Quasi 2500: questo è il numero degli sbarcati sulle isole greche solo nel mese di novembre. Il rapporto di UNHCR informa che il 70% degli immigrati sono siriani, afgani e iracheni, per due terzi donne e bambini. Il record dei rifugiati è stato raggiunto nel mese di settembre, con 4900 sbarchi, dopo gli accordi tra l’UE e la Turchia per la chiusura delle rotte balcaniche a marzo del 2016.
“Quest’anno la Grecia è divenuta un punto d’ingresso molto frequentato per i rifugiati – ha detto il Direttore dell’ufficio Europeo dell’Alto Commissariato, Paskal Moreau – Ci riferiamo al mese di novembre, quando in Grecia sono entrati 1000 rifugiati sorpassando il confine con la Turchia”. Il rapporto mette in evidenza che, secondo i dati delle autorità turche, avrebbero attraversato il confine ben 20.700 persone. UNHCR ammette che le migrazioni sono ancora attive.
D’altra parte questo triste quadro, che vede folti gruppi di persone lottare contro la morte nelle rotte di mare e terra per trovare la salvezza in terra greca, è reso ancora di più doloroso dalle condizioni miserabili in cui imperversano i rifugiati “in attesa”, stipati in edifici con infrastrutture carenti e condizioni igieniche non adatte.
E’ questione di vita o di morte. Non ci sono giustificazioni plausibili che possano spiegare questa situazioni nelle isole greche, dove migliaia di persone versano in condizioni disumane. “Siamo in costante lotta con il passare del tempo, tante vite si perderanno se ci si continua a muovere in modo disorganizzato negli hotspot” sostiene Nana Frey, direttore della sede greca della Commissione Internazionale di Salvataggio.
I membri di questa organizzazione hanno chiesto incontri con il Primo Ministro greco per presentare le necessarie proposte e soluzioni per questa emergenza. Le loro richieste non sono ancora state prese in considerazione. “L’Accordo tra UE e Turchia è una condanna per i rifugiati e i migranti. I Paesi europei e la Grecia devono urgentemente lavorare insieme per poter trasportare i migranti dalle isole” ha detto il Direttore di Amnesty International in Grecia, Gabriel Sakellaridis.