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NETANYAHU – “Senza il Rilascio di Tutti gli Ostaggi si Apriranno le Porte dell’Inferno”

Senza il rilascio di tutti gli ostaggi si apriranno certamente le porte dell’inferno. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che oggi a Gerusalemme ha incontrato il segretario di Stato USA, Marco Rubio. “Abbiamo una strategia comune,” ha detto Netanyahu aggiungendo: “Non possiamo sempre condividere i dettagli di questa strategia con l’opinione pubblica.” Poi ha parlato “di quando si apriranno le porte dell’inferno.” “Perché – ha affermato – si apriranno certamente se tutti i nostri ostaggi non saranno stati rilasciati, fino all’ultimo di loro.”

Netanyahu ha affermato di avere il “sostegno inequivocabile” degli Stati Uniti e ha sottolineato che sta “lavorando in piena cooperazione, in pieno coordinamento” su Gaza con il presidente americano, Donald Trump. Il premier ha anche ringraziato Rubio per “il sostegno inequivocabile dell’America alla politica di Israele a Gaza.”

Israele e il Cessate il Fuoco in Libano

Israele farà “il necessario” affinché sia rispettato il cessate il fuoco in Libano, ha detto ancora Netanyahu durante l’incontro. “Hezbollah deve essere disarmato. E Israele preferirebbe fosse l’esercito libanese a fare il lavoro, ma nessuno dubiti che Israele farà quanto necessario per far rispettare le intese per il cessate il fuoco e per difendere la nostra sicurezza.”

La Minaccia Iraniana

Quanto all’Iran, “non ho dubbi sul fatto che possiamo finire e che finiremo il lavoro.” “Israele e America sono fianco a fianco nel contrastare la minaccia dell’Iran,” ha aggiunto il premier israeliano sottolineando che “negli ultimi 16 mesi Israele ha inferto un colpo duro all’Iran per il suo ricorso al terrorismo. Sotto la guida forte del presidente Trump e con il vostro sostegno incrollabile, non ho dubbi che possiamo portare a termine il lavoro, che finiremo il lavoro.”

Rubio in Israele: “Hamas va Eliminato”

Hamas “va eliminato,” ha detto dal canto suo Rubio in Israele per la sua prima missione in Medio Oriente. Dopo il colloquio con Netanyahu sul futuro della Striscia di Gaza, ha affermato che “Hamas non può continuare come forza militare o di governo.” “Vanno eliminati,” ha detto incontrando la stampa con il premier israeliano.

L’Iran “è la più grande fonte di instabilità nella regione,” ha detto ancora il segretario di Stato USA. La Repubblica Islamica, ha affermato, “è dietro a ogni gruppo terroristico, dietro a ogni atto di violenza, dietro a ogni attività destabilizzante, dietro a tutto ciò che minaccia la pace e la stabilità per milioni di persone che vivono in questa regione.” “E per Iran – ha puntualizzato – intendo gli ayatollah.” E ha aggiunto: “Non potrà mai esserci un Iran nucleare, un Iran nucleare che possa ritenersi immune da pressioni e azione. Non potrà mai accadere.”

Hezbollah e la Situazione in Libano

Quanto alle autorità libanesi, devono “affrontare Hezbollah e disarmarlo.” Questo è quello che gli Stati Uniti e Israele si aspettano che faccia il Libano, ha aggiunto. “Parlando del Libano, i nostri obiettivi sono identici” a quelli per la Striscia di Gaza, ha affermato Rubio. Ovvero “uno Stato libanese forte, in grado di affrontare e disarmare Hezbollah.”

Monitoraggio della Situazione in Siria

Gli Stati Uniti inoltre “stanno monitorando con grande attenzione” gli sviluppi in Siria, dopo la deposizione del regime di Bashar al-Assad lo scorso dicembre: “Sebbene la caduta di Assad sia certamente promettente e importante, la sostituzione di una forza destabilizzante con un’altra da parte della Siria non è uno sviluppo positivo, e questo è qualcosa che seguiremo con molta attenzione,” ha affermato Rubio.

