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Niente aghi e siringhe

Negli ultimi anni molte aziende farmaceutiche hanno ideato diverse alternative per vaccini che non includano l’utilizzo di aghi e siringhe.

Queste innovazioni sono ritenute necessarie sia per agevolare il trasporto dei dispositivi utilizzati per il vaccino, sia per evitare possibili infezioni a seguito delle iniezioni.

Infatti, in molti paesi dell’Africa, causa anche la mancanza di personale medico specializzato, spesso sono proprio le ferite lasciate dagli aghi e delle siringhe a favorire infezioni con cui si contraggono HV ed Epatite C.

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La startup australiana Vaxxas Nanopatch ha creato un cerotto in silicone 1×2 centimetri, con circa 20.000 microaghi, in grado di iniettare il vaccino senza causare alcun dolore né lesioni alla pelle. Secondo i test effettuati con questo cerotto, le dosi di vaccino sono minori rispetto a quelle iniettate con la siringa, ma sono molto efficaci perché riducono il rischio di possibili infezioni.

Al Georgia Institute di Atlanta alcuni ricercatori hanno realizzato un cerotto con microaghi che si sciolgono dopo il rilascio del vaccino.

La Path di Seattle, un’organizzazione impegnata in diverse campagne mondiali a favore del vaccino, ha realizzato una pastiglia prodotta con processo di liofilizzazione e confezionata in blister monodose per agevolarne il trasporto e lo stoccaggio.

La PharmaJet, invece, ha realizzato una siringa con iniettore a getto, una soluzione monouso per quei Paesi in cui vi sono scarse condizioni igieniche.

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Quella dei vaccini hi-tech è la nuova frontiera a cui si stanno aprendo molte aziende farmaceutiche per la loro praticità di utilizzo, riduzione di infezioni, facilità di trasporto e stoccaggio. I vantaggi sono molti, e anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sembra essere molto fiducioso sull’utilizzo di questi nuovi dispositivi.

Per questo si stanno studiando diverse alternative, come cerotti antinfluenzali che possano essere acquistati in farmacia ed essere utilizzati a casa, anche senza l’ausilio di personale medico specializzato.

Inoltre, con l’ausilio di appositi droni, sarà possibile trasportare i dispositivi vaccinali hi-tech anche nei paesi in via di sviluppo in cui il trasporto di medicinali risulta spesso difficoltoso.

Data:

17 Dicembre 2019