Orfini: “Alleanza con M5S è sbagliata, Pd va nel burrone”
“Tra ieri e oggi i due principali leader del Pd, Zingaretti e Franceschini, hanno ribadito che la prospettiva strategica del nostro partito è un accordo coi 5 stelle, nuovo perno di un centrosinistra riformista”. Lo scrive Matteo Orfini su Fb. “La dico semplice: a me pare una linea sbagliatissima”.
Sottolinea Orfini: “Una linea sbagliata e subalterna. Che peraltro avrebbe bisogno di un congresso vero per essere legittimata, dato che nulla di quanto stiamo facendo fu discusso alle passate primarie. Credo di non essere il solo nel Pd a pensarla così. Nel mio piccolo cercherò di far cambiare idea a chi ci sta portando verso un burrone”.
“Questo accordo -prosegue Orfini- ha dei corollari: non possiamo mettere in discussione le leggi approvate da loro con Salvini. Non possiamo chiedere le dimissioni dei loro catastrofici amministratori ma dobbiamo subire i loro veti e le loro offese ai nostri ben più bravi presidenti di regione (la Raggi, la Appendino, Nogarin dovrebbero passare decenni a prendere lezioni di buona amministrazione da De Luca e Bonaccini)”.
“Non dobbiamo fare proposte troppo forti al governo, sennò lo mandiamo in tensione. Non dobbiamo lamentarci di scelte populiste e antipolitiche come il taglio dei parlamentari, anzi dobbiamo fingere sia la nostra linea da sempre. La dico semplice: a me pare una linea sbagliatissima. Che ha un unico obiettivo – non perdere – ma che essendo totalmente priva di una visione politica rischia di portarci a una sconfitta rovinosa. Abbiamo fatto un governo insieme per fronteggiare una emergenza. Ma nulla è cambiato o sta cambiando nei nostri alleati da giustificare una improvvisa trasformazione da accordo emergenziale ad alleanza stabile”.
“Oggi come ieri si scagliano contro la democrazia rappresentativa. Oggi come ieri considerano il garantismo una bestemmia. Oggi come ieri sull’immigrazione e sulla sicurezza usano le stesse parole di Salvini. Non è per abbassare il capo di fronte a tutto questo che fondammo il Pd. Non è questo il riformismo radicale che servirebbe al paese”.
“Abbiamo già ammainato -aggiunge Orfini- le nostre bandiere: lo ius culturae non si fa. I decreti sicurezza non si toccano (e piantiamola di dire che basta recepire gli appunti del Colle. Perché ad esempio significherebbe non sfiorare nemmeno il primo dei due aberranti testi). I provvedimenti economici simbolo dei 15 mesi di governo Salvini-Di Maio non li scalfiamo”.
“E questa nostra remissività, questa pavidità sta indebolendo un governo già fragile. Perché nell’agenda manca quella discontinuità che avevamo promesso e mancano quei segnali forti che una parte del paese si aspetta da noi”.
“Così il governo appare semplicemente figlio di una operazione di potere fine a se stessa. Lo ripeto: è una linea sbagliata e subalterna. Che peraltro avrebbe bisogno di un congresso vero per essere legittimata, dato che nulla di quanto stiamo facendo fu discusso alle passate primarie. Credo di non essere il solo nel Pd a pensarla così. Nel mio piccolo cercherò di far cambiare idea a chi ci sta portando verso un burrone. Dateci una mano”, conclude.
Dl Fisco e legge di Bilancio approvati salvo intese
Via libera ’salvo intese’ al decreto fiscale e alla legge di Bilancio. Il disco verde è arrivato dopo una riunione fiume a Palazzo Chigi durata circa sei ore. “Il ministro Gualtieri ci ha informato del Documento di programmazione e bilancio 2020 che invierà a Bruxelles e poi abbiamo approvato il decreto fiscale e il disegno di legge di Bilancio” ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm. “Abbiamo impiegato del tempo perché abbiamo approfondito i vari documenti, abbiamo ripassato insieme tutte le misure” ha riferito Conte, parlando con i cronisti subito dopo la conclusione del Consiglio dei ministri.
