Oms, Maria Van Kerkhove:” A Natale non riunirsi è più sicuro”
“La decisione più difficile in alcune situazioni è la più sicura”. A intervenire sui rischi, legati alle feste di Natale e fine anno, è Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il Coronavirus in conferenza stampa a Ginevra.
“La decisione più difficile”, ovvero quella di non riunirsi per celebrare in famiglia le feste, in piena pandemia “è quella più sicura. Noi faremo così – confida – Poi troveremo modi per celebrare” davvero “quando tutto sarà finito”.
In Italia 22.930 contagi e 630 morti: oltre 50.000 vittime totali
Sono 22.930 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. Sono stati registrati altri 630 morti che portano il totale a 50.453 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Sono stati eseguiti 148.945 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.810, con un incremento di 9 unità.
I dati nelle Regioni, aggiornati a ieri (23.11.2020)
LOMBARDIA – Sono 5.289 i nuovi contagi da Coronavirus in Lombardia secondo i dati diffusi nel bollettino di oggi secondo il ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 140 morti che portano il totale a 20.664 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia nella regione.
PIEMONTE – Sono 1730 i contagi da coronavirus resi noti oggi in Piemonte secondo il bollettino. Vengono segnalati 81 decessi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: di questi, 10 si sono verificati oggi.
VENETO – Sono 2.540 i nuovi contagi da coronavirus in Veneto secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. Nella regione sono stati registrati altri 37 morti. In Veneto ad oggi sono stati fatti oltre 2 milioni 600mila tamponi, stando ai dati aggiornati presentati dal governatore del Veneto Luca Zaia. I casi positivi da inizio pandemia sono ad oggi 125.222 (+2.540 nelle ultime 24 ore), in isolamento ci sono 37.920 persone (-1.131 da ieri), i pazienti ricoverati nelle aree non critiche sono saliti a 2.395 (+67 da ieri), nelle terapie intensive sono 306 (+9), mentre i decessi da inizio pandemia sono arrivati a 3.258 (+37 da ieri), e i dimessi sono saliti a 6.388.
VALLE D’AOSTA – Sono 77 i nuovi contagi da coronavirus in Valle d’Aosta secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. Nella regione sono stati registrati altri 5 morti. I decessi salgono complessivamente a 290. Da inizio epidemia i contagi sono 6.099 e i guariti 3.960.
EMILIA ROMAGNA – Sono 2.437 i nuovi contagi da Coronavirus in Emilia Romagna secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 34 morti. Dall’inizio dell’epidemia da Covid, in Emilia-Romagna si sono registrati 108.073 casi di positività, 2.347 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.558 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.
CAMPANIA – Sono 2.158 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania secondo i dati diffusi nel bollettino di oggi secondo il ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 39 morti che portano il totale a 1.309 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia nella regione.
TOSCANA – Sono 1.323 i nuovi contagi da coronavirus in Toscana secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. Nella regione sono stati registrati altri 48 morti. Nel dettaglio, i 1.323 positivi (796 identificati in corso di tracciamento e 527 da attività di screening) sono l’1,4% in più rispetto al totale del giorno precedente.
LAZIO – Sono 2.341 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio. secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 48 morti. “Sale leggermente il rapporto tra i positivi e i tamponi, calano le terapie intensive” annuncia l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato. “Dimezzata l’incidenza cumulativa per 100mila abitanti passiamo da 558 a 275 casi. Il virus rallenta la sua corsa, ma bisogna continuare con le misure adottate”.
PUGLIA – Sono 980 i nuovi contagi da Coronavirus in Puglia resi noti oggi secondo il bollettino. Da ieri sono stati registrati altri 40 morti. Nel dettaglio, la regione fa sapere che sono stati registrati 3.869 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 980 casi positivi: 404 in provincia di Bari, 66 in provincia di Brindisi, 187 nella provincia BAT, 168 in provincia di Foggia, 16 in provincia di Lecce, 139 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione, 3 casi di residenza non nota sono stati riclassificati ed attribuiti.
