“Non siamo nemici del popolo”, stampa contro Trump
’Not the enemy of the people’, non siamo il nemico del popolo. Con questo slogan 70 testate americane si mobiliteranno per rispondere agli attacchi che quotidianamente ormai da 19 mesi il presidente Donald Trump lancia contro i media americani, definiti ’fake news’ ed appunto, con la formula e riecheggia toni da regime autoritario, ’nemici del popolo’.
E’ stato il Boston Globe a lanciare l’iniziativa e finora sono già settanta i quotidiani, da testate importanti come il Miami Herald ed il Denver Post fino a piccoli giornali di provincia, che vi aderiranno pubblicando tutti il 16 agosto prossimo un editoriale con cui condanneranno gli attacchi alla stampa del presidente Usa. “I nostri argomenti saranno diversi ma saremo tutti d’accordo sulla natura allarmante di questi attacchi” si legge nell’appello del quotidiano di Boston.
Aquarius senza porto, appello ai governi Ue
“Aquarius fa rotta verso nord con 141 sopravvissuti a bordo“. E’ quanto si legge sull’account Twitter di Sos Mediterranee, che insieme a Medici Senza Frontiere chiede “ai governi europei di assegnare un luogo sicuro di sbarco più vicino in conformità con il diritto marittimo internazionale, in modo che le persone salvate in mare possano essere sbarcate e la Aquarius possa urgentemente continuare a prestare la necessaria assistenza umanitaria”.
Nel comunicato, le due associazioni che gestiscono la nave di soccorso ricordano che lo scorso venerdì, la Aquarius prima “ha salvato 25 persone trovate alla deriva su una piccola barca di legno senza motore a bordo”. Più tardi, ha messo in salvo 116 persone, compresi 67 minori non accompagnati, che si trovavano a bordo di una seconda imbarcazione di legno sovraffollata.
“Durante entrambe le operazioni di salvataggio, la Aquarius ha informato delle attività tutte le autorità competenti, tra cui i Centri di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Italia, Malta e Tunisia, nonché il Centro di Coordinamento Congiunto di Soccorso libico, il quale ha confermato di essere l’autorità di coordinamento dei soccorsi” continua il comunicato, sottolineando che le autorità libiche hanno informato “la Aquarius che non avrebbe assegnato un luogo sicuro di sbarco e ha ordinato alla nave di richiederlo a un altro Centro di Coordinamento“. Così la nave “si sta ora dirigendo verso nord per richiedere il luogo sicuro di sbarco più vicino a un altro Centro di Coordinamento”.
Su Twitter Msf fa sapere che “le condizioni di salute delle persone soccorse sono stabili, ma molti sono estremamente deboli e denutriti“. E, si legge ancora nel comunicato delle due associazioni, le persone salvate hanno raccontato di aver incrociato altre cinque navi che non hanno offerto alcuna assistenza, prima di essere soccorse dall’Aquarius.
“Sembra che sia a rischio il principio stesso di fornire assistenza alle persone in pericolo in mare. Le navi potrebbero non essere disposte a rispondere a coloro che sono in difficoltà a causa dell’alto rischio di rimanere bloccate e di vedersi negare un luogo sicuro di sbarco”, ha dichiarato ha dichiarato Aloys Vimard, coordinatore di Msf a bordo di Aquarius.
“In questo momento stiamo seguendo le istruzioni del Centro di Coordinamento Congiunto di Soccorso libico e contatteremo debitamente altri Centri di coordinamento per un posto sicuro dove sbarcare le persone soccorse che abbiamo a bordo – ha dichiarato Nick Romaniuk, coordinatore dei soccorsi per Sos Mediterranee -. Ciò che è di massima importanza è che i superstiti siano portati senza ritardi in un luogo sicuro di sbarco, dove si possa rispondere ai loro bisogni di base e dove possano essere protetti dagli abusi“.
Siria, esplode deposito: 12 bambini tra le vittime
Almeno 39 civili, tra i quali 12 bambini, sono rimasti uccisi nella potente esplosione avvenuta oggi ad Idlib, la provincia roccaforte dell’opposizione siriana vicino al confine con la Turchia. Secondo quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esplosione è avvenuta in un deposito di munizioni che si trovava in un palazzo residenziale nella cittadina di Sarmada, nel nord ovest della provincia.
Il palazzo di diversi piani sarebbe crollato nell’esplosione, secondo quanto riportano attivisti locali che parlando di un bilancio di vittime più alto, oltre cinquanta morti ed almeno 70 feriti. “Squadre di soccorso e vigili del fuoco stanno ancora lavorando per estrarre i corpi della macerie”, hanno detto queste fonti alla Dpa.
Paura a Manchester, spari nella notte
E’ di dieci feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, il bilancio dell’attacco avvenuto nelle prime ore di questa mattina a Manchester, in Inghilterra, dove sono stati uditi dei colpi di arma da fuoco.
Secondo quanto riferito dall’Associazione della Stampa Britannica, intorno alle 2,30 ora locale di stanotte, nel quartiere di Moss Side nel centro di Manchester, la Polizia è intervenuta in seguito ad alcuni colpi di arma da fuoco sparati non si sa da chi. Gli agenti hanno trovato i dieci feriti e “stanno cercando di stabilire le cause e i responsabili dell’attacco”, ha riferito il coordinatore delle indagini, Debbie Dooley, spiegando che l’area sarà pattugliata e controllata nei prossimi giorni.
La polizia sta cercando di parlare con il maggior numero di persone possibile. Qualche ora prima del fatto, nella zona si era svolto il Carnevale caraibico ma l’evento a quell’ora era ormai concluso.