Il decreto fiscale e la legge di Bilancio “sono stati approvati salvo intese”, mentre il Documento programmatico di bilancio “è già stato inviato a Bruxelles” hanno spiegato il premier e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
“La mia prima valutazione sulla manovra è che una manovra espansiva. Possiamo ritenerci soddisfatti” ha affermato il presidente del Consiglio, sottolineando che nella legge di Bilancio ci sono “importanti segnali” sul fronte del “welfare, della disabilità, del sostegno alle famiglia”, ma la manovra varata “avvia anche il percorso per l’abolizione del superticket, che verrà abolito a partire da settembre”.
“Siamo soddisfatti – ha ribadito il premier – In un quadro d’insieme di finanza pubblica complesso, siamo riusciti a evitare l’incremento dell’Iva e, contemporaneamente, potendo disporre di risorse finanziarie aggiuntive manifestate nelle ultime settimane, siamo riusciti a costruire una manovra che realizza vari punti di programma del governo”. Conte ha evidenziato anche il “segnale importante dato sul fronte degli investimenti, incrementati anche per segnare la svolta green”, nell’ambito del cosiddetto “green new deal”.
In manovra inoltre “c’è un articolato piano – ’Italia cashless’ – che, senza penalizzare nessuna categoria produttiva o rendere più difficoltosa la vita ai cittadini, incentiva l’utilizzo di moneta elettronica in modo da favorire l’emersione dell’economia sommersa e realizza un piano corposo di contrasto all’evasione”. Quanto al contante, scende a 2mila euro la soglia d’uso del contante, o meglio “2mila euro nei primi due anni, quindi mille euro a partire dal terzo anno”.
Soddisfazione ha espresso anche il ministro Gualtieri, evidenziando che la manovra varata dal governo ha “coperture solide”. In particolare, ha spiegato, 3 miliardi arriveranno da misure di contrasto all’evasione fiscale. “E’ stato un lavoro impegnativo – ha osservato – ma sono molto soddisfatto perché siamo riusciti ad approvare una manovra che, nonostante una clausola di salvaguardia molto rilevante, è riuscita nell’intento di sterilizzare completamente l’aumento dell’Iva e a introdurre misure importanti per la crescita, per l’innovazione e la coesione sociale e territoriale. Una manovra che mette 3 mld già nel 2020 per la riduzione del cuneo fiscale per aumentare le risorse in busta paga per milioni di lavoratori”. Inoltre, nella legge di Bilancio c’è la “conferma dell’Ape social e di opzione donna”. E, ancora, “seicento milioni aggiuntivi per la famiglia, per una serie di misure a partire dalla gratuità degli asili nido per gran parte della popolazione” oltre a “un piano per la costruzione di nuovi asili nido”.
Trova spazio nel dl fisco l’inasprimento delle pene per i grandi evasori. “Nel testo – ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al termine del Cdm – c’è il riferimento, nero su bianco, alla dichiarazione fraudolenta: le pene vengono portate ad otto anni”. In altre parole, “siamo d’accordo sul fatto che deve esserci il carcere per i grandi evasori, ma si tratta di una problematica complessa da approfondire. Dobbiamo anche valutare l’idoneità dello strumento del dl, anche per questo l’approvazione è stata fatta salvo intese”. Dunque, ha spiegato il Guardasigilli, nei prossimi giorni si valuterà se inserire il resto del ’pacchetto’ nei prossimi giorni o se inserire un emendamento ad hoc nel corso dell’iter in Parlamento. Bonafede ha espresso “soddisfazione, perché c’è l’accordo della maggioranza a centrare l’obiettivo del carcere ai grandi evasori”. Su questo, “c’è condivisione e consenso nella maggioranza”, ha confermato il ministro Gualtieri.
I principali provvedimenti:
IVA – “Al fine di evitare un aumento delle imposte a carico dei consumatori, con ripercussioni sulla distribuzione e il commercio – si legge nel comunicato del Cdm – gli incrementi dell’Iva pari a 23,1 miliardi di euro previsti a legislazione vigente per il 2020 sono stati completamente sterilizzati, senza ricorrere a interventi sulle rimodulazioni delle aliquote capaci di aumentare il gettito di tale imposta”.
CUNEO FISCALE – “Si riduce già dal 2020 il cuneo fiscale a carico dei lavoratori, avviando un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro e di riforma complessiva del regime Irpef per tutti i lavoratori dipendenti” è scritto nel comunicato.
SUPER BONUS – “Con l’obiettivo di aumentare i pagamenti elettronici – si legge ancora – si predispone un piano che prevede, tra l’altro, l’introduzione di un super bonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili nei settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante, nonché l’istituzione di estrazioni e premi speciali per le spese pagate con moneta elettronica e sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o bancomat”.
