Traduci

Musumeci: “Sarò presidente di tutti”

cms_7652/musu_sicilia_ftg.jpgRisultato delineato per le elezioni regionali in Sicilia. Il candidato del centrodestra Nello Musumeci mantiene il vantaggio su Giancarlo Cancelleri del M5S e vola verso la vittoria col 40%, diventando presidente della Regione.

I DATI DEGLI SCRUTINI – Con 5.236 sezioni scrutinate su 5.300, Musumeci è infatti al 39,99 contro il 34,57% di Cancelleri. Il rettore Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, si ferma al 18,61%. A seguire il candidato della Sinistra Claudio Fava con il 6,11% e Roberto La Rosa (Siciliani Liberi) allo 0,70%. Lo spoglio delle schede elettorali è iniziato alle 8.

MUSUMECI – “Mi scuso del ritardo, ma sono particolarmente prudente e volevo certezza di un risultato consolidato. Sono felice di avere ricevuto il consenso per un ruolo di così grande responsabilità. Voglio essere e sarò il presidente di tutti i siciliani, di chi mi ha votato e di chi, legittimamente, ha votato altri candidati o non ha partecipato al voto” ha detto in conferenza stampa a Catania il neo presidente della Regione (SCHEDA).

LA DEDICA – “Voglio dedicare questa vittoria ai miei tre figli (uno è scomparso negli anni scorsi, ndr) e a tutti i figli dei siciliani. Hanno diritto a un futuro migliore” ha aggiunto Musumeci. “E’ stata una campagna elettorale avvelenata da cadute di stile, ma è acqua passata. Avverto il peso di una grande responsabilità e sono certo che incontrerò problemi per la situazione drammatica della mia terra, la stagione più difficile dei 70 anni dell’autonomia”.

ULTIMO IMPEGNO – “Crediamo davvero nell’unità d’Italia, ma si realizza se il Sud smette di arrancare e cresce con le stesse opportunità delle regioni del Nord. L’Italia unita è una garanzia e noi la vogliamo assicurare e tutelare” ha detto il neo presidente, che ha anche spiegato che sarà il suo “ultimo impegno politico”.

M5S – Intanto Beppe Grillo e Davide Casaleggio sorridono guardando all’exploit del M5S alle regionali e al buon risultato ottenuto da Cancelleri. “Possiamo dire che c’è stata tanta soddisfazione per il risultato”, riferiscono all’AdnKronos fonti della comunicazione 5 Stelle. Il Movimento si è attestato come prima forza politica ottenendo più del 26% dei consensi. Al secondo posto, distante dieci lunghezze, Forza Italia sopra il 16%.

URNE PRESIDIATE – Dopo la chiusura delle urne, alle 22 di domenica, i seggi elettorali sono stati guardati a vista per tutta la notte: polizia, carabinieri e finanzieri hanno controllato le urne contenenti le schede degli oltre due milioni su 4,5 milioni di siciliani andati al voto.

AFFLUENZA – L’affluenza si è attestata al 46,76% (2.179.474 elettori su 4.661.111), in leggero calo rispetto a cinque anni fa, quando fu del 47,41. A Messina la partecipazione più alta con il 51,69% poi Catania con il 51,58, Siracusa 47,55, Ragusa 47,48, Palermo 46,4, Agrigento 39,6 e Caltanissetta 39,83%. In coda Enna con il 37,68% (dati Istituto Piepoli-Noto per la Rai).

Pensioni, confronto in salita su età

cms_7652/palazzo_chigi_fg_1610.jpgParte in salita il confronto tecnico tra governo e sindacati sulle pensioni. Alla richiesta di Cgil Cisl e Uil di allargare il tavolo ai temi relativi alle future pensioni dei giovani, alle disparità di genere e al rilancio della previdenza complementare, il governo ha risposto solo sull’automatismo che lega le aspettative di vita all’età pensionabile, rinviando a domani la presentazione di una proposta con cui identificare la platea e i requisiti di accesso ai lavori cosiddetti gravosi che dovrebbero essere esonerati dal meccanismo che nel 2019 porterà l’età pensionabile a 67 anni.

Un tema questo che sarà discusso anche nell’incontro di mercoledì. E’ questo l’esito del primo round a Palazzo Chigi tra i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil e il governo.

