Giorgio Napolitano ha firmato alle 10.35 la lettera di dimissioni da presidente della Repubblica. La missiva è stata consegnata dal segretario generale del Quirinale Donato Marra ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio per gli adempimenti di rispettiva competenza. Napolitano si è quindi recato nel Cortile d’onore dove ha ricevuto gli onori militari da un reparto di formazione interforze e gli è stato consegnata copia dello Stendardo presidenziale dal Comandante del Reggimento Corazzieri alla presenza del Consigliere militare.
Successivamente il Presidente e la signora Napolitano, dopo aver preso congedo dal Segretario generale della Presidenza della Repubblica, dai Consiglieri e dai più stretti collaboratori, hanno lasciato in auto il Palazzo del Quirinale per raggiungere l’abitazione al rione Monti. Sulla piazza una nutrita folla di cittadini che ha salutato Napolitano con applausi accompagnati anche da qualche ’bravo’. L’ex Capo dello Stato ha risposto salutando con la mano con il finestrino aperto.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, assumerà il ruolo di Presidente della Repubblica supplente in virtù di quanto previsto dall’art. 86 della Costituzione, secondo cui “le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal presidente del Senato”. Il Presidente supplente svolgerà il suo ruolo da palazzo Giustiniani, mentre a palazzo Madama sarà Valeria Fedeli, vice presidente vicaria, ad assumere le funzioni di presidente. Dal secondo piano di palazzo Giustiniani, presso la Sala della Costituzione, Grasso opererà con un ristretto staff di fiducia ma sarà coadiuvato dagli uffici del Quirinale. Il supplente assume a tutti gli effetti i poteri del Capo dello Stato, come l’emanazione di decreti e la promulgazione delle leggi, l’accreditamento dei diplomatici stranieri. In linea teorica potrebbe persino sciogliere le Camere.