Negli Stati Uniti, coralmente ed unitamente a insegnanti, studenti, genitori e ragazzi, si è dato spazio a numerose manifestazioni con oltre 800mila persone che hanno sfilato, in più di 836 città, per dire no alle armi in seguito alle stragi nelle scuole. Le marce hanno animato le strade da Washington a New York, da San Francisco a Los Angeles, passando per Seattle.
L’America piange le sue vittime innocenti, e protesta con l’intento di scuotere le coscienze di chi gestisce la potente National Rifle Association, la lobby delle armi. Si chiede che lo Stato ottenga leggi più severe per la vendita di armi in seguito al dilagare del fenomeno che sta insanguinando tanti istituti scolastici.
Dal palco di Washington, la nipotina di Martin Luther King, di soli 9 anni, sostiene: “Mio nonno aveva un sogno, e anch’io ho un sogno: un mondo senza le armi“. M. L. King parlava così prima di essere assassinato: “Siamo determinati a usare le armi dell’amore. Noi affermiamo con forza che la violenza può essere sconfitta. La non violenza, dunque, perché alla base del nostro credo non violento c’è la convinzione che ci siano cose così care, cose così preziose ed eternamente vere per le quali vale la pena morire. Un uomo muore quando smette di lottare per quello che è giusto”.
Personaggi illustri nel mondo dello spettacolo – tra cui Oprah Winfrey, Justin Bieber, Steven Spielberg e i coniugi Clooney – hanno elargito somme ingenti per sostenere l’iniziativa. A Parkland, tantissima gente ha reso omaggio alle vittime dell’ultima strage. “Queste 17 persone non sono morte invano – ha detto Casey Sherman, 17 anni – Noi voteremo nel 2020, la nostra generazione vuole un cambiamento”.
Commentando le marce di sabato 24 marzo contro le armi, la Casa Bianca e si è detta orgogliosa dei coraggiosi giovani americani che hanno esercitato i diritti garantiti loro dal primo emendamento. “Tenere al sicuro i nostri bambini – ha riferito la portavoce Lindsay Walters – è la massima priorità del Presidente. È doveroso più che mai che il Congresso approvi il rafforzamento dei controlli (su chi acquista le armi) e il provvedimento per fermare la violenza nelle scuole”.