E se Cgil e Uil usano i toni più forti, meno duro invece il commento della Cisl. “Il confronto parte in salita. L’esecutivo non vuole affrontare nell’insieme i temi previsti dalla fase due del confronto. Ci propone di soffermarci solo sull’esame delle aspettative di vita rispetto alle quali non hanno avanzato una proposta dettagliata. Si riservano di farla domani “, spiega al termine Domenico Proietti, segretario confederale Uil.

10 LAVORI GRAVOSI – E domani, nelle aspettative dei sindacati, l’esecutivo potrebbe mettere sul tavolo la proposta con cui esonerare dall’automatismo le 10 categorie di lavori gravosi già individuate nell’Ape social. “Una platea per noi estremamente limitata. Bisognerebbe pensare ad un ampliamento più significativo”, dice ancora Proietti per il quale l’esecutivo non sembrerebbe intenzionato a varare neanche una proroga dell’Ape social con cui bypassare il nodo dell’automatismo.

PIU’ ROUND – Insomma, il tema dei lavoratori – e non solo per quelli impegnati in attività gravose – è l’obiettivo con il quale i sindacati si sono seduti al tavolo di confronto, il primo di una lunga serie di round tecnici a Palazzo Chigi che si susseguiranno fino al 13 novembre, data dell’incontro più strettamente politico.

A OLTRANZA – Un lavoro impegnativo per il quale sono pronti “ad andare ad oltranza”. E, in assenza di risposte tecniche esaustive, a chiedere lo “slittamento” del decreto direttoriale con cui aumentare a 67 anni dal 2019 l’età pensionabile oltre il 31 dicembre prossimo, data in cui il governo dovrebbe emanare il decreto.

UIL – “Serve introdurre equità – dice il segretario confederale Uil, Domenico Proietti – Le risorse ci sono, circa 5 miliardi tra i risparmi ottenuti dagli esodati, dagli usuranti, da opzione donna oltre al mini fondo mai usato sul lavoro di cura”.

CISL – Non vede nero invece la Cisl. “I due appuntamenti programmati per domani e dopodomani sono il segnale evidente che c’è una volontà di trovare una soluzione anche se la strada non è un’autostrada, ma una strada delicata che richiede anche a noi di assumerci la nostra responsabilità e di fare discernimento”, spiega uscendo da Palazzo Chigi Gigi Petteni, segretario confederale del sindacato di via Po.

CGIL – Incontro “in salita” invece per la Cgil. “Abbiamo appurato che non c’è la volontà di discutere in questa sede dei temi relativi alla fase due, importanti per esprimere un giudizio complessivo su tutta partita”, spiega il segretario confederale Roberto Ghiselli, che riporta come la delegazione del governo presente al tavolo abbia spiegato “di non aver il mandato” a discutere di futuro previdenziale per i giovani e del lavoro di cura della donne.

E, in audizione al Senato sulla manovra, sul fronte della previdenza, c’è “il vuoto pneumatico” dice il segretario generale Cgil, Susanna Camusso, sottolineando tra i vari punti la necessità di fermare l’aumento dell’età pensionabile in linea con l’aspettativa di vita.

Piogge a raffica in arrivo

cms_7652/Temporali_repertorio_fg.jpgPiogge a raffica in arrivo. Ci aspetta una settimana all’insegna del maltempo su gran parte dell’Italia. Sino al 12 novembre il Belpaese sarà bersagliato dal maltempo, con piogge a più riprese anche a carattere di nubifragio. Sulle Alpi e lungo l’Appennino cadrà nuovamente la neve, un vero e proprio toccasana per alleviare il pesante deficit idrico dovuto al dominio anticiclonico dei mesi scorsi.

EVOLUZIONE – Oggi – spiegano gli esperti del sito ilmeteo.it – ancora piogge sulle regioni settentrionali; neve sulle Alpi occidentali, fino a 700 metri sul cuneese; venti forti settentrionali sulla Liguria, con raffiche fino a 80/90 km/h che potranno creare disagi. Da oggi al 10 piogge a più riprese sulle regioni centro-settentrionali e al Sud, ad opera di una depressione italica che richiamerà forti venti carichi di pioggia, con nevicate lungo l’Appennino centrale e sulle Alpi sopra i 1300-1400 metri. Giovedì, tra basso Lazio e Campania sono attese forti precipitazioni, anche a carattere di nubifragio.

TEMPERATURE – Venerdì 10 irrompono venti gelidi settentrionali: al Nord temperature in caduta libera, specie sui settori alpini e sulla Pianura Padana. Tre gradi di minima sabato a Milano, zero a Bolzano.

Autore:

Data:

7 Novembre 2017