ABRUZZO – Sono 640 i nuovi contagi da Coronavirus in Abruzzo secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. I positivi hanno un’età compresa tra 10 mesi e 100 anni). I casi con età inferiore ai 19 anni sono 89, di cui 32 in provincia dell’Aquila, 11 in provincia di Pescara, 17 in provincia di Chieti, 29 in provincia di Teramo. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 18 nuovi casi.
CALABRIA – Sono 321 i nuovi contagi da coronavirus in Calabria secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. Nella regione sono stati registrati altri 17 morti. Nel dettaglio, in Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 337.422 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 345.039 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive al coronavirus sono 14.217 (+321 rispetto a ieri), quelle negative 323.205. I dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute fanno registrare 435 ricoverati (+2), 47 persone in terapia intensiva (stesso numero di ieri), 3.832 guariti/dimessi (+216) e 239 morti (+17). Gli attualmente positivi sono 10.146.
SICILIA – Sono 1.249 i nuovi contagi da coronavirus in Sicilia secondo i dati diffusi oggi nel bollettino. Nella regione sono stati registrati altri 41 morti. Il numero di positivi al Covid-19 rallenta, ieri erano 1.258. Sono 457 i pazienti dimessi o guariti. Sono invece 37.913 gli attuali positivi nell’isola.
Vergallo: “Tra 7 giorni picco in terapie intensive”
“Ci pare di poter dire con una certa ragionevolezza che la curva di crescita dei ricoveri in terapia intensiva sta flettendo verso il basso. La crescita è meno ripida, quindi ragionevolemente tra una settimana si può sperare che il numero dei degenti si possa stabilizzare, raggiungendo il picco, e poi scendere. Questo immaginiamo stia avvenendo grazie alle misure dell’ultimo Dpcm”.
Lo afferma Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, il sindacato dei medici di anestesia e rianimazione, facendo il punto sulla situazione delle terapie intensive in Italia.
“Dobbiamo tenere contro che il primo picco, relativo alla precedente ondata Sars-Cov-2, ha avuto una cima più ristretta – evidenzia Vergallo – Questo secondo picco avrà una cima più larga. Questo perché sulla prima ondata ha agito un lockdown drastico e lungo che ha ’tagliato’ velocemente i casi. Mentre oggi le misure sono state, giustamente per salvaguardare l’economia, più morbide e mirate”.
“Non c’è nessuno tono scandalistico o accusa di trucchi nei confronti di alcune Regioni se diciamo che il numero dei letti di terapia intensiva in più non corrispondono a quelli sbandierati. Al massimo dalla quota pre-pandemia di 5mila letti in terapia intensiva saremo arrivati a 8mila, quindi 3mila in più. Abbiamo forti dubbi quando vediamo inseriti posti letto che vorrebbero rassomigliare ad una terapia intensiva ma sono diversi gradini sotto. Mettere un ventilatore e un monitor accanto a un letto non basta”, aggiunge, facendo il punto sulla situazione delle terapie intensive in Italia e sul caso Sicilia, dove un dirigente della Regione avrebbe suggerito di aprire nuovi posti letto per non finire in zona rossa.
“Siamo in grado di testimoniare grazie ai nostri colleghi che lavorano negli ospedali di tutte le Regioni che i posti letto sono stati aumentati ma in alcuni casi – precisa Vergallo – si è cercato di farli rassomigliare a quelli di terapia intensiva ma è chiaro che non ci rientrano. Faccio qualche esempio: i letti di terapia intensiva post operatoria (Tipo), hanno qualcosina in meno rispetto alle rianimazioni; le ’recovery room’, le zone adiacenti alle sale operatorie sono dei posti ma sono un gradino sotto le terapie intensive. Abbiamo anche la sensazione che vengano inseriti o implementati i letti di sala operatoria che normalmente sono destinati alla chirurgia”.
“In questa fase cullarsi su un iniziale appiattimento della curva sarebbe un errore madornale. Cerchiamo di imparare la lezione dell’estate quando aver 50 pazienti Covid in terapia intensiva ha fatto pensare che si potesse avere una deregulation totale”.