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ONIROMANZIA – L’interpretazione dei sogni  

L’oniromanzia è una pratica divinatoria che si basa sull’interpretazione dei sogni.

Il termine viene dal greco “oneiros”, che significa sogno, e “manteia”, che significa divinazione.

Si tratta di una pratica antichissima, principalmente religiosa, presente in ogni epoca e cultura, che non va confusa con l’onirologia, ovvero lo studio psicologico dei sogni.

L’interpretazione dei sogni ha affascinato l’umanità fin dai tempi antichi. Da sempre i sogni sono stati considerati messaggi divini. Pensiamo alle civiltà mesopotamiche e all’antico Egitto: nel “Libro dei Morti”, ad esempio, si trovano già interpretazioni di sogni legati alla vita dopo la morte.

Quanto all’antica Grecia, Aristotele ne parla nelle sue opere, mentre Omero li descrive come messaggeri degli dèi. 

Non vi era, allora, alcuna dicotomia tra il “prodotto” del nostro inconscio e l’azione divina: i sogni ne erano la chiara manifestazione e nessuno avrebbe mai osato mettere in dubbio tale verità.

Con il Cristianesimo, però, le cose cambiano. Il sogno viene ancora visto come una “rivelazione” ma inizia a sorgere il dubbio che esso non provenga da Dio, bensì dal Diavolo. Tale concetto si esaspera fino alla totale desacralizzazione del sogno che, nel mondo occidentale, prende il via dalle riflessioni del filosofo e matematico francese René Descartes, meglio conosciuto come Cartesio. Cartesio, padre del razionalismo continentale, estende la concezione razionalistica di una conoscenza ispirata alla precisione e alla certezza delle scienze matematiche a ogni aspetto del sapere.

È lui l’autore delle celebre frase: «Ego cogito, ergo sum, sive existo.» («Io penso, dunque sono, ossia esisto.»)

Il sogno della scala di Giacobbe – Raffaello Sanzio

Vi sono moltissime figure di oniromanti passate alla storia.

Le sacre Scritture bibliche veterotestamentarie parlano di Giuseppe, Gedeone, Samuele e molti altri che, non solo sono oggetto di tali sogni, ma hanno anche la capacità di interpretarli. Tali personaggi sono portatori di un destino che non riguarda soltanto la loro persona, bensì la collettività se non, addirittura, un’intera nazione.

Uno dei sogni più famosi nell’Antico Testamento è quello di Giacobbe, nel capitolo 28 della Genesi. In questo sogno Giacobbe vede una scala che va dalla terra fino al cielo, e gli angeli di Dio che salgono e scendono su di essa. In cima alla scala gli appare Dio che gli promette di benedirlo e di fare della sua discendenza una grande nazione. Al risveglio, Giacobbe esclama: “Certamente il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo!” Così chiama questo luogo Betel, che significa “Casa di Dio”, sottolineandone non soltanto la sacralità ma anche la connessione tra il cielo e la terra.

Il Nuovo Testamento non è certamente da meno. Pensiamo a Pietro e Paolo, alla moglie di Ponzio Pilato (Mt 27,19) che  invita quest’ultimo a avere nulla a che fare con quel “giusto”, perché aveva subito un sogno inquietante su di lui.

Che dire, poi, del sogno di Giuseppe di Nazareth, sposo di Maria che viene rassicurato da un angelo riguardo allo stato di gravidanza della fidanzata?

Abbiamo, poi, i Re Magi, avvertiti in sogno di non tornare da Erode che cercava il neonato Gesù per ucciderlo.

In questa scena evangelica, di altissima poesia, sono diversi i fattori che si uniscono tra loro. La stella (= le scienze astronomiche e astrologiche) che guida i protagonisti fino al luogo della manifestazione (= Epifania), le profezie, l’intuizione e, infine, il sogno. Ciò dimostra come tutto contribuisca ad illuminare la mente e il cuore dell’uomo, là dove ne questi ne prenda contezza.

Ma i sogni non sono solo un retaggio del passato. Oggi come ieri l’uomo è visitato dall’”intuizione divina” nel momento in cui la sua natura umana è dormiente, ovvero quando il subconscio prevale sul conscio e sulla razionalità. Se tale atteggiamento fosse abituale anche in stato di veglia, per esempio durante la meditazione, non ci sarebbe bisogno di dormire per ricevere messaggi “dall’oltre”. In effetti, è il mentale il vero grande ostacolo alla nostra medianità, ed è per questo motivo che è più facile ricevere messaggi quando il nostro corpo e la nostra mente sono in uno stato di resa totale.  

Sognare è un po’ come viaggiare tra la dimensione terrena e quella ultraterrena: simbolicamente è un’anticipazione di ciò che ci aspetta dopo la morte, poiché il morire è spesso concepito come un assopimento definitivo.

Il sonno è dunque il luogo dell’incontro tra il terreno e l’ultraterreno, e il corpo ne è il teatro. In questo “luogo”, spazio e tempo si annullano, così come si annullano la vita e la morte. Esiste solo il qui ed ora e la Vita è l’unica indiscussa regina di questo regno.

Forse non tutti sanno che intere nazioni e religioni sono state fondate a seguito di sogni-visioni: pensiamo a Mosé, a Gesù, a Maometto, ma anche ad Alessandro Magno, a Giovanna D’arco, a Napoleone Bonaparte, ad Adolf Hitler. Le cosiddette “rivelazioni” non sono l’appannaggio di pochi, né un qualcosa legato unicamente ad atti virtuosi. Esse sono informazioni che si manifestano allorquando trovano un canale aperto.

In epoche moderne, l’oniromanzia ha trovato spazio anche nella psicologia. Sigmund Freud, ad esempio, considerava i sogni come una via per accedere all’inconscio e per rivelare desideri repressi. 

Carl Gustav Jung, a sua volta, li considerava parte integrante del processo di individuazione, attraverso il quale una persona diventa consapevole della propria unicità.

Il sogno è dunque il campo nel quale sono sepolti tesori preziosi occultati alla nostra parte razionale, ma non a quella inconscia.

Anche i cosiddetti sogni “premonitori” sono, in realtà, il linguaggio attraverso cui l’anima eterna ci parla, attingendo le proprie informazioni dall’inconscio e dai registri Akashici. In questi ultimi, lo ricordo, sono registrati gli avvenimenti di ogni anima di ogni essere senziente che si è incarnato su questo Pianeta, o al di fuori di esso. Questi registri, quali eterei libri di una mistica biblioteca, possono anche essere consultati e sono la più grande fonte di conoscenza di cui disponiamo.

Tante e diverse sono le tecniche di Oniromanzia. Le più comuni sono:

  • L’interpretazione simbolica, che si concentra sull’analisi dei simboli presenti nel sogno. Naturalmente  ogni simbolo può avere significati diversi a seconda del contesto personale del sognatore;
  • L’analisi dei sentimenti, che mette in primo piano l’emozione prevalente vissuta durante il sogno, piuttosto che i simboli;
  • L’Atlante dei sogni, ovvero l’elenco di possibili significati associati a diversi elementi o situazioni che compaiono nei sogni:
  • I riti e le cerimonie, atti a chiedere  sogni profetici o divinatori.

In conclusione, il sogno è un messaggero che ci permette di gettare uno sguardo sulla psiche umana e sulle forze che influenzano le nostre vite quotidiane. È il nostro Sé superiore che ci parla per portare alla coscienza informazioni utili per la nostra evoluzione. 

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Data:

23 Novembre 2024

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