Siamo ombre intrappolate in trame silenziose, fili invisibili che tessono i confini del nostro essere. Ci muoviamo all’interno di griglie che non possiamo vedere, ma sentiamo sulla nostra pelle, mentre il mondo sussurra percorsi predeterminati, separazioni nette tra luce e oscurità, pace e tempesta. Eppure, cosa succede quando la forma si incrina? Quando l’anima inciampa e rifiuta l’ordine imposto?
È lì che nasce la frattura, il battito che rompe il silenzio, il gesto che sfida la linea e si apre al possibile. Le mie opere raccontano questo impulso, questa danza fragile tra oppressione e libertà. Figure che ondeggiano, che resistono, che si lasciano trasportare o tentano una fuga. Alcune chiudono gli occhi per non vedere, altre li spalancano e, tremando, scelgono di deviare.
Sospesi tra paura e desiderio, tra il peso dell’abitudine e il richiamo dell’ignoto, ci scopriamo come funamboli su un filo sottile, sempre in bilico tra chi siamo e chi potremmo diventare.
La mostra di Daniela Balbiano “Oltre le Gabbie: Libertà Immaginata” – allo spazio espositivo Domus Lascaris, nel cuore del centro storico di Torino, dal 30 marzo al 20 maggio 2025 su iniziativa del Gruppo Building – è una soglia: un invito a riconoscere le gabbie nascoste e a chiederci se siamo davvero pronti a infrangerle. Perché la libertà non è una meta, ma il coraggio di un passo oltre il limite.
L’artista piemontese presenterà una collezione di 6 dipinti realizzati con tecnica mista, ciascuno testimone di quel delicato equilibrio tra oppressione e libertà che caratterizza la condizione umana.
Le opere saranno visibili dall’esterno di Domus Lascaris attraverso le ampie vetrate che si affacciano all’intersezione delle vie Lascaris e Dellala, in un dialogo tra spazio privato e dimensione collettiva che invita i passanti a riflettere sulle gabbie invisibili che definiscono chi siamo e chi potremmo essere.

La mostra di Daniela Balbiano è un invito a concentrarsi sul momento di frattura, l’istante preciso in cui le forme codificate si incrinano per lasciare emergere nuove possibilità espressive: il gesto che sfida la linea. I soggetti rappresentati si trovano sospesi in quella dimensione liminare tra accettazione e ribellione, tra il peso delle consuetudini e la vertigine del cambiamento, riflettendo quella che l’artista definisce “la danza fragile tra oppressione e libertà“. Il linguaggio figurativo diventa strumento di indagine sulla condizione umana, catturando la tensione dinamica di corpi che resistono, oscillano, si lasciano trascinare o tentano la fuga.
Daniela Balbiano, nata a Voghera, ha sviluppato il suo percorso artistico attraverso molte esperienze. Nonostante il precoce talento per il disegno, per molti anni si è dedicata prevalentemente alla famiglia e all’azienda vinicola condotta con il marito tra le colline piemontesi di Andezeno, coltivando la sua passione per l’arte. È solo quando i suoi tre figli sono cresciuti che Balbiano è tornata pienamente alla sua passione, formandosi a Firenze e Torino sotto la guida di maestri d’arte. Da sempre legata al ritratto e al figurativo, la sua tecnica si è evoluta mantenendo al centro una costante ricerca interiore.
La galleria al piano terra di Domus Lascaris, concepita come punto d’incontro tra arte e architettura, fin dalla sua inaugurazione ospita ciclicamente mostre di arte pubblica e collezioni di artisti del territorio, promuovendo l’impegno del Gruppo Building nel sostegno all’arte contemporanea, e in particolare alla ricerca nel campo della pittura e della scultura.