SUPERTICKET – “Si prevede la cancellazione del cosiddetto superticket in sanità, a partire dalla seconda metà del 2020, con un corrispondente incremento delle risorse previste per il sistema sanitario nazionale, destinate comunque ad aumentare nel prossimo triennio”.
APE SOCIAL E OPZIONE DONNA – “Si conferma il sussidio economico che accompagna alla pensione categorie di lavoratori da tutelare (cosiddetta Ape Social) e la possibilità per le lavoratrici pubbliche e private di andare in pensione anticipata anche per il 2020 (la cosiddetta ‘Opzione Donna’). Viene confermata anche l’esenzione dal canone RAI per gli anziani a basso reddito”.
BONUS FACCIATA – “Vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro-cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione della propria abitazione. Viene introdotta per il 2020 una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il ‘bonus facciate’) per dare un nuovo volto alle nostre città” si legge nella nota del Cdm.
Di Maio: “Carcere grandi evasori punto irrinunciabile”
“Il carcere ai grandi evasori: per noi questo è un punto fermo, irrinunciabile”. Lo scrive Luigi Di Maio in un post su Fb dopo il via libera ’salvo intese’ al decreto fiscale e alla legge di Bilancio. “Capiamoci e concentriamoci sulle priorità – aggiunge – La priorità, oggi, è dare un segnale diverso dal passato e colpire i pesci grossi, colpire chi ha messo il Paese in ginocchio. Tutto il resto sono elementi in più che vanno ponderati insieme alle diverse categorie: dagli autonomi alle associazioni di riferimento. Poi sarà il Parlamento, sovrano, ad avere l’ultima parola”.
“Su questo fronte le teorie sono diverse, ma i fatti ci dicono che fino ad oggi abbiamo visto uno Stato fare sempre il forte con i deboli e il debole con forti. Bisogna cambiare registro. Lo Stato deve fare lo Stato con chi in questi anni ha nascosto centinaia e centinaia di migliaia di euro in qualche paradiso fiscale, a danno di tutti gli italiani onesti. Contro queste persone bisogna alzare la voce, farsi sentire ed essere duri, andando oltre le consuete multe di circostanza e introducendo il carcere”.
Per il leader del Movimento 5 Stelle “tutti devono rispettare la legge, mi sembra ovvio, anche perché se non la rispetti paghi, ma ora non mi si venga nemmeno a dire che il problema dell’economia italiana sono coloro che l’economia italiana la tengono in piedi”. “Non mi si venga a dire – scrive ancora – che la colpa è di parrucchieri, idraulici, commercianti, elettricisti e chi più ne ha più ne metta”. “È troppo facile prendersela con chi si spezza la schiena ogni giorno e a stento riesce ad arrivare alla fine del mese, senza potersi nemmeno prendere un giorno di malattia”, argomenta.
Quanto alle modalità per combattere l’evasione fiscale, oltre al carcere per i grandi evasori, “ogni altro strumento è ben accetto. Va bene il pos, va bene il tetto al contante, va bene tutto, però lasciatemi dire che ogni misura va adeguata alle peculiarità dell’economia italiana, al nostro tessuto economico/commerciale”. “Le cose vanno fatte con intelligenza e senza lasciarsi andare in slogan o campagne mediatiche. Perché un conto è la lotta all’evasione, che il MoVimento per primo porta avanti da anni, e un conto è fare regali alle banche o alle multinazionali”, sottolinea.
“Credo che per cambiare il Paese sia indispensabile muoversi sempre con priorità. Per il MoVimento 5 Stelle di priorità da inserire in legge di bilancio ce ne erano diverse, come l’assegno unico familiare, gli investimenti green, il mantenimento di Quota 100, l’abolizione del super ticket. Ognuna di queste misure sarà dentro la manovra e lo considero un ottimo risultato”, si legge nel post.
Salvini: “Governo ha mani sporche di sangue”
“Aumentano gli sbarchi, aumentano i morti: governo con le mani sporche di sangue”. Lo dice Matteo Salvini, commentando i numeri degli sbarchi e le notizie sui corpi avvistati a circa 60 metri di profondità al largo di Lampedusa. “Da quando Luciana Lamorgese è al Viminale sono sbarcate 3.008 persone (dato aggiornato a questa mattina alle 8)”, aggiunge.