Le imprese operanti nel settore dei servizi finanziari comprendono una vasta gamma di attività legate alla gestione, alla fornitura e all’intermediazione di capitali e risorse finanziarie. Questo settore include banche, società di assicurazione, istituzioni di credito, società di investimento, consulenti finanziari e altre organizzazioni specializzate in servizi come prestiti, risparmio, gestione patrimoniale, pagamenti digitali e finanziamenti. Le imprese finanziarie svolgono un ruolo cruciale nell’economia, facilitando il flusso di capitali tra risparmiatori e investitori e supportando la crescita di imprese e individui. Forniscono strumenti e soluzioni per la gestione del rischio, l’allocazione efficiente delle risorse e l’accesso al credito, contribuendo così alla stabilità e allo sviluppo del sistema economico globale. Il settore dei servizi finanziari è altamente regolamentato per garantire trasparenza, stabilità e protezione degli utenti. È caratterizzato da un’elevata intensità tecnologica e da una continua innovazione, con una crescente adozione di soluzioni digitali come fintech, blockchain e intelligenza artificiale. Questo ha trasformato le modalità operative e i servizi offerti, ampliando l’accesso ai mercati finanziari. In un contesto economico globalizzato, le imprese finanziarie devono affrontare sfide come la competizione internazionale, la crescente regolamentazione e i rischi sistemici, ma rimangono un pilastro fondamentale per il funzionamento dell’economia e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e sociale. I dati sono stati acquisiti dal sito ISTAT e fanno riferimento al periodo tra il 2017 ed il 2022.
Natalità e Mortalità delle Imprese nel Settore dei Servizi tra il 2017 ed il 2022. I dati relativi alle imprese operanti nel settore dei servizi finanziari tra il 2017 e il 2022 evidenziano un andamento complessivamente positivo, con un saldo netto di 8.861 imprese nate rispetto a quelle cessate nel periodo. Questa dinamica riflette una crescita graduale e significativa del settore, pur con alcune oscillazioni legate a contesti economici specifici. Nel 2017, il saldo tra imprese nate (6.727) e cessate (6.042) è stato positivo, pari a 685 unità, evidenziando una moderata crescita del settore. Tuttavia, nel 2018 il saldo si riduce a 426 unità, nonostante un numero di cessazioni relativamente stabile (5.998). Questa flessione può essere attribuita a una lieve riduzione delle imprese nate, che passano a 6.424, segnalando una fase di rallentamento. Il 2019 segna un recupero, con un saldo positivo di 1.025 unità, grazie a un incremento delle imprese nate (6.645) e a una diminuzione delle cessazioni (5.620). Questo miglioramento suggerisce un rafforzamento della fiducia nel settore finanziario e un maggiore dinamismo imprenditoriale. Tuttavia, nel 2020, anno segnato dalla pandemia di COVID-19, il settore subisce un saldo negativo di -464, con un aumento significativo delle cessazioni (7.410) e una crescita moderata delle nuove imprese (6.946). Questo dato riflette le difficoltà economiche e la maggiore incertezza che hanno caratterizzato il contesto globale. A partire dal 2021 si osserva una forte ripresa. Con 8.787 imprese nate e 6.430 cessate, il saldo raggiunge 2.357 unità, indicando un netto miglioramento rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo si consolida ulteriormente nel 2022, che registra il saldo più elevato dell’intero periodo, pari a 4.832 unità, grazie a un picco di 10.988 imprese nate e a un numero di cessazioni contenuto (6.156). Questo risultato riflette la crescente domanda di servizi finanziari e la capacità del settore di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, come la digitalizzazione e l’espansione dei servizi fintech. L’analisi complessiva del periodo 2017-2022 mostra un totale di 46.517 imprese nate e 37.656 cessate, con una media annua di circa 7.753 nuove imprese e 6.276 cessazioni. Questo andamento positivo sottolinea la resilienza del settore e la sua capacità di rispondere alle sfide economiche, sostenendo la crescita e l’innovazione. La forte ripresa osservata nel 2021 e nel 2022 evidenzia come il settore finanziario abbia beneficiato delle opportunità offerte dalla transizione digitale e dalla maggiore richiesta di servizi finanziari personalizzati. Nonostante i risultati favorevoli, il settore rimane sensibile alle fluttuazioni economiche globali e ai rischi sistemici. Per mantenere questa traiettoria di crescita, è fondamentale promuovere politiche di supporto, come incentivi all’innovazione tecnologica, la regolamentazione equilibrata del settore e il rafforzamento delle infrastrutture digitali. Investire nel capitale umano e migliorare l’accesso ai mercati internazionali potrebbe ulteriormente consolidare la posizione del settore finanziario come pilastro dell’economia moderna.
Tassi di natalità e di mortalità delle imprese nel settore dei servizi finanziari tra il 2017 ed il 2022. I dati sui tassi di natalità e mortalità delle imprese nel settore dei servizi finanziari dal 2017 al 2022 mostrano una tendenza generalmente positiva, con una natalità media del 7,75% e una mortalità media del 6,35%, risultando in un saldo medio di +1,4%. Questo andamento riflette la capacità del settore di attrarre nuove imprese e mantenere un saldo positivo, nonostante alcune difficoltà in periodi specifici. Nel 2017, il tasso di natalità del 7,2% supera il tasso di mortalità del 6,4%, generando un saldo positivo di +0,8%. Nel 2018, la natalità scende leggermente al 6,8%, mentre la mortalità rimane stabile al 6,4%, portando il saldo a +0,4%. Questi dati suggeriscono una fase di equilibrio, ma con una crescita moderata. Nel 2019 si osserva un miglioramento significativo, con il tasso di natalità che sale al 7,3% e la mortalità che scende al 6,2%, producendo un saldo positivo di +1,1%, segnale di un rinnovato dinamismo nel settore. Il 2020, influenzato dalla pandemia di COVID-19, rappresenta un’eccezione al trend positivo. Sebbene il tasso di natalità si mantenga al 7,3%, la mortalità aumenta al 7,7%, determinando un saldo negativo di -0,4%. Questo riflette le difficoltà economiche e l’incertezza che hanno caratterizzato il periodo. Tuttavia, il 2021 segna una forte ripresa, con il tasso di natalità che cresce all’8,2% e la mortalità che si riduce al 6%, portando il saldo a +2,2%. Nel 2022, il settore raggiunge il suo picco di crescita, con un tasso di natalità del 9,7% e una mortalità del 5,4%, generando un saldo record di +4,3%. L’andamento complessivo mostra un settore resiliente, capace di adattarsi alle sfide e di beneficiare delle opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’evoluzione del mercato. Per consolidare questi risultati, il settore dovrà continuare a investire in innovazione e capitale umano.
Fonte: www.istat.it