Coronavirus, esercito Nigeria uccide 18 persone per violazione lockdown
In Nigeria le misure messe in atto dalle forze della sicurezza per far rispettare il lockdown imposto dalle autorità stanno uccidendo più persone rispetto al Covid-19. Lo denuncia la Commissione nazionale per i diritti umani, spiegando di aver ricevuto ’’105 denunce di incidenti e violazioni di diritti umani ad opera delle forze di sicurezza’’ in 24 dei 36 Stati della Nigeria e ad Abuja. Inoltre ’’ci sono 8 incidenti documentati di uccisioni extragiudiziali che hanno causato 18 morti’’, prosegue il rapporto. Il coronavirus ha invece causato la morte di 12 persone in Nigeria, mentre i casi confermati sono 407.
La Nigeria ha imposto un lockdown totale nella capitale Abuja e a Lagos, dove vivono circa 21 milioni di persone, per cercare di contenere i contagi da coronavirus. Le forze della sicurezza, comprese polizia ed esercito, sono state dispiegate per garantire il lockdown.
Coronavirus, stato d’emergenza in tutto il Giappone
Stato d’emergenza in tutto il Giappone. Il premier Shinzo Abe ha esteso su tutto il territorio, per coprire tutte le 47 prefetture, lo stato d’emergenza inizialmente dichiarato il 7 aprile per Tokyo e altre sei regioni. Lo riferisce l’agenzia Kyodo dopo le anticipazioni di questa mattina. L’obiettivo è contenere la diffusione del coronavirus nel Paese con 126 milioni di abitanti.
Sono ormai più di 9.000 i casi di coronavirus in Giappone. I dati pubblicati stamani dal quotidiano Asahi Shimbun parlano di 548 nuovi casi diagnosticati ieri – 127 a Tokyo e 74 a Osaka – per un totale di 9.441, compresi quelli relativi alla nave da crociera Diamond Princess che a febbraio per due settimane è stata in quarantena nel porto di Yokohama. I morti sono 192, dopo che si sono registrati altri 18 decessi, sei solo a Tokyo. Tra le ultime vittime, si legge, c’è anche un passeggero della Diamond Princess.
Coronavirus, “Usa indagano su ipotesi origine in laboratorio”
Gli Stati Uniti indagano sulla possibilità che il coronavirus, che si è inizialmente manifestato in Cina e che ha fatto più di 137.000 morti nel mondo secondo la Johns Hopkins University, sia ’nato’ in un laboratorio di Wuhan, non in un mercato, e che si sia poi diffuso per un incidente. Lo riporta la Cnn, che cita varie fonti ben informate che invitano comunque alla cautela. E’ prematuro trarre conclusioni. Gli Stati Uniti, riporta la Cnn citando una fonte dell’intelligence, non ritengono che il virus sia associato a ricerche su armi biologiche.
Secondo altre fonti interpellate dalla Cnn, l’intelligence americana non è stata sinora in grado di confermare la teoria della nascita del virus in laboratorio, ma si sta cercando di capire se qualcuno sia stato infettato in laboratorio a causa di un incidente o negligenze nella gestione dei materiali. Altre persone potrebbero poi essere state contagiate.
L’origine reale della pandemia, avvertono alcuni funzionari dell’intelligence, potrebbe comunque non essere mai accertata. Ieri Donald Trump ha confermato che è in corso un “esame molto approfondito di questa orribile situazione”.
La notizia arriva dopo che due giorni fa il Washington Post scriveva di cablogrammi diplomatici che nel 2018 avevano già nero su bianco i timori per le misure di sicurezza e la gestione dell’Istituto di virologia di Wuhan.