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Oms: “Le morti potrebbero essere sottostimate”

“Penso sia importante riconoscere che le morti di Covid rischiano di essere sottostimate al momento attuale, ma i Paesi stanno lavorando duro per comprendere meglio questo” aspetto. A sottolinearlo è stata oggi l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus, durante la consueta conferenza stampa da Ginevra sull’andamento di Covid-19. “Un aspetto molto importante di una pandemia o di un patogeno emergente è che evolve.

Ci sono morti che sono associate e che vengono contate”, morti che “noi sappiamo essere associate con Covid-19 dall’infezione e che sono tracciate in tempo reale rispetto a quando si verificano. Ce ne sono altre che invece verranno identificate quando guarderemo indietro retrospettivamente nel tempo a queste morti”.

“Ci sono – ha aggiunto – sistemi che sono in funzione in diverse Regioni e Paesi che guardano agli eccessi di mortalità. Uno di questi è in Europa ed è un progetto che guarda all’eccesso di mortalità nel tempo. Quello che è stato visto è che ci sono alcune variazioni negli eccessi di mortalità per Paese” confrontando i dati con quello che emerge da questi sistemi. “Penso che sia troppo presto per trarre conclusioni su tutto questo, perché è qualcosa al momento in corso, ma penso sia importante riconoscere che le morti di Covid rischiano di essere sottostimate al momento attuale. I Paesi stanno lavorando duro per comprendere meglio”.

“Abbiamo bisogno anche – ha concluso Kerkhove – di guardare alle altre cause di mortalità che si stanno verificando durante la pandemia. Perché le persone non sono riuscite ad avere accesso alle cure che gli servivano. Quindi è cruciale che rimettere in campo servizi medici essenziali e salvavita così che le persone possano accedervi in sicurezza. E’ qualcosa su cui i Paesi stanno lavorando intensamente e noi lavoriamo duramente per supportarli in questo. Ma io penso che vedremo alcune differenze nell’eccesso di mortalità e stiamo monitorando i sistemi che sono attualmente in piedi che stanno correggendo quell’informazione”.

Crescono i morti portando il numero totale delle vittime a 35.534. E’ quanto risulta dal report del ministero della Salute, pubblicato sul sito della Protezione Civile. Il numero delle persone che dall’inizio dell’emergenza ha superato il virus sale a 209.610.

“L’indice di trasmissione nazionale Rt, calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 13-26 agosto, è pari a 1,18 (95% intervallo di confidenza 0,86-1,43). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stato un aumento del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese”. Lo spiega l’analisi del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull’epidemia di Covid-19 in Italia, relativa dal periodo 24-30 agosto.

“Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia – si ribadisce nel report – Infatti l’Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.

“C’è molta attenzione sull’importanza delle mascherine. Ma mi sembra si ponga meno enfasi sul ruolo anti-Covid del lavaggio delle mani, in particolare dopo aver toccato i tasti del bancomat, quelli dei distributori di bibite e le pulsantiere degli ascensori”.

Lo sottolinea all’Adnkronos Salute il virologo dell’Università degli studi di Milano Fabrizio Pregliasco. “Bene dunque la mascherina, ma dopo aver toccato queste superfici ricordiamo sempre di lavare o igienizzare le mani”, conclude.

Data:

6 Settembre 2020