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Nancy Pelosi sfida Trump

Nancy Pelosi sfida Trump

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“Entriamo in questo nuovo Congresso con un senso di grande speranza e fiducia per il futuro. La nostra nazione è in un momento storico. Due mesi fa, il popolo americano ha parlato e ha chiesto una nuova alba”. Con il discorso che Nancy Pelosi ha pronunciato davanti alla Camera dei Rappresentanti, dopo essere stata eletta speaker per la seconda volta, i democratici lanciano la sfida a Donald Trump, che nella seconda metà del proprio mandato dovrà fare i conti con il ’divided government’. I repubblicano controllano il Senato, ma la Camera da oggi torna democratica.

E il copione appare già chiaro dalle parole pronunciate dalla 78enne deputata italoamericana, che aveva ricoperto il ruolo già dal 2007 al 2011 e che oggi ha conquistato lo storico bis ottenendo 220 voti sui 430 espressi dall’aula. All’appello, non hanno risposto una dozzina di deputati democratici. Nel suo intervento, Pelosi ha rivendicato l’importanza del potere legislativo nel sistema di ’’checks and balances’’, controlli e contrappesi, che caratterizza l’architettura costituzionale degli Stati Uniti.

La speaker ha fatto riferimento a una serie di temi che saranno al centro dell’agenda democratica, dando particolare rilievo -tra l’altro- alla ’’minaccia esistenziale del nostro tempo: la crisi del clima, una crisi che si è manifestata con disastri naturali di proporzioni epiche”.

Tra le altre priorità, ha detto Pelosi, spiccano l’abbassamento dei costi per le cure sanitarie, gli interventi sulle infrastrutture, il varo di controlli più efficaci sugli acquirenti di armi, il contrasto ad ogni forma di discriminazione contro la comunità LGBTQ e la tutela dei ’dreamer’, gli immigrati condotti illegalmente negli Stati Uniti quando erano bambini. “Se chiudiamo la porta ai nuovi americani, il nostro ruolo di leader nel mondo presto andrà perduto”, ha detto citando una frase di Ronald Reagan.

Più volte, la speaker ha fatto riferimento alla necessità di un approccio bipartisan. “Prenderemo in considerazione le idee valide, a prescindere da dove provengano. Con questo spirito, i democratici offriranno più tardi al Senato tardi un provvedimento per riaprire il governo”, ha detto facendo riferimento allo shutdown che, da quasi due settimane, paralizza le attività federali.

Trump, come è noto, chiede 5,6 miliardi di dollari per finanziare la costruzione del muro al confine meridionale con il Messico. La ’vecchia’ Camera a maggioranza repubblicana, prima di essere sciolta, a dicembre ha approvato il provvedimento che senza il sostegno dei democratici non può essere approvato dal Senato. “Proteggiamo la nostra nazione da minacce vecchie e nuove -ha detto Pelosi affrontando il tema della sicurezza-, dal terrorismo e dai cyberattacchi, qui e oltre i confini”.

Il braccio di ferro impedisce di varare una legge di bilancio e di finanziare l’attività del governo federale. “Non ci illudiamo che il nostro lavoro sarà facile -ha detto Pelosi- e che saremo sempre tutti d’accordo in questa Camera. Ma quando non saremo d’accordo, ci impegneremo a rispettarci reciprocamente e a rispettare la verità”. Toni concilianti, sottolineati dagli applausi dell’aula, prima del giuramento concluso con una foto di famiglia: accanto alla speaker, una schiera di nipoti e di bambini.

Diplomatico nordcoreano in Italia chiede asilo

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Jo Song-gil, ambasciatore della Corea del Nord di stanza a Roma, ha presentato domanda di asilo in un paese occidentale non identificato con la sua famiglia. Lo ha reso noto il quotidiano sudcoreano Joongang Ilbo, citando fonti diplomatiche anonime di Seul, secondo le quali la richiesta è stata presentata “all’inizio del mese scorso”. Le autorità italiane stanno “studiando” cosa fare, ha detto il funzionario, aggiungendo che Jo è ora “protetto in un luogo sicuro”.

Secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap, Jo Song-gil avrebbe presentato richiesta di protezione personale al governo italiano all’inizio di dicembre, una procedura diplomatica volta a garantire che non verrà rimpatriato mentre aspetta che sia accolta la richiesta di asilo in un paese terzo. Secondo quanto riferito, quindi, le autorità italiane starebbero proteggendo Jo e la sua famiglia, in un luogo sicuro.

