La Corea del Nord inaugura il 2023 con l’ennesimo, nuovo lancio di un missile balistico, abissatosi nel Mar del Giappone, e avverte: il Paese “svilupperà un nuovo sistema di missili balistici intercontinentali, la cui missione principale sarà un rapido contrattacco nucleare”. I nemici dichiarati sono sempre gli stessi: Corea del Sud in primis, successivamente Giappone e gli acerrimi Stati Uniti d’America, le cui “scelleratezze militari” e “provocazioni” non possono più essere perdonate.
“Il nuovo anno è appena iniziato, ma la nostra situazione di sicurezza è ancora molto grave”, ha affermato il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, in una videoconferenza. “I nostri militari devono punire risolutamente qualsiasi provocazione del nemico, con la ferma determinazione di osare il rischio di combattere una battaglia”.
Il leader di Pyongyang, nel consesso del Partito dei Lavoratori, ha affermato: “La situazione attuale richiede sforzi raddoppiati per rafforzare massicciamente la forza militare, al fine di garantire pienamente la sovranità, la sicurezza e i nostri interessi fondamentali in risposta alle inquietanti manovre militari degli Stati Uniti e di altre forze ostili. Ciò sottolinea l’importanza e la necessità della produzione di massa di armi nucleari tattiche e richiede un aumento esponenziale dell’arsenale nucleare del Paese”. Secondo Kim adesso la Corea del Sud è “completamente nel raggio d’azione” degli attacchi nucleari nordcoreani.
“L’identificazione di Kim della Corea del Sud come nemica, e la menzione delle politiche ostili degli Stati Uniti e della Corea del Sud, è un pretesto affidabile per il regime per produrre più missili e armi, per consolidare la posizione negoziale di Kim e concretizzare lo status della Corea del Nord come potenza nucleare” ha commentato l’analista sudcoreano Soo Kim. “Le porte del dialogo con la Corea del Nord rimangono aperte” ha invece riferito il ministero degli Esteri di Seul.
Il 2022 è stato un anno di forti tensioni tra i due paesi, con un numero importante di lanci di missili da parte dei nordcoreani, su tutti quello balistico intercontinentale dello scorso marzo. La settimana scorsa, inoltre, la Corea del Nord ha mobilitato droni superando il confine e violando lo spazio aereo della Corea del Sud.
Nel contempo, Kim Jong-un ha designato Ri Yong Gil quale suo “numero 2”, in sostituzione di Pak Jong Chon; una decisione per la quale non sono state fornite spiegazioni. Ri, generale a quattro stelle, è adesso il secondo ufficiale più alto in grado della Corea del Nord, dopo Kim ovviamente. La carriera di Ri lo ha visto ricoprire già il ruolo di capo staff dell’esercito e di ministro della Difesa.