperta è stata proprio la moglie, insieme con la figlia ventenne Carolina. Tutto ruota attorno alle telecamere di quella zona. Il punto esatto in cui era posteggiato il suv è un punto cosiddetto ‘cieco’, quindi non ci sono riprese. Però, ci sono due telecamere, a un centinaio di metri di distanza. Dalle registrazioni si capisce che nessun veicolo avrebbe avuto il tempo di fermarsi accanto alla macchina di Onorato. Anche perché calcolando il tempo necessario per fare quei cento metri, sarebbe stato impossibile che una macchina si fermasse e poi proseguisse. I tempi sono incompatibili. Anche se un eventuale killer potrebbe essere scappato anche da una viuzza laterale, a piedi. Gli investigatori passano al vaglio tutte le ipotesi, anche se quella più avvalorata resta al momento il suicidio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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