Tuttavia fonti del ministero degli Esteri hanno sostenuto che alla Farnesina “non risulta una richiesta di asilo” all’Italia dell’ex ambasciatore nordcoreano a Roma. Stando a quanto rivelato dalle fonti, infatti, alla Farnesina “risulta solo una richiesta di avvicendamento alla guida dell’ambasciata, cosa poi avvenuta”.

Jo, 48 anni, è stato ambasciatore a Roma dall’ottobre 2017, dopo che l’Italia aveva espulso l’ambasciatore Mun Jong-nam in segno di protesta contro un test nucleare della Corea del Nord avvenuto un mese prima in violazione delle risoluzioni dell’Onu. Secondo il quotidiano JoongAng, è “noto per essere un figlio o un genero di uno dei più alti funzionari del regime del Nord”.

INTELLIGENCE – Anche l’intelligence sudcoreana ha confermato che Jo Song Gil ha disertato e ha chiesto asilo mentre era di stanza a Roma. “Il mandato dell’ambasciatore facente funzione, Jo Song Gil, scadeva alla fine di novembre ed egli è fuggito dall’ambasciata ai primi di novembre” con la famiglia, ha riferito il parlamentare Kim Min-ki ai giornalisti al termine di un incontro a porte chiuse con i servizi segreti sudcoreani. Kim non ha fornito dettagli sul luogo in cui Jo si trova e non ha detto se intende chiedere asilo in Corea del Sud. L’intelligence sudcoreana “non ha tentato di contattare Jo nè è stata contattata da parte sua negli ultimi due mesi”, ha affermato il parlamentare sudcoreano.

DEFEZIONI – Quella di Jo è l’ultima defezione di alto livello tra le fila dei funzionari di Pyongyang all’estero. L’ultimo alto diplomatico nordcoreano a disertare era stato Thae Yong-ho, che ha abbandonato il suo incarico di vice ambasciatore a Londra nel 2016 per – disse lui stesso – dare un futuro migliore ai suoi tre figli dopo l’ordine di tornare in patria. I diplomatici nordcoreani impiegati all’estero sono spesso tenuti a lasciare in patria diversi membri della famiglia – in genere bambini – per scoraggiare la loro defezione. Tuttavia Jo è arrivato a Roma nel maggio 2015 con moglie e figli, probabilmente perché appartiene a una famiglia privilegiata, suggerisce il quotidiano JoongAng. Sconosciuti al momento i motivi della diserzione.

“Cesare Battisti è in Amazzonia”

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Cesare Battisti sarebbe nascosto in Amazzonia. Ne è convinta la polizia federale brasiliana, a caccia dell’ex terrorista italiano dalla metà di dicembre, quando il giudice Luiz Fux, membro del Tribunale Supremo brasiliano, ha emesso un mandato di arresto. Secondo il quotidiano Estadao, gli inquirenti hanno fatto calare il silenzio sulla vicenda per indurre Battisti a pensare che le ricerche siano rallentate.
Nel frattempo la polizia federale brasiliana ha perquisito le ambasciate di Venezuela e Bolivia. Le rappresentanze diplomatiche a Brasilia hanno negato di aver offerto rifugio all’ex terrorista. Secondo il quotidiano Estadao, le indagini hanno coinvolto almeno due sedi diplomatiche. L’ormai ex presidente Michel Temer, prima di lasciare l’incarico, ha firmato il decreto per l’estradizione in Italia.

Rilasciato leader dei gilet gialli

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E’ stato rilasciato Eric Drouet, uno dei leader dei ’gilet gialli’ arrestato ieri con l’accusa di “partecipazione a manifestazione non autorizzata”. All’uscita dal commissariato di Parigi dove è stato detenuto, Drouet ha denunciato il carattere “politico” del suo arresto: “Tutto quello che è successo è politico, il modo in cui è stato fatto è politico”.

Il 30enne era stato fermato ieri sera dalla polizia nei pressi degli Champs-Elysees a Parigi e messo sotto custodia. Secondo una fonte della Procura, il controverso leader e portavoce delle dimostrazioni antigovernative delle scorse settimane, si stava dirigendo verso l’Arco di Trionfo, dove alcuni manifestanti lo stavano aspettando. L’uomo, che era già stato fermato lo scorso 22 dicembre, aveva pubblicato nel corso della giornata un video sul suo profilo Facebook in cui annunciava l’avvio di “un’azione” sugli Champs-Elysees.

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4 Gennaio 2019