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Nagorno:”Richieste dall’Italia per andare a combattere”(Altre News)

Nagorno, fonti armene a Roma: “Richieste dall’Italia per andare a combattere”

Dall’Italia finora non sarebbe partito nessuno per unirsi agli armeni che combattono contro l’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh, anche se “non si possono escludere” azioni individuali. Lo affermano all’Adnkronos fonti della comunità armena a Roma, che indicano invece in almeno “due le segnalazioni” arrivate con la richiesta di informazioni per andare a combattere nella regione caucasica.

Mentre continuano ad arrivare notizie di armeni partiti dalla Grecia e dal Libano, “dall’Italia non è partito nessuno”, sostengono le fonti, spiegando che gli armeni che vengono mostrati nei video andare a combattere nel Nagorno “non sono mercenari, sono cittadini che hanno svolto il servizio militare e che hanno combattuto per l’Armenia. Non sono nuovi soldati, ma una sorta di riservisti” che hanno scelto “volontariamente” di raggiungere il fronte.

“A noi qualcuno ci ha chiesto come fare per andare a combattere nel Nagorno, ma la nostra risposta è che non c’è alcuna indicazione in merito del ministero degli Esteri e del governo di Erevan”, proseguono le fonti, secondo cui “non è che il primo che arriva a Erevan lo portano al fronte”. A Roma, nello specifico, sono arrivate “due segnalazioni”, precisano.

Nordcorea, Kim in lacrime chiede scusa

Le lacrime di Kim Jong Un durante il discorso alla nazione. Due giorni dopo la parata militare “senza precedenti” per celebrare il 75esimo anniversario del Partito dei Lavoratori, i media hanno diffuso le immagini del leader in lacrime, che si toglie gli occhiali, mentre si scusa con i suoi cittadini. “Mi vergogno di non essere stato in grado di ripagare l’enorme fiducia che avete riposto in me”, aveva detto Kim in un rara ammissione di colpa sabato scorso, durante l’imponente parata militare nel corso della quale erano stati mostrati al mondo nuovi missili intercontinentali Icbm.

“E’ importante capire perché è arrivato a piangere in un’occasione del genere – dice, parlando al Korea Times Hong Min, direttore della divisione nordcoreana presso l’Istituto coreano per l’unificazione nazionale di Seul – Dal suo messaggio, si può intuire che Kim si sente sotto grande pressione per la sua leadership”.

Secondo Will Ripley, corrispondente internazionale della Cnn ed esperto di cose coreane, le immagini mostrano Kim, dato nei mesi scorsi per gravemente malato o addirittura morto, “in vesti molto diverse”.

“Kim Jong Un che singhiozza in piedi sul podio mentre piange ringraziando la sua gente, il suo partito e le forze armate – sostiene – indica quanto sia difficile la situazione attuale in Nord Corea, che è più isolata che mai”.

E sulle ragioni che hanno portato alle scuse e allo sfogo emotivo di Kim, afferma: “Il 2020 è stato un anno difficile per tutti nel mondo, specialmente per un Paese come la Corea del Nord che ha risorse così limitate. Il Paese ha sostanzialmente sigillato i suoi confini da gennaio, il che significa che tutte le merci su cui fanno affidamento dalla Cina non sono arrivate. Aggiungete, in più, i disastri naturali, le grandi inondazioni e i tifoni”. Nel corso dello stesso discorso, il leader nordcoreano aveva però anche rivendicato che nessun caso di contagio da coronavirus è stato finora registrato nel “regno eremita”.

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13 Ottobre 2020