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NDRANGHETA: LE ‘NDRINE CHE VOLEVANO CONQUISTARE LA VALLE D’AOSTA

Dopo accurate indagini il Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri è riuscito a sgominare il business della ‘ndrina Nirta di San Luca in Valle d’Aosta dove era riuscita ad intrufolarsi nel tessuto dell’imprenditoria al fine di costruire una solida base per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti e psicotrope tra l’Italia e la Spagna.

cms_11583/spalle.jpgE’ stato arrestato, grazie all’ausilio dell’unità’ speciale “Cacciatori di Calabria”, il boss della ‘ndrangheta Bruno Nirta detto “la Bestia” per la sua stazza corpulenta, per la sua crudeltà e i suoi modi spediti; l’erede della cosca di San Luca Nirta – Scalzone” nonché il fratello di Giuseppe Nirta. La famiglia dei “Nirta – Scalzone” di San Luca (RC) era già da tempo sotto il mirino dei militari del ROS e del Gruppo Carabinieri di Aosta ai quali non era sfuggito che negli ultimi anni la cosca si era parzialmente trasferito nel nord ovest del paese per delocalizzare e meglio monetizzare i loro loschi affari. Una cosca calabrese praticamente in trasferta alle pendici della catena delle Alpi Occidentali attirata dallo statuto speciale della Regione e dei suoi relativi vantaggi economici che ne conseguono. Lo scorso mercoledì la Procura Distrettuale di Torino ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sedici persone ritenute responsabili a vario titolo di “tentato scambio elettorale politico-mafioso, favoreggiamento personale, associazione a delinquere, estorsione, traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e ricettazione di armi”.

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L’indagine ha visto coinvolti il famoso avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo già difensore di vari capoclan della ‘ndrangheta, Marco Sorbara, consigliere regionale eletto nelle fila dell’Union Valdotaine o Mouvement, un partito politico di ispirazione autonomista in Valle d’Aosta, Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta. L’assemblea regionale ha subito sospeso i lavori: “vista la gravità dei fatti di cui siamo venuti a conoscenza – ha detto la Presidente del Consiglio Emily Rini – la conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere i lavori al fine di consentire di raccogliere ulteriori informazioni in merito”.

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Già nel 2014 i “Nirta”avevano cominciato ad espandere la loro “attività affaristica” in Valle d’Aosta con intimidazioni e danneggiamenti al fine di procurarsi facilmente appalti e subappalti su lavori pubblici, da qui è iniziata l’indagine che ha assunto la denominazione di operazione “Geenna”. Il clan di San Luca detto anche “La Maggiore” è uno dei più conosciuti, potente e temuto perché vanta agganci e parentele internazionali, la famiglia di ‘ndrangheta dei Nirta che rappresenta la ‘ndrina più importante nel traffico e nella gestione di cocaina con l’America del Sud ha vincoli di parentela con le altre importanti famiglie dei “Giampaolo e dei Codispoti”. In passato è stata falcidiata da morti eccellenti come quella del 52enne Giuseppe Nirta, a cui la Cassazione attribuì il grado di «padrino», avvenuta nel 2017 a Murcia in Spagna, molti sono gli esponenti del Clan che in passato sono stati coinvolti in importanti fatti di sangue che hanno segnato la storia del nostro paese come l’assassinio di Aldo Moro, ma anche la strage di Capaci e nei più eccellenti sequestri di persona.

Anna Di Fonzo

A corredo di questo articolo è stata inizialmente pubblicata l’immagine di persona omonima in realtà estranea ai fatti. Abbiamo prontamente eliminato tale immagine ma comunque ci scusiamo dell’accaduto con l’interessato e con tutti i nostri lettori

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Data:

24 Gennaio 2019