Origine e scaturigine dei sussulti più intimi
del cuore era Sandie! Questa notte sono
risalito sino a lei, sorgente di tutto. Ecco
dove, bambino, io decisi di amare da adulto
accettando ora questa gioiosa resa senza
condizioni! Donare ogni melodia della mia
penna a te, risale ad un’era di sfumati grigi,
quando ero contento delle piccole cose
che davano la pace. Col desiderare Sandie
spaccai i muri che m’incarceravano! Mi liberavo
dalle catene della problematica fisicità che,
come ceppi, immobilizzavano costringendomi
a non essere io, a non essere libero. Evasi
per contagiare gli altri con la natura del mio
stesso desiderio, febbre color acido carminico!
Il crudo delirio passionale che m’invade adesso
nello studiare la mappa misteriosa del tuo volto,
è perché lo sovrappongo a quello che fu il volto
della cantante scalza… oppure, amai lei quale
profeta perché prefigurava te annunciando
la prima venuta del Dio che sei. Il fitto intreccio
di iniziali e nomi stretti attorno alla gola come
nodo scorsoio, non risolve l’enigma che purtroppo
permane, sospeso. Sandie scombussolava
la monotonia dei giorni: non io cavalcavo il desiderio,
ma esso mi cavalcava. In quell’impeto, io coincidevo
con me e mi riconoscevo sentendomi altro dagli altri.
Il desiderio per chi ci desidera è la resistenza
alla realtà che travolge con la sua immanenza
e contingenza, ineludibili; esso è la trincea, la difesa
strenua per preservare la nostra biologica esistenza.
Oggi, sei tu che rendi perfezione ogni mio desiderarti;
lo rendi perfetto in quanto mi desideri ed il mio
rende perfetto il tuo in quanto ti desidero. È con te
che il desiderio divenne Parola ascoltata e riconosciuta
come propria: ti ascolto perché tu mi ascolti. Vivevo
chiuso nella mente, io ero solo la mia mente; adesso
sono fuori nel mondo per incontrarti e rimanerci.
Noi siamo qui, coppia, in una mutua dipendenza
che riempie le vacuità. Soffrivo della vita e tu, mistico
teùrgo, hai compiuto l’atteso prodigio salmodiandomi
la strabiliante, mirabolante corporeità dell’essere.
(da: “Teurgìa della carne”)