Una scossa del 7.8 grado Richter lunga trenta secondi fa tremare il Nepal; ne seguono altre di assestamento, tra cui una, il 14 Maggio, del 7.3. Le vittime sono circa 8.500. Interi villaggi sono spazzati via dalla potenza distruttrice di Shiva. File interminabili di persone in lutto attendevano tra dolore e sgomento che i loro cari defunti fossero cremati. Oggi si lavora per ricostruire, tirando una cariola, lavando e trasportando mattoni, assemblando prefabbricati per sfollati e formando la popolazione a quella che potremmo definire “protezione civile”. Dai villaggi di Shakhu Halissidi e Bungamati viene la maggior parte di queste immagini che ci mostrano una popolazione mettere letteralmente mattone su mattone per ricostruire la propria casa. Nell’attesa molte persone vivono ancora, ovviamente, sotto una tenda. Ed è la stagione delle piogge. Ancora la terra trema con scosse fra i 4 e i 5 gradi della scala Richter, che vengono vissute dalla popolazione come fenomeni di poco conto, ma che in realtà vanno a mettere a rischio una stabilità precaria. Nessuno potrà restituire ciò che si è perso, persone e monumenti, ma l’impegno di tutti può permettere a questa nazione non solo di ristabilire la situazione precedente al sisma, ma di crearne una migliore.
NEPAL – BHAKTAPUR
NEPAL – BUNGAMATI
NEPAL – HALISSIDI
NEPAL – KATMANDU
NEPAL – SHAKHU
NEPAL – TEMPIO DI PASHUPAT INATH