Gli Ostaggi e il Prioritario Impegno degli USA

“Gli ostaggi sono la priorità,” ha detto poi Rubio al presidente israeliano Isaac Herzog incontrato a Gerusalemme. Trump è “profondamente e fortemente impegnato a far sì che ogni singolo ostaggio torni a casa,” ha detto Rubio. “Questa resta una priorità molto importante,” ha continuato.

“A nome del presidente posso dirvi che è fortemente e profondamente impegnato nell’obiettivo di far tornare a casa ogni singolo ostaggio, ognuno, e di non stare in silenzio, di non dimenticare, finché tutti non saranno a casa,” ha detto Rubio dopo gli incontri con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar. “Come sapete, lavoriamo in stretto coordinamento con il governo israeliano per rendere ciò una realtà, e questa rimane una priorità molto forte,” ha aggiunto.

Arrivo di Bombe USA in Israele

È arrivata intanto nella notte in Israele una fornitura di bombe Mk-84 sbloccata di recente dall’amministrazione Trump. Lo ha reso noto il ministero israeliano della Difesa, come riporta il Times of Israel.

Nei giorni scorsi i media americani avevano riferito della revoca delle restrizioni sulla fornitura a Israele di 1.800 bombe Mk-84 (circa 900 chilogrammi di peso). “La fornitura di munizioni arrivata nella notte in Israele, sbloccata dall’amministrazione Trump, rappresenta un asset significativo per l’aeronautica e le IDF ed è un’ulteriore prova dell’alleanza forte tra Israele e gli Stati Uniti,” ha commentato il ministro della Difesa, Israel Katz.

La consegna di queste munizioni era stata bloccata lo scorso maggio dall’allora amministrazione Biden nel mezzo delle massicce operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.

Netanyahu Invia Delegazione al Cairo per i Negoziati

Netanyahu invierà domani una delegazione di negoziatori al Cairo per proseguire i colloqui sulla prima fase dell’accordo con Hamas, rende noto il suo ufficio spiegando che la decisione è stata presa “in coordinamento” con l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff che ha parlato al telefono con Netanyahu questa mattina.

Dopo la riunione del gabinetto di sicurezza di domani, il team negoziale “riceverà istruzioni sulla prosecuzione dei negoziati sui temi della fase due,” prosegue il comunicato. Della delegazione israeliana che sarà domani al Cairo faranno parte l’ex capo dello Shin Bet, il coordinatore dell’ufficio del primo ministro per i prigionieri e le persone scomparse, Gal Hirsch, il consigliere politico di Benjamin Netanyahu, Ofir Falk, e i rappresentanti dell’IDF, Shin Bet e del Mossad.

Inviato USA: “In Settimana Colloqui su Fase 2 dell’Accordo”

L’inviato speciale degli Stati Uniti Witkoff nel corso di un’intervista a Fox News aveva già anticipato che i colloqui sulla seconda fase dell’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas sarebbero proseguiti questa settimana “in una località da definire.”

Witkoff ha spiegato di aver avuto oggi delle conversazioni telefoniche “molto produttive e costruttive” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il direttore dell’intelligence egiziana.

Forti Pressioni dell’Egitto per Impedire il Controllo di Hamas sulla Ricostruzione

L’Egitto starebbe facendo “forti pressioni” per impedire un controllo di Hamas sulla ricostruzione nella Striscia di Gaza, che nel 2007 finì in mano al movimento e che dall’ottobre 2023 è stata martellata dalle operazioni militari israeliane scattate in risposta all’attacco in Israele. A scriverne è il giornale israeliano Haaretz, che cita notizie diffuse da media egiziani che lascerebbero intendere che Hamas abbia accettato di non avere un rappresentante nel comitato per la ricostruzione di Gaza.

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Data:

17 Febbraio 2025