Come anticipato precedentemente, nella giornata del 26 ottobre è stata organizzata una manifestazione presso la Aptuit, multinazionale del settore farmaceutico, per fermare la sperimentazione medica di 1.600 Beagles. Il corteo è partito dalle ore 14:30 dal piazzale della stazione di Verona Porta Nuova.
Gli animalisti hanno marciano con slogan come “Stop alla sperimentazione” e “No vivisezione” “Giù le mani dagli animali”.
Hanno aderito Animalisti Italiani, Leal, Partito Animalista Europeo, Leidaa, le Iene Vegane, Associazione Tutela Diritti AnimaliEts ARCI, associazione Ino-Ssidabile, R.E.A.
Il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale, dopo avere ricordato l’impegno a chiedere giustizia per i più deboli, ha invitato gli animalisti presenti a partecipare ad una nuova manifestazione che si terrà a Roma il 21 novembre, data in cui è stata fissata la prossima udienza avanti il Consiglio di Stato che accogliendo in via temporanea il ricorso della Aptuit sulla ripresa di alcune sperimentazioni, deciderà in via cautelare sulla base delle prove raccolte in questi ultimi mesi.
Gli animalisti ricordano che “nulla può giustificare una pratica così barbara” poiché la sperimentazione sugli animali ne prevede la tortura e spesso l’uccisione.
Sui beagles che erano stati liberati qualche mese fa alcuni appartenenti alla LAV dichiaravano che “i beagle liberati ed arrivati presso i rifugi non sembravano beagle, non sembravano nemmeno cani… ma degli esserini senza nessuno stimolo e senza nessuna partecipazione agli eventi che li circondavano… ci auguriamo che sia da monito anche per il Governo italiano affinché apra finalmente gli occhi verso una ricerca reale e innovativa e che quindi possa finanziare la ricerca che non uccide animali ma piuttosto che salva vite umane, oltre agli animali e all’ambiente”
Nella stessa giornata del 26 ad Uggiano Montefusco, frazione del comune di Manduria (provincia di Taranto) è stata organizzata una manifestazione per Ettore, il cane investito ed ucciso qualche giorno prima da un pickup bianco. L’automobilista non ha prestato soccorso. E’ stato subito identificato da una telecamera e denunciato.
Il sindaco non era presente ma lo erano i consiglieri Polimeno e Michele Matino che dichiarano: “d’accordo ad andare presso il domicilio di chi si è reso comunque responsabile di questo atto”.
I processi live iniziano ad essere così una pratica che i cittadini italiani considerano più efficace ed efficiente per identificare e comunicare alla società gli assassini di animali e che spesso restano impuniti per un sistema malfunzionante.