Oms: “Prepariamoci a festeggiare a fine pandemia”
“Anche se quest’anno non possiamo festeggiare normalmente, prepariamo un piano per festeggiare con la famiglia e gli amici una volta che sarà sicuro farlo. La pandemia di Covid-19 finirà, e tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere” per ottenere questo risultato. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra.
In Italia 19.350 contagi e 785 morti
Sono 19.350 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia resi noti secondo i dati contenuti bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 785 morti che portano il totale a 56.361 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Sono stati eseguiti ulteriori 182.100 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.663.
LOMBARDIA – Sono 4.048 i nuovi contagi da Coronavirus in Lombardia e sono stati registrati altri 249 morti.
VENETO – Sono 2.535 i nuovi contagi da coronavirus in Veneto e sono stati registrati altri 9 morti.
LAZIO – Sono 1.669 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi nel Lazio e sono stati registrati altri 64 morti.
CAMPANIA – Sono 1.113 i nuovi casi di coronavirus emersi in Campania.
EMILIA ROMAGNA – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 124.541 casi di positività.
MARCHE – ’’Il Servizio Sanità della Regione Marche” comunica la Regione ha reso noto che “purtroppo nelle ultime ore si sono verificati 13 decessi’’.
ABRUZZO – Sono 396 i nuovi contagi da Coronavirus in Abruzzo e altri 13 morti.
PUGLIA – Oggi in Puglia, sono stati registrati 1.659 nuovi contagi da covid 19 e 34 morti.
VALLE D’AOSTA – Due decessi, che portano il totale complessivo a 317, e 1.265 casi positivi attuali.
BASILICATA – Sono 163 i nuovi contagi da Covid 19 registrati in Basilicata e nessun decesso.
SICILIA – Sono 1.399 i nuovi contagi da Coronavirus in Sicilia e sono stati registrati altri 34 morti.
Rezza:”con misure più restrittive il virus tende a circolare di meno”
“Abbiamo quindi delle incidenze ancora elevate – sottolinea Rezza – con un incide Rt che scende e un numero di test positivi che tende ad abbassarsi rispetto alle scorse settimane, ma rimane ancora molto elevato. Chiaramente vediamo che, rispetto al numero di tamponi fatti, siamo di poco al di sopra del 10%: una percentuale che tende leggermente ad abbassarsi, ma rimane ancora al di sopra del 10% che è una soglia abbastanza critica. Purtroppo quello che non va bene è il numero dei decessi che è alto.
I dati dei morti “sono meno sensibili alle oscillazioni quotidiane e oggi (ieri per chi legge) sono quasi 800 decessi. Sapete tutti – ricorda Rezza – che il primo indicatore che sale è l’Rt, poi l’incidenza, dopo i ricoverati in terapia intensiva e infine il numero di decessi. Quando l’Rt scende, l’incidenza può restare elevata come ora, i ricoveri tendono ancora a essere abbastanza elevati e i decessi, che riguardano soprattutto soggetti più anziani con comorbidità, rimangono elevati più a lungo purtroppo. Perché non avvengono il giorno dopo, ma fino a un mese dopo la comparsa dei sintomi e quindi la scia, la coda è molto lunga. E’ naturale purtroppo avere una scia così lunga di decessi, con una mortalità piuttosto elevata. Registriamo però una certa diminuzione dei casi ospedalizzati in terapia intensiva. Quindi dei segnali positivi, unitamente a segnali di residuale criticità”.
Per quanto riguarda le regioni, aggiunge il Dg Prevenzione del ministero, “vediamo una tendenza alla diminuzione abbastanza forte in Lombardia che ha applicato la zona rossa. In generale le regioni che hanno implementato le zone rosse sono quelle che sono calate in termini di casi positivi e in generale” di più. “Anche il Piemonte ha una diminuzione del numero di positivi e restano relativamente elevate alcune regioni come Sicilia e Puglia”.
“Mediamente la situazione tende a migliorare come effetto delle misure di prevenzione e controllo. Non è cambiato il virus, né le dinamiche. Non c’è immunità di gregge, assolutamente no – assicura Rezza – L’unica cosa che cambia è che, quando si prendono misure più restrittive, per fortuna il virus tende a circolare di meno. Se si allentano purtroppo”, la situazione cambia di nuovo. “Quindi bisogna trovare un equilibrio fra la tutela della salute pubblica e le esigenze dell’economia. Un equilibrio non sempre facile da tenere, ma è importante lavorarci sopra”.
Brusaferro: “Sarà un Natale Covid”
Quello che arriverà “sarà un Natale Covid, ci auguriamo unico e speriamo ultimo rispetto alla storia che vivremo”. Parola di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), durante la conferenza stampa al ministero della Salute per il punto sull’attuale situazione epidemiologica. “Questo vuol dire organizzarci, evitando le aggregazioni in maniera più decisa possibile – ha aggiunto Brusaferro – Le ondate successive non sono scritte nelle stelle ma nel modo in cui ci comporteremo”.
“Non ci sono scorciatoie, sappiamo come questo virus si trasmette e sappiamo quali sono le misure che interrompono o riducono la possibilità di contagio, quando violiamo le misure facilitiamo la circolazione del virus. Un dato da cui non si può prescindere”, ha rimarcato.
“In questi giorni chi ha messo a punto” vaccini contro il Covid-19 “e quanti hanno fatto gli studi li renderanno disponibili alle agenzie regolatorie con i dossier sulla sicurezza e l’efficacia all’Ema e poi all’Aifa. Quando avremo questi dossier e i dati pubblicati – ha poi sottolineato Brusaferro – potremmo esprimerci con completezza su ogni singolo vaccino. I dati lanciati mediaticamente sono assolutamente promettenti ma dal punto di vista tecnico-scientifico quello che dobbiamo capire è che man mano che i dati vengono resi disponibili alle agenzie regolatorie diventano patrimonio della comunità scientifica quindi questo è un processo in corso e bisogna ragionare su questo tipo di dati”.
“Tutti i Paesi e molteplici ricercatori, anche moltissime aziende che si occupano di vaccini, hanno fatto uno sforzo straordinario in tempi molto brevi per mettere a punto i vaccini. Il fatto che sono brevi rispetto alla storia a cui siamo abituati non vuole dire che vengono derogate procedure di sicurezza o valutazioni di efficacia – ha avvertito Brusaferro – vuol dire che c’è uno sforzo straordinario con investimenti straordinari. Quindi non parliamo di deroghe ai meccanismi della valutazione di sicurezza e di efficacia ma di tempi e di campioni di popolazione esposta più contenuti”.