Oms: “Ci vorrà tempo per vaccinare tutti, avanti con misure”
“Poiché ci vorrà tempo per vaccinare tutti contro Covid-19, dobbiamo continuare ad aderire alle misure collaudate per metterci al sicuro” dal contagio. E’ l’appello che il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, rivolge a tutti i cittadini del mondo.
Non dimenticare, sulla scia dell’euforia per l’arrivo delle prime iniezioni scudo, le principali armi di difesa che abbiamo imparato a usare in queste pandemia: “Il distanziamento sociale, l’uso delle mascherine, l’igiene respiratoria e delle mani”, elenca Tedros nel suo messaggio di fine anno.
Sono abitudini che vanno portate con noi nel 2021, chiede il Dg. Fra queste, prosegue, c’è anche “evitare luoghi chiusi e affollati e incontrare le persone fuori” all’aria aperta. “Queste semplici misure – conclude – salveranno vite e ridurranno la sofferenza che così tante persone hanno sperimentato nel 2020”.
“Entrando in questo 2021, abbiamo una semplice ma profonda scelta da fare: possiamo ignorare le lezioni del 2020 e permettere che prevalgano approcci insulari e partigiani, teorie cospiratorie e attacchi alla scienza (col risultato di avere ulteriori sofferenze non necessarie); oppure percorrere l’ultimo miglio di questa crisi insieme”, dice Ghebreyesus, che invita a seguire la seconda via.
Un cammino comune, chiede il capo dell’Oms, “aiutandoci l’uno con l’altro in questo percorso, condividendo i vaccini in modo equo, offrendo consigli adeguati, compassione e cura a tutti coloro che ne hanno bisogno. La scelta è semplice. C’è una luce in fondo al tunnel e ci arriveremo percorrendo il sentiero insieme. L’Oms è con voi”, assicura Tedros augurando un “pacifico, sano e sicuro nuovo anno” all’umanità.
L’invito a è portare nel 2021 tre lezioni che ci arrivano dalla pandemia. La prima: “Covid-19 ha mostrato ai Governi che devono aumentare gli investimenti in salute pubblica”, dai vaccini anti Covid per tutti all’impegno per “sistemi sanitari pronti a prevenire e rispondere alla prossima, inevitabile, pandemia”.
Secondo punto: le misure anti contagio che possono salvare vite e ridurre sofferenze. Terzo: “L’impegno a lavorare insieme in solidarietà come una comunità globale per promuovere e proteggere la salute oggi e in futuro”.
“Abbiamo visto – prosegue il Dg Oms – come le divisioni politiche e all’interno delle comunità nutrono il virus e fomentano la crisi, ma la collaborazione e le partnership salvano vite e salvaguardano le società. Nel 2020 una crisi sanitaria di proporzioni storiche ci ha mostrato quanto siamo intimamente connessi. Abbiamo visto come atti di gentilezza e cura possono aiutare chi ci è vicino, ma abbiamo anche assistito ad atti di malizia e disinformazione che provocano danni evitabili”. Quindi, conclude, l’appello è: comportiamoci “come una famiglia globale”.
In Italia 16.202 contagi e 575 morti
Sono 16.202 i contagi da coronavirus resi noti in Italia, secondo i dati contenuti nel bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Sono stati registrati altri 575 morti, che portano il totale a 73.604 dall’inizio dell’emergenza. Sono stati eseguiti ulteriori 169.045 tamponi. Il tasso di positività si attesta al 9,58%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.528, con un calo di 21 unità.
I dati delle regioni:
VENETO – Sono 2.986 i nuovi casi di coronavirus registrati in Veneto e sono stati segnalati altri 112 morti, che portano il totale a 6.410 dall’inizio dell’emergenza nella regione.
CAMPANIA – Sono 930 i nuovi contagi da coronavirus in Campania e si aggiungono altri 47 morti, di cui 9 nelle ultime 24 ore e 38 avvenuti in precedenza, ma registrati soltanto ieri.
BASILICATA – Sono 125 i contagi da coronavirus in Basilicata e vengono segnalati altri 7 morti.
ABRUZZO – Sono 278 i nuovi contagi da covid 19 registrati in Abruzzo e 21 morti.
EMILIA ROMAGNA – Sono 1.427 i contagi registrati in Emilia Romagna e si registrano 69 nuovi decessi.
PIEMONTE – Sono 1.046 i nuovi contagi da coronavirus in Piemonte e sono stati registrati altri 33 morti.
LOMBARDIA – Sono 1.673 i nuovi casi di coronavirus in Lombardia e sono stati registrati altri 80 morti.
LAZIO – Sono 1.333 i nuovi contagi da coronavirus nel Lazio e sono stati registrati altri 66 morti.
TOSCANA – Sono 460 i nuovi casi di coronavirus in Toscana e si registrano altri 23 decessi.
CALABRIA – Sono 449 i nuovi casi di coronavirus in Calabria e si registrano altri 4 morti.
Report Iss: Rt sale a 0.93, epidemia ancora grave
L’indice Rt nazionale sale a 0.93. In aumento per la terza settimana consecutiva. È quanto emerge dalla bozza del monitoraggio della cabina di regia dell’Iss-ministero, relativo all’emergenza coronavirus per il periodo di riferimento 22-27 dicembre e in possesso dell’Adnkronos Salute.
“L’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tre regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 e altre 3 hanno un valore che sfiora l’1”, emerge dal documento. “La Regione Veneto oltre ad un Rt puntuale maggiore di uno si accompagna a una incidenza particolarmente elevata”, sottolinea il report.
“In particolare – analizza il documento – 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio ’non valutabile’ -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati”.
L’incidenza dell’epidemia “rimane ancora molto elevata e l’impatto è sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie”.
Si osserva una diminuzione generale dell’impatto della epidemia nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazioni dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale per la prima volta dalla fine di ottobre. Comunque, si rileva, ancora 10 Regioni/PPAA hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.731 (21/12/2020) a 2.565 (28/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 25.145 (21/12/2020) a 23.932 (28/12/2020). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali.