Freilin David Lopez Villa un 26enne colombiano lo scorso marzo è stato condannato a dieci anni di reclusione per aver rapinato e tenuto in ostaggio per quasi due ore una coppia di fidanzati che si erano appartati di sera in una zona periferica di Milano. Aveva puntato loro una pistola poi rivelatasi un’arma giocattolo, picchiato il ragazzo 23enne e violentato la ragazza 19enne.
La sua carcerazione è stata decisa dal giudice per l’Udienza Preliminare di Milano Dottor Guido Salvini al termine di un processo celebrato con rito abbreviato e dopo aver verificato che il reato si era consumato con terribili violenze tipiche da “arancia meccanica” anche grazie alle meticolose investigazioni dei Carabinieri e dal Pubblico Ministero del foro milanese Luca Gaglio.
La ragazza stuprata aveva individuato il suo aggressore da alcune foto che lui aveva postato su Facebook, il colombiano già con precedenti per porto abusivo di arma bianca, rapina, violenza privata e sessuale è risultato un irregolare che non doveva trovarsi sul territorio italiano. Lo straniero ha sempre negato le accuse sostenendo di essersi avvicinato alla coppia solamente per chiedere un accendino e di aver solo reagito alla risposta scortese del giovane 23enne per poi rimuovere l’accaduto perché quella sera aveva assunto funghi allucinogeni. Il P.M. aveva chiesto otto anni di reclusione, ma il giudice ha ritenuto portare la pena finale a dieci anni di reclusione con le motivazioni che saranno depositate nei prescritti sessanta giorni. Il padre del ragazzo, costituitosi parte civile nel processo penale come la stessa ragazza ha dichiarato: “E’ una pena giusta, una condanna adeguata, una condanna che mi rinfranca dopo tanta amarezza e tanto rancore, mio figlio sta bene perché sa reagire anche se non potrà mai dimenticare questa vicenda”. Ormai è evidente che le nostre metropoli si stanno popolando di giovani senza scrupoli che commettono reati e violenze scorrazzando selvaggiamente per le strade e le istituzioni non offrono argini a questa violenza dilagante. Individui paragonabili a dei giocattoli a molla pronti per essere caricati dal Diavolo, dalla disperazione o dalle sostanze stupefacenti e pronti a scattare ferocemente come meri e semplici congegni meccanici inanimati e tantomeno una parvenza di morale.